Torna a Milano, dal 18 al 20 ottobre prossimi, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, Mashable Social Media Days. Si tratta della quinta edizione in Italia di un evento dedicato alle tematiche del digital marketing, del social media marketing, dell’imprenditoria e dell’innovazione, attraverso la presentazione e la discussione di strategie concrete e case study di successo presentate dalle migliori eccellenze del settore digitale. Partito solo cinque anni fa, Mashable è oggi considerato uno degli eventi globali da non perdere e ad oggi ha già registrato oltre 1000 iscrizioni all’edizione 2018.
Padrona di casa anche per quest’anno sarà Eleonora Rocca, marketing manager, imprenditrice, digital strategy consultant e blogger, romana d’origine e London based, ma milanese nel cuore – che nel 2014 fonda il Mashable Social Media Day Italia. Quest’anno Mashable sarà ospitato nelle sale dell’Università IULM, a Milano e proporrà un format innovativo: per alcuni special guest non è stato riservato il classico momento talk, bensì le interviste one-to-one con la founder Eleonora Rocca che darà poi il la alle domande che giungeranno dal pubblico. L’obiettivo è di creare più partecipazione e interazione dato che… “L’evento non è il mio, ma il vostro – ci ha tenuto a precisare la stessa Eleonora Rocca -. Grazie al mio team abbiamo organizzato un evento alquanto spettacolare e ricco di contenuti, ma il successo vero sarà raggiunto solo quando tutti i partecipanti nelle tre sale, dal primo all’ultimo, andranno via la sera dell’ultimo giorno consapevoli di aver arricchito il proprio bagaglio di informazioni pronte da mettere in alto per sviluppare le proprie idee di business o potenziare quelle già in essere”.
Il programma prevede la presenza di 150 relatori, 105 speech, 15 workshop per una tre giorni che quest’anno sarà ancora di più “donna” rispetto alle precedenti edizioni, grazie alla partecipazione di influencer e imprenditrici protagoniste di tanti momenti spalmati sui tre giorni. Alcuni meritano particolare attenzione, come dei workshop dedicati al public speaking, al turismo e al fashion, tutti gestiti da ragazze di successo. Ma anche sul palco centrale ne vedremmo delle belle, in tutti i sensi: ci sarà tra gli speaker internazionali Kimberly Afonso, consulente di marketing digitale. Originaria degli States ha lavorato a New York e Barcellona prima di trasferirsi in Italia. Inoltre, verrà offerta una formula nuova per confrontarsi con le dirette protagoniste: grazie al supporto di WordWideWomen si terranno delle colazioni e dei pranzi di networking dedicati proprio allo sviluppo di idee e imprese in ambito femminile dato che uno degli obiettivi di #SMDAYIT + #DIDAYS è proprio quello di incentivare e contribuire alla crescita delle quote rosa nel mondo del digital, ma più in generale dell’imprenditoria sia italiana che internazionale.
Tra i temi caldi dell’edizione di quest’anno ci saranno: Influencer & Micro Influencer Marketing, Blockchain & Cryptovalute, rapporto tra TV & Social Media Marketing, Smart Working & Sharing Economy, Strategie di Facebook Advertising, rapporto tra Pubblicità tradizionale e nuovi media, nuove frontiere della comunicazione sia in ambito Ecommerce che nel settore Retail, utilizzo strategico dei dati e molto altro ancora.
Per iscrizioni e per il programma completo
http://mashablesocialmediaday.it/
Il Mobile Travel Report 2016 di KAYAK.it, è la ricerca che indaga come sono cambiate negli ultimi dieci anni le abitudini di viaggio degli italiani, secondo cui il 43% dei viaggiatori del Bel Paese afferma di impiegare meno tempo a organizzare le vacanze. Parallelamente il mobile si conferma un elemento sempre più pervasivo dell’intero processo, dalla pianificazione delle vacanze fino alle modalità di condivisione dell’esperienza di viaggio.
L’innovazione tecnologica, la diffusione del web, l’avvento del mobile e l’affermarsi di nuovi canali di comunicazione hanno contribuito a ridurre il tempo che gli italiani dedicano alla pianificazione dei propri viaggi.
Dieci anni fa per scegliere una meta di viaggio oltre metà degli italiani (51%) si affidava in primis ad agenzie di viaggio tradizionali e al passaparola tra amici e conoscenti (49%). Senza troppe sorprese, oggi si cerca ispirazione per lo più online, con il 47% dei viaggiatori tricolori che si affida direttamente ai siti di alberghi e compagnie aeree o alle agenzie di viaggio online (45%), superando così il word of mouth (40%). Blog tematici e social media rappresentano un utile spunto rispettivamente per il 29% e il 26%, numero che cresce ulteriormente tra gli under 35, arrivando in entrambi i casi fino al 47%. Sono le italiane che appaiono più propense a utilizzare i canali di informazione più innovativi, come blog (33% contro il 25% degli uomini) e social media (30% vs. 23%). Anche la Sardegna risulta particolarmente attratta da questi due canali, scelti rispettivamente dal 45% e dal 46%, contro il solo 21% registrato dagli abitanti di Nord-Est e Nord-Ovest.
Tra i viaggiatori uomini, invece, resistono ancora strumenti più “tradizionali”, quali la richiesta di informazioni ad enti turistici (14%, quasi il doppio delle donne, 8%) e la stampa (sia cartacea sia online, 31% contro il 27% delle donne). In generale, il computer rimane lo strumento preferito per cercare ispirazione per un viaggio, contro solo il 9% che utilizza lo smartphone.
Internet e le nuove tecnologie hanno contribuito in maniera preponderante a ridurre i tempi di pianificazione dei viaggi, con quasi la metà degli italiani (43%) che crede che oggi questa attività richieda meno tempo rispetto a una decade fa. Ne sono particolarmente convinte le persone di età tra i 50 e i 64 anni (la percentuale in questo caso arriva al 49%) e residenti nell’Italia meridionale (48%). Curioso che proprio i più giovani – 18-24 anni – sostengano il contrario in forte misura: il 47% di loro afferma che addirittura oggi si impieghi più tempo, evidenziando come la disponibilità di ulteriori canali generi un volume di informazioni maggiore ma non semplifichi il processo di scelta e organizzazione.
Come si prenota: il declino delle agenzie di viaggio tradizionali e delle linee telefoniche di hotel e compagnie aeree
L’indagine mette in luce che in un mondo ormai all’insegna del digitale la grande maggioranza degli italiani (81%) oggi prenota online i propri viaggi, con ben il 54% che lo fa direttamente sul sito dell’hotel o della compagnia aerea prescelta. Contestualmente, quello che una volta era il canale preferito dai viaggiatori del Bel Paese per prenotare, ossia il ricorso al customer service o la linea telefonica di hotel e compagnie aeree, viene utilizzato oggi da meno di un quinto degli italiani (18%), suggerendo come i viaggiatori – sempre più attenti alle spese – vogliano gestire in prima persona la ricerca e la comparazione delle diverse offerte, tutto questo preferibilmente attraverso il PC (80%). Questo dispositivo è percepito attualmente come quello più intuitivo in termini di interfaccia e più sicuro, a dispetto dei dispositivi mobili come gli smartphone che non sono ancora così popolari per questa attività (11%).
Gli italiani non rinunciano al biglietto cartaceo per il check-in
Dieci anni fa quasi due terzi degli italiani (63%) effettuavano il check-in direttamente in aeroporto, ritirando lì la carta di imbarco. Oggi con l’avvento del web questa pratica si è drasticamente ridotta (16%). Ben il 61% dei viaggiatori del Bel Paese, infatti, preferisce effettuare il check-in online non rinunciando però alla tradizionale carta d’imbarco cartacea stampata, mentre il 12% sceglie il check-in sullo smartphone e il mobile boarding pass. Ad amare questa modalità sono soprattutto gli uomini (15% vs. solo il 10% delle donne), i giovani tra i 25-34 anni (ben il 22%) e i viaggiatori della Sardegna (16%). L’utilizzo del mobile per il check-in sta crescendo grazie a strumenti quali le app delle compagnie aeree e i portafogli di viaggio elettronici, che semplificano la raccolta e la gestione delle carte d’imbarco, anche se gli italiani avranno ancora bisogno di un pò di tempo per digitalizzarsi completamente e godere dei vantaggi di questi strumenti.
Più di un terzo dei giovani italiani sono sempre connessi attraverso lo smartphone durante i loro viaggi
I cambiamenti degli ultimi anni non hanno mutato particolarmente le attività che gli italiani svolgono durante i loro viaggi, sebbene il relax (seconda scelta sia dieci anni fa, sia oggi) abbia guadagnato peso nelle scelte dei viaggiatori (+8 punti percentuali), a conferma di ritmi di vita sempre più serrati e stressanti. Rimangono saldi nella Top 3 al primo posto la visita della destinazione e al terzo pranzi e cene fuori, nonostante entrambe in leggero calo rispetto al passato (rispettivamente -4 e -2 punti percentuali). Sebbene la gran parte degli italiani confessi di utilizzare il computer in viaggio (il 72%), sono i più giovani e le donne a preferire lo smartphone (22% contro il 13% degli uomini).
Condividere le esperienze di viaggio in digitale è ormai prassi diffusa
Un decennio fa i viaggiatori italiani condividevano le proprie esperienze di viaggio con familiari e amici preferibilmente utilizzando le cartoline (54%) o incontrandosi al ritorno dalla vacanza (51%). Solo l’8% utilizzava i social media per mostrare le foto e i video realizzati durante il viaggio, contro quasi la metà (47%) che optava per i tradizionali album o slideshow.
Oggi i social media hanno preso il sopravvento sulle modalità tradizionali. Per il 57% dei viaggiatori del Bel Paese la condivisione in tempo reale della propria esperienza è una realtà e la modalità preferita, riflettendo così l’incredibile diffusione di canali social, app di messaggistica istantanea e piattaforme di condivisione. Per queste attività si sceglie per lo più il computer (66%), anche se ormai più di un quinto degli italiani che utilizza lo smartphone (23%), con un picco che arriva a toccare il 41% tra le generazioni più giovani (18-24 anni).
Gurhan Karaagac, Regional Director KAYAK per Italia, Turchia e MEA ha dichiarato:
“I consumatori si affidano ai dispositivi smart per qualsiasi aspetto della propria vita e i viaggi non fanno eccezione. Alla luce della crescente importanza del ruolo del mobile nell’intero processo di viaggio, noi di KAYAK siamo impegnati ad adattare le nostre tecnologie per indirizzare le esigenze degli utenti, affinchè possano contare su strumenti che permettono di pianificare e gestire le proprie vacanze in maniera ottimale e intuitiva. L’esempio migliore è la nostra app, pensata per offrire ai viaggiatori le informazioni di cui hanno bisogno prima di prenotare e che li supportino durante tutta la loro esperienza, grazie a funzionalità per organizzare e gestire gli itinerari come Trips.”
Donna Moderna, Casa Facile e Sale&Pepe, tre magazine della casa editrice Mondadori, hanno creato la Digital School, una scuola di formazione per il content e social management.
La Digital School mette a disposizione le esperienze digital delle tre riviste a tutti coloro che vogliono trasformare la propria passione per il web in un lavoro. Il corso in content e social media management prevede due moduli. ll modulo base è articolato in cinque lezioni che prevedono la costruzione di un piano editoriale, i segreti del social media manager, la scrittura online, l’editing di foto e video per blog e social network. Per chi avesse già esperienza nel mondo dei social media ma volesse imparare a gestire la presenza on line di un brand è a dsposizione il modulo avanzato: cinque lezioni per imparare a pianificare e progettare contenuti, analizzare e interpretare i dati, creare e allargare la propria rete sociale.
Il corso prevede lezioni e testimonianze tenute da professionisti digitali dei tre brand Mondadori, a partire dalle direttrici dei magazine: Annalisa Monfreda, direttore di Donna Moderna, Giusi Silighini, direttore di Casa Facile, e Laura Maragliano, direttore di Sale&Pepe. Sono inoltre previsti momenti di tutoring in classe per tutta la durata del corso, lo studio di case history e lo sviluppo di un project work finale. Terminato il percorso, verrà rilasciato un attestato di frequenza e sarà possibile diventare social contributor dei tre magazine.
Il primo corso, che prevede il modulo base, partirà il 24 Ottobre presso la Scuola di Cucina di Sale&Pepe a Milano, mentre dal 15 Gennaio 2016 prenderà il via il modulo avanzato presso Publitalia ’80 a Cologno Monzese. Per chi non avesse la possibilità di frequentare le lezioni in aula, potrà farlo on line sulla piattaforma e-learning della Digital School a partire da fine Novembre.
Coffee Time ospita oggi Alessandra Salimbene, esperta di marketing e comunicazione, per spiegare come i social media possano essere efficaci nell’ambito del Retail e per misurare l’engagement dei clienti.
“Lo scopo del gioco del consumo non è tanto la voglia di acquisire e possedere, né di accumulare ricchezze in senso materiale, tangibile, quanto l’eccitazione per sensazioni nuove, mai sperimentate prima. I consumatori sono prima di tutto raccoglitori di sensazioni: sono collezionisti di cose solo in un senso secondario e derivato.” Zygmunt Bauman (Dentro la Globalizzazione, Laterza, 2005)
L’attività di chi si occupa di marketing è, o dovrebbe essere, sempre un’attività di ricerca. Non si smette mai di imparare, di testare, di sperimentare. E in questo mondo in cui l’unica costante è davvero il cambiamento diventa difficile fare due volte la stessa cosa o lavorare due volte nello stesso modo.
E se si opera in campo retail questo è ancora più vero: il retail lavora con le persone, con le loro esigenze quotidiane e continue, in un mercato ipercompetitivo in cui per emergere e farsi notare bisogna raccogliere input, cambiamenti e situazioni sociali alla stessa velocità con cui la società stessa le accoglie.
Il punto vendita è, prima di tutto, una piattaforma relazionale. La spiegazione di questo concetto, teorizzato così bene da Castaldo e Mauri nel loro “Store Management”, si può sintetizzare in 4 punti principali:
1) il negozio è il luogo dove si creano e si sviluppano le relazioni con il cliente
2) è il luogo dove si esplica il servizio al cliente inteso come consulenza, ovvero come capacità del personale di consigliare il cliente
3) è il luogo dove anche la composizione dell’assortimento deve essere intesa come servizio (io cerco e seleziono per te i prodotti, risparmiandoti tempo e fatica)
4) più di ogni cosa, il punto vendita è il tempio della customer experience.
L’esperienza del cliente, ciò che la persona vive nel suo rapporto, nella sua relazione, con il punto vendita è ciò che determina il posizionamento di marketing percepito, il contesto all’interno del quale formerà ed esprimerà le sue opinioni, la sua fedeltà, la motivazione con cui deciderà di tornare e di parlare bene di noi.
Ed è proprio nel momento in cui l’imprenditore del commercio “tradizionale” si rende conto di come l’ambito competitivo sia così vario e variabile, di come la concorrenza oggi sia in generale composta da tutto il mercato e non solo dal proprio segmento, in cui grande distribuzione prima e commercio elettronico dopo possono essere i nemici più duri da sconfiggere… si comprende come elaborare nuove strategie di esperienza per il cliente sia l’unico modo, il più efficace, per consolidare le proprie posizioni.
Reale e virtuale
Le persone vivono e interagiscono in un continuo interscambio tra reale e virtuale, questo in modo particolare da quando gli smartphone sono diventati uno strumento utilizzato dalla quasi totalità delle persone.
Una ricerca recente di GFK ha evidenziato come in Italia il 39% delle persone dichiara di utilizzare lo smartphone mentre si trova in negozio fondamentalmente per compiere tre azioni: fotografare i prodotti, chiedere consiglio ad amici e parenti, confrontare i prezzi. Possiamo facilmente immaginare come questo tipo di azioni, che sono specificatamente sociali, possano essere integrate, sfruttate e valorizzate con le attività di social media marketing.
#engagement
E allora? qual è il punto? Il punto è che il coinvolgimento del cliente dovrebbe essere l’obiettivo principale. E nella mia esperienza, nelle nostre sperimentazioni continue, è la costume experience, quella reale, sviluppata fisicamente all’interno del punto vendita, è quella che maggiormente può fornire il terreno più fertile per generare engagement on line, sui social e in modo estremamente produttivo offrendo visibilità a costi molto contenuti proprio sulla propria area locale di mercato.
Sfruttare eventi sul punto vendita per fare questo diventa quasi naturale. Io, con la mia agenzia e in collaborazione con il fotografo e comunicatore Claudio Bru ho sperimentato una modalità di gestione degli eventi in store che ha dato ottimi risultati sia in termini quantitivi (partecipazioni all’evento, notorietà e interazioni on line) che qualitativi, offrendo feedback importanti sull’impatto emozionale di coloro che hanno partecipato.
Nello specifico, noi utilizziamo la fotografia per raggiungere questo obiettivo. Eventi in store che hanno come comuni denominatori la creazione di uno spazio “inventato”, un set per l’appunto, in cui le persone possano giocare e immedesimarsi, per essere qualcos’altro e quindi vivere “altrove” per un attimo. La fotografia professionale non solo come produzione di belle immagini ma come esperienza: essere modelli, per davvero, essere messi al centro dello stage. Un’esperienza nuova per i più che può essere davvero gratificante per chi non è solito a trovarsi ad essere protagonista. La sincerità di questi eventi, che sono realizzati con l’obiettivo primario di coinvolgere e far divertire le persone e non vendere a tutti i costi. I risultati economici verranno e verranno spontaneamente. Ma nella più vera cultura della rete dovrebbero essere atti pensati principalmente per offrire valore, relazione, esperienza, gioco ai clienti. Gratis, senza chiedere nulla in cambio. E solo così potranno avere il giusto riscontro.
Immagini fotografiche professionali, scattate nei nostri spazi inventati, condivise in tempo reale sulla rete, legate a concorsi o challenge di qualche tipo per stimolare la condivisione e le visualizzazioni, ma soprattutto esperienze emotive strettamente, profondamente coinvolgenti, perché vanno a toccare le corde più profonde di ognuno di noi, dei nostri bambini interiori che hanno bisogno di essere nutriti di attenzione, stima e considerazione per stare bene. Un regalo significativo che il negozio può fare ai propri clienti e che rimarrà sedimentato nel tempo.
di Alessandra Salimbene
Coffee Time domani sarà in compagnia di Alessandra Salimbene che, nel contesto della tappa di Smau Padova, ha presentato un workshop dedicato ai Social Media al Retail e all’engagement.
Nell’intervista Alessandra spiega come le attività realizzate all’interno dei punti vendita possano essere dei pretesti interessanti per comunicare attraverso i Social Media.
Ecco quindi come si può aiutare a moltiplicare il coinvolgimento della possibile clientela e di quella già acquisita, migliorando la customer experience dei nostri clienti e ottenendo l’amplificazione del messaggio nei territori locali.
Coffee Time, editoriale di ViralCaffè, domani sarà in compagnia di Gabriele Carboni di Weevo che parlerà dell’importanza dell’utilizzo dei Social Media, da parte delle Startup innovative.
Il contatore delle Startup innovative italiane continua a crescer e e una delle difficoltà maggiori per un’azienda appena nata è farsi conoscere, trovare clienti.
I Social Media sono sicuramente il primo canale comunicativo da prendere in considerazione, perchè possono diffondere qualsiasi brand con un impegno economico più basso rispetto ai media tradizionali, non sempre adatti a pubblicizzare una Startup.
I Social Media possono diventare il primo veicolo pubblicitario per una Startup, un canale di comunicazione importante che è necessario padroneggiare, ma che può essere avviato a costi contenuti.
Social Media Day, oggi 30 giugno 2013 celebrazione internazionale.
Il Social Media Day è una celebrazione globale dei progressi tecnologici che consentono a tutti di connettersi con le informazioni in tempo reale, comunicare da chilometri di distanza e far ascoltare la propria voce!
Il Social Media Day, giunto alla sua quarta edizione, è un evento pensato da Mashable per celebrare la rivoluzione digitale che sta avvenendo in tutto il mondo attraverso i Meetups Mashable, eventi locali legati alla celebrazione.
Moltissime città hanno aderito alla manifestazione e molte città degli Stati Uniti hanno riconosciuto ufficialmente la celebrazione Internazionale.
Lo Stato del Missouri ha fatto di più, dichiarando il 30 giugno, giornata ufficiale per la celebrazione del “Social Media Day”.
Il governatore Nixon, infatti, ritiene che l’evento sia importante per lo Stato che sta investendo moltissimo in Innovazione digitale vantando la nascita di importanti poli tecnologici a St. Louis, Kansas City e Columbia e che il Social Media Day sia anche un momento fondamentale per la comunità, per prendere coscienza delle opportunità derivanti dalla rivoluzione tecnologica.
Mashable invita tutti a partecipare ed organizzare nuovi Social Media Day, per riunire tutti coloro che hanno una passione per i Social Media e discutere, all’interno dei Meetup Mashable, tutte le problematiche e le nuove opportunità tecnologiche.
Organizzare un Meetup Mashable all’interno della tua città può essere una sfida interessante, e la cosa importante da ricordare è che l’evento deve essere creato intorno alle esigenze locali delle comunità di lettori di Mashable.
In Italia il Social Media Day sarà celebrato dalle comunità di Milano, Varese, Castiglione Olona, e Lavena Ponte Stresa.
Il Social Media day non è certamente il solo evento dedicato al tema dell’ingerenza dei Social media nella nostra vita quotidiana.
In Italia, ad esempio, il Digital Festival di Torino da anni raccoglie grandi consensi trattando il tema dell’influenza delle tecnologie digitali sulla vita quotidiana delle persone.
Intorno al customer experience si indaga dove e come il “digital” può e deve migliorare la qualità della nostra vita, creare opportunità di lavoro nei vari ambiti e favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio.