Cardio che? No non è l’ultimo ritrovato del fitness come potrebbe sembrare, ma si tratta di un approccio completamente nuovo alle strategie di business, una filosofia che ci insegnerà ad avere clienti felici e duraturi.
Siete curiosi e volete saperne di più? Allora non potete perdere il libro di Patrizia Menchiari, Cardiomarketing in cui l’autrice illustra in modo chiaro e semplice il metodo che ha messo a punto in tanti anni di lavoro: un modello facile e applicabile a qualsiasi azienda o professionista per trovare i clienti, ma anche conquistare il loro cuore costruendo relazioni felici e durature nel tempo.
In un mondo che cambia velocemente si deve stare al passo. Per far si che il proprio business, qualsiasi esso sia, rimanga sempre sulla cresta dell’onda è necessario reinventarsi continuamente e proporre approcci sempre nuovi in grado di incuriosire e interessare i clienti.
I tempi del marketing aggressivo sono ormai un miraggio. Oggi la società sta andando verso una nuova direzione: business efficace ma con personalità. Accanto alle classiche competenze economico – gestionali, bisogna anche fare spazio a quelle sociologiche e psicologiche. I clienti vanno accompagnati nel loro percorso, “coccolati”, rilassati e curati proprio come si dovrebbe fare nelle relazioni interpersonali.
Insomma dopo le ubriacature di pubblicità, l’uso indiscriminato dei social di ogni tipo per promuovere prodotti e servizi, oggi per emergere e avere successo bisogna colpire il cuore e la sensibilità del cliente e conquistarlo.
Ma come fare? Una buona dose di risposte la possiamo trovare proprio nel libro di Patrizia Menchiari Cardiomarketing che ha deciso di condividere con i lettori le sue sei strategie relazionali il cui acronimo è CARDIO: Coinvolgi, Ascolta, Racconta, Delizia, Impara, Orienta. Il tutto accompagnato da tante storie di successo per comprendere meglio le potenzialità di questa nuova filosofia del business.
L’abbiamo conosciuta all’ultimo GammaDonna Forum dove Roberta Ventura ha raccontato un esempio virtuoso di imprenditoria femminile. E’ infatti la fondatrice di SEP Jordan, una start up creata nel 2014 in un campo profughi in Giordania e nata dalla consapevolezza che il lavoro dà «dignità, amor proprio, indipendenza economica e mentale alle rifugiate nei campi profughi». L’obiettivo di questa impresa sociale è coinvolgere i rifugiati, soprattutto le donne, nella realizzazione di capi moda con tessuti pregiati e ricami che fanno parte della cultura delle donne del luogo e in cui ogni artista racconta storie, sfoga le proprie emozioni con il ricamo: ogni creazione SEP crea un rapporto unico tra l’artista e chi la possiede.
SEP Jordan è un’impresa sociale nata nel 2014; Ci puoi raccontare gli esordi e da dove nasce l’idea?
SEP nasce dalla mia passione per il medio oriente e i diritti umani: non potevo stare a guardare mentre milioni di donne rifugiate con un talento vivevano al di sotto della soglia della poverta’, dipendenti dagli aiuti umanitari. Le collezioni SEP sono un incontro tra lo stile italiano e il talento mediorientale e riportano la dignita’ nei campi profughi.
La Creatività diventa per la donna, ancora una volta, una forma di libertà di pensiero e di identificazione personale?
La creativita’ e il lavoro del punto croce sono terapeutici: quando ci si concentra sulla creazione, ci si dimentica dei propri problemi e si libera la mente. La maggior parte delle nostre colleghe a cui era stata diagnosticata con depressione clinica ci dicono che i sintomi della depressione sono migliorati e in alcuni casi spariti completamente grazie al lavoro con SEP.
Nel tuo percorso, sono state maggiori le difficoltà di natura umana e relazionale( fiducia, ascolto, accettazione) o organizzativa e tecnologica?
Le difficolta’ all’inizio erano soprattutto logistiche e burocratiche. Una volta risolto quei rompicapo, la sfida piu’ importante adesso e’ crescere i volumi di vendite abbastanza rapidamente, da poter raggiungere il massimo della nostra capacita’ produttiva e portare sopra la soglia della poverta’ le 350 artiste con cui lavoriamo oggi.
SEP Jordan è ora un e-commerce di successo con illustri Ambassador… Ce ne puoi parlare?
Affrontiamo la sfida di un mercato del lusso competitivo, consapevoli che il talento delle artiste SEP non ha pari e che sempre di piu’ il consumatore cerca di acquistare “creazioni con una storia e con impatto”. Ambassador come Bianca Balti, Johanna Maggy, Elisa Sednaoui percepiscono la storia e le emozioni delle artiste che ricamano le creazioni SEP e, come chiunque altro possieda un pezzo SEP, sentono un naturale bisogno di parlarne col mondo intero!
Cosa ha significato per te la partecipazione al Premio Gamma Donna 2018?
Gamma Donna 2018 e’ un evento unico nel suo genere, perche’ mette insieme storie di forte impatto con un pubblico di altissimo livello in sala e poi con un pubblico piu’ ampio nei giorni successivi grazie al riverbero delle storie con la stampa. Fornisce una grande dose di ottimismo sentire la vicinanza e l’interesse di esperti, giornalisti, imprenditori donne e uomini, e poi del vasto pubblico raggiunto grazie a Gamma Donna!
Péer informazioni: SEP Jordan
Si è svolta il 23 novembre scorso la prima edizione del “Women4Women – Hack Your campaign”, il primo bootcamp sul Facebook advertising dedicato a startup fondate da donne, ideato e promosso da Women @Facebook, Winspire di WPP e SheTech Italy.
Erano più di quaranta i professionisti che hanno messo a disposizione delle cinque start up al femminile selezionate, il proprio know how e le proprie competenze con l’obiettivo di mettere a punto una campagna facebook efficace.
Women4 Women si è svolto presso sede di Facebook Italia a Milano, e vi hanno partecipato gli esperti di Women @Facebook, Winspire di WPP e SheTech Italy che hanno offerto una ricca giornata di formazione sull’ottimizzazione della strategia di posizionamento online attraverso l’utilizzo di strumenti messi a disposizione dalle aziende partner dell’iniziativa.
Molto interessanti le startup che hanno preso parte all’iniziativa: DEESUP, il marketplace second-hand dedicato ai design lovers; WHER, l’app basata su una community di donne che condivide recensioni sulle strade cittadine; Marshmallow, la fabbrica di App sicure e divertenti per bambini dai 3 agli 11 anni; Beautic, il marketplace dell’influencer marketing del make-up; DueDiLatte, la startup che trasforma il latte in tessuto. Nel corso della giornata le startup sono state affiancate da figure specializzate in area strategica, digital, UX, content e business development e un esperto di Facebook che insieme hanno supportato le partecipanti nella creazione di una nuova campagna media. Al termine della giornata le rappresentanti delle 5 aziende hanno presentato di fronte al team di esperti il proprio progetto di comunicazione e i risultati attesi delle attività proposte.
“Siamo orgogliose, come SheTech Italy di avere messo a disposizione delle aziende un format innovativo che contribuisce a creare valore tangibile. Questo tipo di eventi rispecchia sempre di più l’identità della nostra community che ha come missione quella di alimentare la cultura digitale e offrire opportunità di network di valore.” ha dichiarato Lisa Di Sevo, Presidente di SheTech Italy.
“Winspire, l’iniziativa lanciata due anni fa all’interno del Gruppo WPP che ha come obiettivo il supporto della diversity, è orgogliosa di mettere a disposizione i migliori talenti WPP e offrire consulenza specializzata a giovani imprenditrici femminili nell’area della tecnologia.
Ringraziamo Facebook e SheTech per l’opportunità.” ha dichiarato Simona Maggini, Presidente Winspire.
Per informazioni: http://shetechitaly.org/women4women/
Nato nel 2004 per valorizzare la capacità innovativa dell’imprenditoria femminile e giovanile, anno dopo anno il Premio GammaDonna ha portato alla ribalta talenti autentici, ancora poco conosciuti, che nel tempo si sono affermati a livello nazionale e internazionale, dimostrando che in Italia la vocazione imprenditoriale non solo è assai vitale, ma è in grado di fornire un valido e forte contributo al rilancio dell’economia del paese. E oggi il Premio si è affermato a livello nazionale come un formidabile talent scout imprenditoriale in ogni settore e angolo del Paese.
La mission è una sola, promuovere la crescita del ruolo delle donne e dei giovani nel mondo produttivo, attraverso la valorizzazione di iniziative imprenditoriali innovative. .
Ogni anno la consegna dei prestigiosi Premio è l’occasione per un confronto e per sottolineare l’importante contributo che le donne portano e possono portare, in termini di creatività innovativa, nella realizzazione di nuove imprese o nell’introduzione di soluzioni di prodotto e di processo, tali da contribuire in maniera significativa allo sviluppo del business e del territorio, aprendo anche opportunità di lavoro ai giovani.
In particolare quest’anno, il GammaForum lancerà alcune sfide significative per il prossimo triennio, delle quali l’imprenditoria femminile e giovanile può farsi interprete e ambasciatrice per un’impresa “futuribile”.
Le sfide si articoleranno su 3 direttrici: evidenziare il contributo di donne e giovani nel plasmare un’impresa sostenibile e responsabile; favorire una maggiore apertura internazionale, a partire dall’ambito europeo; puntare sul valore delle competenze, in particolare quelle STEAM.
LE FINALISTE DEL PREMIO GAMMA DONNA 2018
Dall’innovazione energetica e biomedica al riscatto dei rifugiati, passando per la promozione della cucina italiana nel mondo e per il terzo settore: le 6 imprenditrici apriranno un’edizione del Forum davvero speciale e ricca di sorprese, raccontandoci la loro storia di innovazione!
Solo una di loro si aggiudicherà però il riconoscimento che, dal 2004, GammaDonna assegna alle realtà più rappresentative della vitalità imprenditoriale del Paese, affinché siano di esempio e ispirazione per altre imprenditrici e giovani imprenditori.
Ecco le prescelte della Giuria 2018:
Marianna BENETTI, VEIL Energy (www.veil-energy.eu) — Scoprire l’energia dove nessuno la cercherebbe. Produce energia dai fumi di scarto delle centrali a biogas, trasformando rifiuti termici in energia ’buona’, riutilizzabile dall’impianto, che aumenta così la propira efficienza.
Silvia BOLZONI, Zeta Service — Amministrare il lavoro non è mai stato così semplice. Una società di servizi per il mondo risorse umane, con un approccio imprenditoriale innovativo, centrato sul benessere delle persone, che sfocia in una logica win-win fra aziende e forza lavoro.
Valentina GARONZI, Diamante — Innovare il bio-tech grazie alle piante. Una start-up innovativa che produce rivoluzionari strumenti di diagnosi impiegando le piante per la produzione ecosostenibile di nanoparticelle da virus vegetali modificati. Prodotto di punta, un kit diagnostico per la Sindrome di Sjögren.
Chiara ROTA, My Cooking Box — Tutto il gusto del Made in Italy… in una scatola! Nasce per diffondere la cultura gastronomica italiana nel mondo attraverso un kit che contiene il necessario per preparare un piatto gourmet e offrire una vera “Food Experience” con ingredienti Made in Italy secondo la ricetta di un grande Chef.
Roberta VENTURA, SEP Jordan — Ridare dignità ai profughi attraverso la moda etica di lusso. Un’impresa sociale nata in un campo profughi in Giordania con l’obiettivo di valorizzarne il talento, quello delle donne in particolare, realizzando capi moda con tessuti pregiati e sofisticati ricami.
Silvia WANG, ProntoPro — Trovare il professionista giusto in pochi click. Un portale di incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle più disparate categorie e aree professionali, con la possibilità di confrontare recensioni, preventivi e accuratezza dei lavori.
L’appuntamento con il decimo Premio GammaDonna 2018 è per giovedì 15 novembre, presso la sede de Il Sole 24 Ore a Milano.
Per il programma dettagliato clicca qui
Dopo il successo della prima edizione, che ha visto 230 start up coinvolte, Banca Monte dei Paschi di Siena prosegue il suo percorso di innovazione tecnologica e digitale e lancia la seconda edizione di “Officina Mps”. Il progetto, sviluppato in partnership con Accenture, è nato con l’obiettivo di scoprire e promuovere le idee delle start up innovative, perseguendo allo stesso tempo il rafforzamento dell’esperienza cliente, il miglioramento dei processi aziendali e lo sviluppo dell’offerta commerciale.
Una collaborazione virtuosa che ha creato risultati concreti: sono già una decina le start up della prima edizione che oggi lavorano con un contratto con Mps e che hanno fornito idee immediatamente attivabili nelle attività della Banca. I clienti sono al centro di questa nuova iniziativa; infatti nella seconda edizione le start up saranno chiamate a presentare proposte innovative orientate a trovare soluzioni evolute per soddisfare i bisogni bancari di famiglie ed imprese. I partecipanti potranno quindi concorrere in due differenti categorie, PMI/Small Business e clienti privati, cercando di immaginare e realizzare nuovi canali, strumenti, metodi per offrire servizi sempre più all’avanguardia e vicini alle persone.
Marco Morelli, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha commentato: «Banca Mps, nel pieno di un articolato e complesso piano di ristrutturazione, ha comunque intrapreso un cammino originale di innovazione e cambiamento fondamentale in uno scenario bancario in continua evoluzione che necessita di idee sempre nuove per sostenere la ripresa economica. Dopo i positivi risultati della prima edizione di “Officina Mps” rafforziamo ora il nostro impegno con soluzioni più mirate continuando a spingere sulla collaborazione con le start up per selezionare in modo continuativo progetti da applicare in Banca che accelerino ulteriormente il percorso di cambiamento che abbiamo avviato. Con “Officina Mps” abbiamo creato un sistema unico e distintivo per agganciare competenze, persone ed idee con un flusso spontaneo in entrata che altrimenti sarebbe difficile da intercettare. Un’iniziativa che esce dall’attività ordinaria della Banca, permettendo di valorizzare Mps e al contempo di sostenere lo sviluppo dei giovani e delle realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo, elementi fondamentali per il futuro del Paese».
La nuova edizione di “Officina Mps” si articola attraverso un processo di selezione che prevede la presentazione da parte dei candidati di progetti con soluzioni implementabili direttamente nell’ambito del business della Banca. Le domande potranno essere inserite dal 15 ottobre 2018 al 15 gennaio 2019 sul sito internet www.officina.mps.it.
Le start up e le PMI innovative individuate lavoreranno fianco a fianco con i team della Banca per individuare le migliori modalità di realizzazione delle loro soluzioni in Mps, con un coinvolgimento e una collaborazione sempre più forti. L’iniziativa si conferma, così, un’occasione di crescita per tutte le parti coinvolte: per le start up che potranno testare e verificare l’applicabilità dei loro progetti in un contesto reale, e per i professionisti Mps che accresceranno le loro competenze contaminandosi direttamente con chi fa innovazione, dando ulteriore impulso al percorso di cambiamento già avviato dalla Banca. Proprio in questa ottica le risorse interne coinvolte nel progetto saranno molte di più rispetto alla precedente edizione. La partecipazione alla selezione è completamente gratuita ed offre la possibilità di far emergere e sviluppare nuove idee e potenzialità appositamente studiate per il contesto di Banca Mps, anche mettendo in collegamento le start up con aziende già consolidate, attraverso una serie di azioni e iniziative a supporto della loro crescita. Dopo la fase di presentazione delle candidature la Banca procederà ad una prima selezione da cui emergeranno 7 start up per ciascuna categoria (14 in totale).
I soggetti selezionati lavoreranno singolarmente di concerto con il management Mps per identificare un’applicazione concreta dell’innovazione al contesto della Banca in ottica di “Co-progettazione” da realizzare in tempi rapidi. Le 14 proposte verranno presentate in primavera durante il Selection day che identificherà 4 finaliste che si sfideranno per aggiudicarsi il premio finale di 25.000 euro, oltre a poter lavorare da subito con la Banca.
Manca una settimana esatta all’inaugurazione di Smau Milano 2018, (Fieramilanocity dal 23 al 25 ottobre) l’evento che ogni anno favorisce l’incontro tra aziende e start up e si propone come un laboratorio di innovazione e un marketplace di opportunità di business dove scoprire, incontrare e acquisire nuove idee, progetti e partner strategici.
Saranno tre giorni ricchi di spunti e momenti di formazione e approfondimento. Un’occasione unica per le giovani imprese o chi sta lavorando ad un proprio progetto, per incontrare chi ce l’ha già fatta e per usufruire di momenti di aggiornamento gratuiti.
Sono oltre 300 i workshop proposti. I tempi sono i più attuali, dalla Realtà Aumentata e Intelligenza Artificiale, alla cyber security e GDPR, non mancheranno poi approfondimenti su IoT, lean production e Industry 4.0, SEO, Internazionalizzazione, innovazione nell’Agrifood, startup e Open Innovation, cloud e big data, oltre a tutte le tematiche legate al marketing digitale e ai social media per il business.
Gli eventi più interessanti andranno ad arricchire l’offerta della Smau Academy, la piattaforma gratuita di formazione e aggiornamento professionale permanente, dedicata ad imprenditori, manager e professionisti italiani che vogliono accrescere le proprie competenze su tematiche di grande attualità per il loro business.
Da non perdere gli Smau Live Show, incontri di circa 50 minuti durante i quali si affrontano temi legati a uno dei settori produttivi (come ad esempio industria 4.0, commercio e turismo, sanità, agrifood, smart communities, servizi): nella prima parte spazio allo speed pitching delle startup che hanno progetti e prodotti inerenti il settore; nella seconda parte si confrontano sul tema imprese vincitrici del Premio Innovazione, incubatori, stakeholder e player del digital. Al termine un momento di networking permetterà di approfondire i temi trattati nell’evento pubblico.
Da tenere d’occhio anche gli eventi di matching: tavoli di lavoro tematici, eventi a porte chiuse dove si incontrano aziende della domanda con startup selezionate e player digitali. Fra i temi al centro dei tavoli di lavoro ci sarà sanità, fintech, open innovation e le evoluzioni nel settore mobility e nel settore del commercio e turismo.
Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per scegliere l’incontro più adatto basta collegarsi al sito di Smau Milano 2018 e consultare il programma. Bisogna però affrettarsi perché la capienza delle sale è ridotta e molti worshop stanno esaurendo la disponibilità di posti.
Per informazioni e per consultare il programma e iscriversi agli eventi https://www.smau.it/milano18/pages/event/
Torna a Milano, dal 18 al 20 ottobre prossimi, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, Mashable Social Media Days. Si tratta della quinta edizione in Italia di un evento dedicato alle tematiche del digital marketing, del social media marketing, dell’imprenditoria e dell’innovazione, attraverso la presentazione e la discussione di strategie concrete e case study di successo presentate dalle migliori eccellenze del settore digitale. Partito solo cinque anni fa, Mashable è oggi considerato uno degli eventi globali da non perdere e ad oggi ha già registrato oltre 1000 iscrizioni all’edizione 2018.
Padrona di casa anche per quest’anno sarà Eleonora Rocca, marketing manager, imprenditrice, digital strategy consultant e blogger, romana d’origine e London based, ma milanese nel cuore – che nel 2014 fonda il Mashable Social Media Day Italia. Quest’anno Mashable sarà ospitato nelle sale dell’Università IULM, a Milano e proporrà un format innovativo: per alcuni special guest non è stato riservato il classico momento talk, bensì le interviste one-to-one con la founder Eleonora Rocca che darà poi il la alle domande che giungeranno dal pubblico. L’obiettivo è di creare più partecipazione e interazione dato che… “L’evento non è il mio, ma il vostro – ci ha tenuto a precisare la stessa Eleonora Rocca -. Grazie al mio team abbiamo organizzato un evento alquanto spettacolare e ricco di contenuti, ma il successo vero sarà raggiunto solo quando tutti i partecipanti nelle tre sale, dal primo all’ultimo, andranno via la sera dell’ultimo giorno consapevoli di aver arricchito il proprio bagaglio di informazioni pronte da mettere in alto per sviluppare le proprie idee di business o potenziare quelle già in essere”.
Il programma prevede la presenza di 150 relatori, 105 speech, 15 workshop per una tre giorni che quest’anno sarà ancora di più “donna” rispetto alle precedenti edizioni, grazie alla partecipazione di influencer e imprenditrici protagoniste di tanti momenti spalmati sui tre giorni. Alcuni meritano particolare attenzione, come dei workshop dedicati al public speaking, al turismo e al fashion, tutti gestiti da ragazze di successo. Ma anche sul palco centrale ne vedremmo delle belle, in tutti i sensi: ci sarà tra gli speaker internazionali Kimberly Afonso, consulente di marketing digitale. Originaria degli States ha lavorato a New York e Barcellona prima di trasferirsi in Italia. Inoltre, verrà offerta una formula nuova per confrontarsi con le dirette protagoniste: grazie al supporto di WordWideWomen si terranno delle colazioni e dei pranzi di networking dedicati proprio allo sviluppo di idee e imprese in ambito femminile dato che uno degli obiettivi di #SMDAYIT + #DIDAYS è proprio quello di incentivare e contribuire alla crescita delle quote rosa nel mondo del digital, ma più in generale dell’imprenditoria sia italiana che internazionale.
Tra i temi caldi dell’edizione di quest’anno ci saranno: Influencer & Micro Influencer Marketing, Blockchain & Cryptovalute, rapporto tra TV & Social Media Marketing, Smart Working & Sharing Economy, Strategie di Facebook Advertising, rapporto tra Pubblicità tradizionale e nuovi media, nuove frontiere della comunicazione sia in ambito Ecommerce che nel settore Retail, utilizzo strategico dei dati e molto altro ancora.
Per iscrizioni e per il programma completo
http://mashablesocialmediaday.it/
Eccoci ad una nuova intervista di Viral Caffè. Oggi parliamo con una persona molto particolare che ha fatto dell’aiutare altre donne ad avere successo nel lavoro la sua mission. Giada Carta è una Soulful Mentor, e fra poco vedremo cosa vuol dire, Supporta le donne nell’organizzazione del proprio lavoro, siano esse dipendenti o freelance, con l’obbiettivo di permettere loro di avere successo ma al tempo stesso di mantenere il delicato equilibrio tra vita personale e professionale. Ma lo fa in un modo molto particolare e del tutto personale. Scopriamolo insieme.
Giada ti definisci una Soulful Mentor, ci puoi spiegare esattamente di che cosa si tratta?
Ma certo! In inglese la parola “soulful” significa letteralmente “pieno di anima”: il mio titolo spiega quello che sono, una mentore che ti porta a percorrere gli stessi passi che ho fatto prima di te, e il modo in cui lo faccio, insegnandoti cioè a creare il successo che desideri nella vita e nel lavoro senza snaturarti, senza scendere a compromessi, senza dover censurare nemmeno un pezzettino della tua anima.
Ti rivolgi prevalentemente alle donne, perché questa scelta?
Sono una femminista da quando ho memoria e credo che per approdare alla parità di genere si debba lavorare per sanare la mancanza di equilibrio che c’è stata nella nostra società per millenni e che purtroppo ancora perdura. Per troppo tempo le donne hanno avuto difficoltà in più e opportunità in meno, per questo ho scelto di concentrare il mio lavoro solo su di loro in modo da fare la mia parte per capovolgere la situazione una cliente realizzata alla volta! Naturalmente questo non significa che non ci siano uomini che potrebbero aver bisogno del mio lavoro o che non mi piacerebbe lavorare con loro, ma il mio lavoro è nato proprio dal mio desiderio di fare un cambiamento positivo nel mondo e mi sono sentita chiamata a trasformare la disparità di genere più di ogni altra cosa.
Anche tu come molte nostre lettrici avevi prima un lavoro da dipendente e poi hai fatto una scelta di vita diversa. Come hai affrontato il cambiamento?
Devo dire che per me è stato un cambiamento facilissimo! Naturalmente prima di fare il grande salto avevo molta paura, questa è stata la parte difficile e in effetti è stato per disperazione e per principio, come racconto qui, che ho deciso di buttarmi ben prima di quanto avessi preventivato. Una volta fatta la scelta di lasciare il mio lavoro precedente però la paura si è dissolta e tutto il resto è stato in discesa. Non vuol dire che lavorare in proprio non sia difficile o faticoso, ma è tutta un’altra cosa quando sei libera in ogni aspetto della tua professione e delle tue giornate. Non è per tutti e richiede molta disciplina, ma per me è stato come trovare finalmente la mia dimensione naturale dopo che per tredici anni avevo sofferto in ogni posizione lavorativa, non importa quanto prestigiosa, perché essere sottoposta a qualcuno e ai dettami delle multinazionali mi logorava.
Molte persone scelgono di lasciare un lavoro da dipendente per cercare di bilanciare meglio lavoro, famiglia, vita privata. Lavorando in proprio non si corre il rischio di fare proprio il contrario. Come si può evitare di farsi assorbire troppo?
La prima cosa da dire su questo è che a mio parere bilanciare meglio lavoro famiglia e vita privata non è una motivazione sufficiente per mettersi in proprio: non importa quanto ci piaccia l’idea, essere liberi professionisti è davvero difficile, almeno all’inizio richiede molte più ore di lavoro rispetto a quelle di un normale lavoro d’ufficio e per avere successo un business deve avere una missione solida a supportarlo, che esuli dalle nostre esigenze pratiche e che abbia invece a che fare col cambiamento che vogliamo fare nel mondo e che vogliamo offrire ai nostri clienti con quello che vendiamo. Detto questo, quando decidiamo di buttarci, si spera per le motivazioni giuste, bisogna sviluppare una buona organizzazione, concentrarsi sulla gestione del tempo prima che su ogni altra cosa, darsi dei paletti e rispettarli. Non bisogna cedere alle richieste degli altri o lasciare che tutti ci chiedano qualunque cosa perché siccome lavoriamo da casa pensano che il nostro non sia un vero lavoro. Soprattutto, bisogna pianificare con largo anticipo e rispettare quella pianificazione e no, non si può evitarlo perché “siamo persone libere e creative” perché nessun business può avere davvero successo senza una visione e una pianificazione a lungo termine: rifiutarsi di pianificare e organizzarsi ostinandosi a navigare a vista è il modo più sicuro per trovarsi a lavorare ventiquattr’ore su ventiquattro senza peraltro raggiungere i risultati economici che desideriamo.
Quanto è importante la creatività nel nostro essere donne e soprattutto nell’essere imprenditrici?
Credo che la creatività sia fondamentale per ogni essere umano, uomo o donna, è una parte di noi che deve venire fuori se vogliamo sentirci realizzati e completi e per questo è importante coltivarla. Spesso per un fattore culturale associamo la creatività solo con la capacità di fare qualcosa con le mani e venderla a caro prezzo , ma non c’è niente di più sbagliato! Siamo creative ogni volta che risolviamo velocemente un problema, ogni volta che organizziamo un viaggio con un itinerario che rispecchi i nostri sogni, ogni volta che cuciniamo senza una ricetta prestabilita o che scriviamo un biglietto a una persona che amiamo. Per un’imprenditrice è essenziale la capacità di creare una visione solida del futuro immaginando qualcosa che ancora non c’è e di ripetere quest’azione nel tempo, se poi comunichiamo online il nostro lavoro naturalmente è importantissimo anche saper creare i contenuti giusti per coinvolgere i potenziali clienti che sogniamo.
Tre consigli che puoi dare ad una donna che sceglie di diventare imprenditrice.
1. Metti sempre te stessa al primo posto per il bene del tuo lavoro, perché non si può rendere al meglio se ci si svuota di ogni energia nel tentativo di fare tutto e subito.
2. Coltiva costantemente una visione solida del futuro che sogni per il tuo business e aggrappati ad essa ogni volta che devi creare qualcosa di nuovo, prendere una decisione, superare un momento in cui il lavoro non sta andando come vorresti.
3. Pianifica e agisci con determinazione e costanza, senza cedere al primo fallimento e rispettando sempre le promesse fatte a te stessa.
Dove puoi trovare Giada https://giadacarta.com/
Thanks to L&V Photography
Durante l’estate scorsa Infocamere ha pubblicato un report relativo alle imprese innovative in Italia guidate da donne. Viral Caffè non poteva esimersi dal parlarne anche perché i dati che ne sono emersi sono davvero incoraggianti.
Secondo lo studio infatti, al 30 giugno 2017, le start up innovative con una prevalenza femminile sono 991, il 13,4% del totale, contro un’incidenza del 17% se si prende in esame l’universo delle società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 3.175 (42,9% del totale, quota inferiore a quella fatta registrare dal complesso delle società di capitali, 49,5%).
Ancora poco pensate? Può essere, ma di passi avanti negli ultimi anni ne sono stati fatti. Lo dimostrano le oltre 150 donne italiane innovatrici e che ricoprono ruoli strategici all’interno di aziende nostrane e non che sono state inserite nell’elenco redatto da Startupitalia.
La lista è in continua evoluzione e sul sito di Startupitalia è possibile segnalarne sempre di nuove: donne che hanno fondato o guidano una startup, dirigono la trasformazione o la strategia digitale di grandi corporate insieme a scienziate ed attiviste.
Per l’elenco completo in ordine alfabetico: https://bit.ly/2RfFrj9
Nexive ha partecipato al convegno “Open Digital Innovation: nuovi percorsi per la trasformazione digitale delle imprese italiane” della Digital Innovation Academy della School of Management del Politecnico di Milano, dove ha sottolineato le linee guida del proprio approccio strategico all’innovazione, basato su servizi ad elevato contenuto tecnologico e sulla piena integrazione di tutte le fasi di produzione e distribuzione della corrispondenza.
Elemento chiave della strategia l’investimento in nuove tecnologie: 2,5 milioni di Euro per rinnovare la piattaforma IT in modo da ottimizzare l’efficienza delle spedizioni e per dotare gli addetti alle consegne di dispositivi mobile sempre più evoluti ed efficienti, al fine di offrire servizi di pre-alert, tracciatura in real time e mobile payment.
L’innovazione è da sempre nel DNA di Nexive, che ha fatto dell’integrazione tra mondo fisico e digitale uno dei pilastri del proprio successo fin dal lancio nel 2007 di Formula Certa, soluzione capace di rivoluzionare un settore tradizionale come quello della corrispondenza cartacea attraverso l’introduzione di barcode intelligenti che consentono la tracciatura via satellite di ogni singola busta.
Massimo Bollati, ICT Director di Nexive:
“Negli anni abbiamo capito che seguire i trend della tecnologia non è sufficiente e che l’innovazione non nasce solo all’interno dell’azienda, ma dal coinvolgimento di una pluralità di attori, interni ed esterni all’organizzazione: il mondo delle start-up, le università, ma anche il nostro network di partner e fornitori. Il modello che abbiamo scelto in Nexive è aperto e partecipato; non vogliamo irrigidire l’organizzazione e fare dell’ICT un monolite autoreferenziale; per questo abbiamo scelto un modello di innovazione dinamico che alimenta focolai di innovazione e favorisce la contaminazione dei saperi all’interno e all’esterno dell’azienda. Dalla ricerca presentata oggi emerge inoltre come, tra le principali priorità di investimento per la trasformazione digitale delle imprese, vi siano la digitalizzazione e la dematerializzazione, due aspetti su cui Nexive è riuscita ad anticipare le evoluzioni del settore postale posizionandosi come front runner del mercato.” ha concluso Bollati.
Nexive, compenetrandosi con le evoluzioni del mercato, ha sviluppato il segmento digitale, con un’ampia offerta di servizi integrati in una logica di multicanalità e con investimenti crescenti nello sviluppo del business del parcel B2C con soluzioni innovative dedicate all’e-commerce.