Oggi Smau ha inaugurato, al Padiglione 11 di PadovaFiere, la prima tappa dei Road Show 2017. Con la tappa di Padova vanno in scena oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
Veneto terra di innovazione e di aziende che scelgono di crescere e rinnovarsi attraverso l’incontro con startup e imprese innovative. Lo dimostrano i dati del Primo Osservatorio sul Corporate Venture Capital realizzato da Smau, Assolombarda e Italia Startup, in collaborazione con Cerved e Ambrosetti, pubblicati sul sito http://www.osservatorio-openinnovation.it/ e presentati nell’ambito dello Smau Live Show in programma domani alle ore 14.30 dal titolo “Open Innovation, una visione collaborativa che sfrutta le sinergie tra aziende, startup e centri di ricerca”. Il Veneto è al secondo posto, dopo la Lombardia e prima dell’Emilia-Romagna, come Regione che ospita il più alto numero di soci corporate nelle startup innovative italiane. Dei 5.149 soci corporate che investono in startup, rilevati dall’Osservatorio, ben l’11,3% risiede in Veneto. Il Veneto inoltre, con 539 startup iscritte al Registro delle Imprese, su un totale di 6.745, rientra nella TOP5 delle Regioni con il più alto numero di startup innovative (dati relativi al 4° trimestre 2016).
Proprio per soddisfare le esigenze di innovazione delle Imprese e Pubbliche Amministrazioni del Veneto, Smau ha portato e porterà in scena, presso il Padiglione 11 di Padova Fiere, oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, tra cui Alcatel Lucent Enterprise, Cisco, Clouditalia, TIM, Hewlett Packard Enterprise, Seeweb, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
“Questa sarà un’edizione che premia il Veneto dell’Industria, dell’Agroalimentare e delle aziende appartenenti anche settori più tradizionali della nostra economia che hanno scelto l’innovazione per crescere e rinnovarsi” – anticipa Pierantonio Macola, Presidente di Smau. “Queste realtà sono dei modelli da cui le altre imprese possono ispirarsi e Smau è la guida che le accompagna a raggiungere questo risultato, presentando loro i partner più corretti alle loro esigenze e mettendo a disposizione oltre 60 workshop gratuiti per la loro formazione professionale”.
Tra gli argomenti di questa edizione, Smau Padova parlerà di agroalimentare, di tutela e valorizzazione del made in Italy, di industria 4.0, di sanità e medicina, di energia, ambiente e soluzioni per il business delle aziende presentate da oltre 20 startup e FabLab Veneti. Ed è proprio a commento della presenza dei FabLab Veneti a Smau che Gianluca Forcolin, VicePresidente della Regione Veneto afferma: “Nel 2015 la Regione del Veneto, con un apposito Bando, ha deciso di investire 2 milioni di Euro sul tema della fabbricazione digitale e far nascere 18 laboratori digitali (FabLab) sul proprio territorio, con lo scopo principale di promuovere la cultura digitale e ridurre nel contempo il cosiddetto digital divide culturale. Ne è nata una squadra alquanto variegata, che raggruppa FabLab già esistenti, FabLab che si sono costituiti per la prima volta grazie al bando, un Istituto Superiore ed altri Fablab nati nel mondo dell’associazionismo e della cooperazione. La filosofia di fondo che stava alla base del bando regionale era quella di accompagnare i 18 FabLab nella crescita e nel consolidamento in un mercato affollato come quello del digitale, per arrivare a creare una vera e propria “Community dei Fablab Veneti” capace di camminare da sola e di dare impulso allo sviluppo economico della nostra Regione e, perché no, anche del nostro Paese. Dialogo, collaborazione e condivisione, sono state le keywords dell’Amministrazione regionale che ha da un lato supportato i FabLab con attività di coaching e, dall’altro, ha promosso la loro conoscenza in contesti nazionali ed internazionali attraverso un’efficace attività di comunicazione istituzionale. SMAU è quindi l’occasione per presentare il lavoro fin qui svolto dalla Rete dei Fablab Veneti, gli obbiettivi che sono stati raggiunti e le strategie future che la Ragione intende adottare per continuare a dare sostegno a questo progetto ambizioso.”
In rappresentanza dei FabLab veneti saranno infatti presenti: Crunchlab, realtà specializzata in droni e multirotori autocostruiti, cupole geodetiche in legno autocostruite, stampanti 3D autocostruite di tipo RepRap, il Fablab di Belluno che si occupa principalmente di formazione rispetto alle professioni del futuro, insegnando l’uso di droni, stampanti 3D ed Automazione, mentre, allo stand di Officine Zip si potranno trovare Soluzioni IoT e software su misura.
Tra le startup, gli acceleratori e incubatori presenti, l’Università degli studi di Padova presenta due startup, Audio Innova e T4Innovation, e 4 spin-off, AtemEnergia, BMR Genomics, InovaLab e Unilab. H-Farm è presente con 5 startup: Agriopendata by EZ-Lab, BiorFarm, Melovita, Wethod e Xensify. StartCube, l’incubatore dell’Università degli Studi di Padova, presenta a Smau due startup, dEDIcated e Floome by 2045 Tech srl. Saranno inoltre presenti Invictus, startup di M31, 2Specials e Futurenext. All’interno dello spazio espositivo e nelle numerose iniziative di networking in programma si possono incontrare nuovi partner per il proprio business. Per dare qualche anticipazione sulle novità proposte, sono state presentate le soluzioni di comunicazione e networking, anche in cloud, di ETI System, partner di Alcatel Lucent Enterprise. Con Cisco si è parlato di Sicurezza IT, di innovazione nell’Agrifood e di Industria 4.0. Sono statii presentati i servizi integrati di Telecomunicazioni e Cloud Computing dedicati alle PMI proposti da Clouditalia e, ancora, i sistemi informativi per PMI e Grandi Aziende proposti da Information Consulting, partner di Hewlett Packard Enterprise e i servizi di Cloud Computing, Hosting e Datacenter proposti da Seeweb. Con TIM il focus è dedicato alla piattaforma TIM OPEN, dedicata a sviluppatori e startup, delle innovative soluzioni cloud, disponibili attraverso il marketplace Digital Store di TIM Impresa Semplice, e dell’acceleratore di startup TIM #Wcap. Le soluzioni presentate dall’azienda spaziano dallo storage all’identità digitale, fino all’offerta di applicazioni di digital marketing che consentono alle PMI di promuovere il proprio business. Inoltre Olivetti presenta la piattaforma in ambito Big Data per il monitoraggio dei flussi di presenze.
La prima giornata di Smau Padova si è aperta con lo Smau Live Show “Verso l’industria 4.0: soluzioni innovative per migliorare la competitività e la gestione dell’impresa”: un momento di confronto sugli strumenti offerti alle imprese – PMI e multinazionali – e agli enti per migliorare le vendite, informatizzare i processi interni e innovare i prodotti. All’evento parteciperanno Gianluca Forcolin, VicePresidente e Assessore al bilancio e patrimonio, affari generali, enti locali della Regione del Veneto, Marco Bacci, Territory Account Manager di Cisco, Ruggero Frezza, Presidente di M31, Gianni Pegorin, AD e Titolare di Pettenon Cosmetics Spa, Francesco Baroncelli, Direttore Generale Marketing & Operations di Clouditalia e Marco Tauber, ICT Managing Director Lima Corporate Spa.
Successivamente, alle ore 11.30, l’attenzione si è spostata sul tema delle Smart Communities con lo Smau Live Show dal titolo “Smart Communities, risorse e servizi per le nuove città” a cui parteciperanno Maurizio Gasparin, Direttore Area Programmazione e sviluppo strategico Regione del Veneto, Alessandra Poggiani, Direttore Generale Venis S.p.a. Comune di Venezia, Simonetta Rusciadelli, Dirigente Amministrativo e Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza A.T.E.R. della Provincia di Padova. Alberto Corò, Capo Settore Servizi Informatici e Telematici del Comune di Padova, Fabio De Luigi, Dirigente del Servizio sistemi Informativi e Statistica del Comune di Ferrara.
Dedicato ai protagonisti dell’innovazione del territorio e alle tecnologie abilitanti per l’innovazione dei servizi sarà lo Smau Live show dal titolo “Gli ingredienti dell’innovazione nei servizi: idee, competenze, strumenti e network “ a cui parteciperanno Giulia Turra, Marketing&Strategy Consultant di StartCube, Gianni Potti, Presidente CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Luca Griggio, AD PadovaFiere, Antonio Velleca, Vicepresidente Portabagagli del Porto di Venezia Soc. Coop., Nadia Fontana, CFO Emaze Information Security e Andrea Cortellazzo, Founder Menocarta.net.
Allo Smau Live Show dedicato all’Open Innovation, in programma alle 14.30 è stato affidato il compito di presentare i dati del Primo Osservatorio sull’Open Innovation e Corporate Venture Capital e di raccontare le esperienze in corso in aziende come Riello International Group e Seeweb. All’evento, infatti, erano presenti Alvise Biffi, Vice Presidente Piccola Industria Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Vice Presidente Piccola Industria Confindustria, Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb, Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità di Regione del Veneto, Giordano Riello, Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Veneto e CEO di Giordano Riello Group.
Il programma della prima giornata di Smau Live Show si è concluso oggi alle 16.00 con un momento di confronto sul tema dell’innovazione nel settore agroalimentare. All’evento, dal titolo “Agrifood: innovazione e tecnologie per lo sviluppo e la competitività di un settore chiave dell’economia italiana” parteciperanno, infatti, Enrico Miolo, Product Specialist Collaboration di Cisco, Marzia Giuditta Anelli, Program Leader di H-FARM, Liliana Carraro, Responsabile delle Relazioni esterne della Antonio Carraro Spa, Fabio Curto, Dottor Medico Veterinario Azienda Agricola Ponte Vecchio, Davide Morandi, titolare Allevamento Veneto Ovini. Ed è proprio all’interno degli Smau Live Show che si sono potute approfondire le esperienze delle 28 aziende vincitrici del Premio Innovazione Smau, tra cui, per citarne alcune Antonio Carraro, Pettenon Cosmetics, Comune di Venezia, Comune di Padova, A.T.E.R Padova, PadovaFiere, Università degli Studi di Trento, Regione Veneto e molte altre.
La giornata di Venerdì 31 marzo proseguirà con il calendario degli Smau Live Show dedicati all’Industria 4.0, all’Agrifood, alle Smart Communities e ai servizi alle imprese e cittadini e con le testimonianze del Comune di Thiene, di Invent, Eurac Research, LAGO, Maschio Gaspardo, Le Monfumine, Alisea, Emergenza24, Consorzio Bonifica Acque Risorgive, Mediclinic, Ausilia, Consorzio Arsènal.it e Palazzo della Salute. Venerdì 31, inoltre, sarà presente Mattia Corbetta del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI, che nell’ambito dello Smau Live Show dal titolo “Industria 4.0: tecnologie abilitanti e servizi per innovare la filiera produttiva” in programma alle 11.30 e nel workshop che si terrà alle ore 13.00 parlerà delle opportunità del Piano Industria 4.0 per startup e imprese che fanno innovazione.
Il nuovo studio internazionale ‘The Internet of Things: Today and Tomorrow’ pubblicato da Aruba, società Hewlett Packard Enterprise, rivela che l’IoT sarà presto diffuso su ampia scala poiché l’85% delle aziende a livello globale e il 92% in Italia intende implementarlo entro il 2019 motivato dall’esigenza di innovazione e di efficienza del business. Per quanto l’analisi confermi i chiari vantaggi di business che derivano dagli investimenti IoT, il report di Aruba avverte anche che la connessione di migliaia di dispositivi alle reti business esistenti ha già provocato violazioni di sicurezza nella maggior parte delle aziende. La ricerca ha intervistato 3.100 decision maker sia IT sia business di 20 Paesi per valutare la situazione attuale dell’IoT e il suo impatto sui diversi settori. Lo studio mostra che, sebbene praticamente tutti i business leader (98% nel mondo, 99% in Italia) dichiarino di comprendere cosa sia l’IoT, molti di essi siano incerti sull’esatta definizione di IoT e del relativo significato per il proprio attività.
Nel suo nuovo eBook ‘Making Sense of IoT’, commissionato da Aruba, l’esperto di tecnologia Kevin Ashton — colui che ha coniato il termine ‘Internet of Things’— offre la seguente definizione: “‘Internet of Things’ significa sensori connessi a Internet, che si comportano in modo simile a Internet creando connessioni ad hoc aperte, condividendo liberamente i dati e permettendo di realizzare applicazioni inaspettate in modo che i computer possano comprendere il mondo che li circonda e diventare il sistema nervoso dell’umanità”.
Nell’esaminare i vantaggi di business dell’IoT, Ashton ha scoperto che i benefici concreti generati dall’IoT hanno superato persino le aspettative originali. Questo ‘dividendo delle aspettative’ risulta evidente in due aree di performance essenziali: l’efficienza di business e la redditività. Per esempio, solo il 16% dei business leader aveva previsto ampi ricavi dagli investimenti IoT; eppure, a implementazione avvenuta, l’aumento dei ricavi è stato registrato dal 32% degli executive. In modo simile, solo il 29% degli executive si attendeva che le rispettive strategie IoT portassero a miglioramenti nell’efficienza di business, quando invece i risultati effettivi dimostrano come gli aumenti di efficienza siano stati sperimentati dal 46%.
Chris Kozup, vice president of marketing di Aruba, dichiara: “Con i vantaggi di business dell’IoT che superano le aspettative, non sorprende che le aziende si stiano dirigendo verso un’adozione di massa entro il 2019. Ma mentre molti executive incerti sul modo di applicare l’IoT alla propria attività, chi ha successo nell’implementare l’IoT si trova nella posizione ideale per conquistare un vantaggio competitivo”. La ricerca di Aruba rivela livelli variabili di maturità IoT a seconda dei comparti produttivi. I seguenti cinque settori verticali sono leader nell’adozione dell’IoT e hanno ottenuto vantaggi di business tangibili attraverso un approccio pragmatico focalizzato sulle casistiche di utilizzo.
Le aziende creano uno ‘smart workplace’ per incrementare produttività ed efficienza
- Più di sette aziende su dieci (72%) hanno introdotto dispositivi nei luoghi di lavoro. I servizi location-based per interni si classificano al secondo posto tra i casi di utilizzo più promettenti per aumentare la produttività del personale, dopo il monitoraggio remoto. Il 20% dichiara come caso chiave la gestione remota del condizionamento e dell’illuminazione degli edifici, una percentuale che diventa oltre il doppio arrivando al 53% quando si tocca la domanda relativa alle implementazioni IoT future.
- Guardando ai risultati tangibili concretizzati oggi, il 78% afferma che l’introduzione dell’IoT nel luogo di lavoro ha migliorato l’efficacia del team IT e il 75% ha registrato un aumento della redditività.
Il settore industriale aumenta la visibilità e l’efficienza di business con il monitoraggio e la manutenzione IoT-enabled
- Più di sei intervistati su dieci (62%) nel comparto industriale hanno già implementato l’IoT. L’impiego dell’IoT per monitorare e mantenere funzioni industriali essenziali è stato identificato come il caso di utilizzo dal più forte impatto nel settore. L’adozione di telecamere di sorveglianza IP per la sicurezza fisica delle realtà industriali sta ancora muovendo i primi passi essendo stata implementata solo dal 6%. Tuttavia, alla domanda relativa alle implementazioni future, il tema della sorveglianza è cresciuto di cinque volte arrivando al 32%.
- All’interno del settore, l’83% riporta un aumento dell’efficienza di business e un altro 80% ha ottenuto una visibilità superiore attraverso la propria organizzazione.
Il comparto sanità introduce l’IoT per migliorare il monitoraggio dei pazienti, ridurre i costi e promuovere l’innovazione
- Al terzo posto in termini di avanzamento della propria implementazione dell’IoT, il 60% degli operatori della sanità di tutto il mondo ha introdotto dispositivi IoT nelle proprie struttur
- In questo comparto, il 42% degli executive considera il monitoraggio e la manutenzione come primo utilizzo dell’IoT — più di qualsiasi altro settore. Questo sottolinea l’importanza del monitoraggio dei pazienti reso possibile dall’IoT nella moderna sanità.
- Otto su dieci riportano un incremento dell’innovazione e un altro 73% registra risparmi sui costi.
I retailer coinvolgono i clienti e aumentano le vendite con la tecnologia location-based per interni
- Solo il 49% dei retailer si avvale di tecnologia IoT, ma l’81% di essi registra un miglioramento della customer experience, fattore che porta facilmente un impatto significativo sulla fidelizzazione del cliente e, di conseguenza, sul fatturato.
- I servizi location-based all’interno del punto vendita che forniscono ai clienti offerte personalizzate e informazioni sui prodotti sono state considerate l’implementazione numero uno dell’IoT a fianco di monitoraggio e manutenzione. Quattro retailer su dieci hanno inserito la sorveglianza fra le prime tre casistiche di utilizzo.
La pubblica amministrazione è in ritardo nell’adozione dell’IoT, lotta contro la tecnologia legacy ma riesce comunque a ridurre i costi
- Settore più lento nell’adozione dell’IoT, solo il 42% dei comuni ha implementato dispositivi e sensori IoT. Un terzo (35%) dei decision maker IT sostiene che i rispettivi executive capiscono poco o nulla dell’IT, il doppio della media globale, a suggerire che la mancanza di
- sensibilizzazione e informazione sia l’ostacolo maggiore per la diffusione di massa in questo settore.
- Sebbene quasi la metà (49%) dei dipartimenti IT della pubblica amministrazione stia lottando contro la tecnologia legacy, sette enti pubblici su dieci fra quelli che hanno adottato l’IoT registrano come principali vantaggi risparmi sui costi e una superiore visibilità organizzativa.
Il contesto dei dati e la sfida della sicurezza. A fianco di questi risultati positivi lo studio ha mostrato anche una serie di ostacoli che i responsabili IT ritengono impediscano all’IoT di generare un impatto positivo sul business. In particolare, sono stati evidenziati come problemi principali i costi di implementazione (per il 50% globalmente e il 39% nel nostro Paese), la manutenzione (rispettivamente 44% e 40%) e l’integrazione delle tecnologie legacy (per il 43% a livello mondiale e il 21% in Italia). Soprattutto, in molti deployment IoT sono state rilevate falle di sicurezza. Lo studio ha scoperto che l’84% delle aziende mondiali e l’81% in Italia hanno sperimentato una violazione di sicurezza relativa all’IoT. Oltre metà degli intervistati ha dichiarato che gli attacchi esterni sono un ostacolo chiave per l’adozione di una strategia IoT. Ciò conferma come una strategia olistica per la sicurezza IoT basata su solidi controlli sugli accessi alla rete e su un’altrettanta robusta gestione delle policy possa non solo proteggere le aziende ma anche semplificare l’approccio alla sicurezza per l’IT.
La capacità di acquisire e utilizzare in modo efficace i dati viene descritta da Kevin Ashton come “ciò che definisce l’Internet of Things”, ma anche questa pare essere un’altra chiara sfida per le organizzazioni di tutto il mondo. Mentre quasi tutte le aziende (98% nel mondo e 97% in Italia) che hanno adottato l’IoT sostengono di essere in grado di analizzare i dati, quasi tutti gli intervistati (97% a livello globale e italiano) sono convinti che vi siano delle difficoltà per riuscire a creare valore da questi dati. Ben oltre un terzo (39% globalmente e 44% in Italia) delle aziende non estrae né analizza dati all’interno delle proprie reti corporate perdendosi gli insight che potrebbero migliorare le decisioni di business. Commentato Kozup: “Mentre l’IoT cresce in termini di deployment, scala e complessità, devono mantenere il passo anche metodologie di sicurezza appropriate che proteggano la rete e i dispositivi e, cosa ancora più importante, i dati e gli insight da essi estratti. Se le aziende non intraprendono azioni immediate per ottenere visibilità e profilare le attività IoT al proprio interno, corrono il rischio di esporsi ad attività potenzialmente pericolose. Aruba permette ai clienti di valutare rapidamente i deployment IoT presenti nelle loro strutture e determinare l’eventuale presenza di minacce”.
Ashton conclude: “Da quando è nata nel 1999, l’Internet of Things è stata criticata e incompresa. Eppure siamo qui oggi, meno di due decenni dopo, in un mondo nel quale decine di migliaia di aziende risparmiano e guadagnano milioni di dollari proprio grazie all’Internet of Things usando automobili che si guidano da sole, stazioni della metropolitana che rilevano i passeggeri, algoritmi che diagnosticano malattie mortali per telefono e molte altre tecnologie un tempo apparentemente impossibili. Il futuro promette cose ancora più mirabolanti. La decisione più importante che si possa prendere ora è come farne parte”.
Rold smartfab è una piattaforma innovativa “ready to use” in grado di connettere essere umano, macchina e informazione e rendere più semplice questa integrazione e fruizione.
Rold smartfab nasce dalla collaborazione dei team di ricerca e sviluppo di Rold e di Samsung, che hanno messo a fattor comune know how, competenze e tecnologie per dare vita a un sistema innovativo, ideale per le PMI che operano nell’industria del manifatturiero, che consente di monitorare, analizzare e gestire dati e informazioni provenienti dagli impianti di produzione e dai sottosistemi aziendali e renderli disponibili in real time, su device fissi, mobili e wearable.
In uno scenario in cui le tecnologie digitali, ormai a disposizione delle imprese a costi sempre più ridotti, possono rivoluzionare le tradizionali attività produttive, generando innovazione in differenti ambiti, e grazie alle quali i prodotti e i processi acquisiscono nuove funzionalità, dando l’opportunità alle aziende di proporre prodotti e servizi nuovi maggiormente personalizzati sulle specifiche esigenze del cliente, diventa fondamentale il rilancio dell’attività manifatturiera. L’Unione Europea ha recentemente posto l’attenzione su ICT e manifattura avanzata, ritenute fondamentali per la crescita e l’occupazione, nonché sulle tecnologie, come il Cloud e l’IoT, che abilitano l’accesso all’evoluzione tecnologica anche alle aziende di dimensioni più contenute.
Rold smartfab è la soluzione ideale soprattutto per quel tessuto di aziende italiane che fanno dell’eccellenza la propria peculiarità e vogliono continuare a garantirla nei propri prodotti e ai propri clienti. Rispondendo alla specifica esigenza di verificare in tempo reale le linee di produzione, il rendimento delle macchine e la qualità dei lotti, grazie all’accessibilità dei dati, alla semplicità di utilizzo e alla compatibilità con piattaforme aperte, la soluzione garantisce una maggiore interconnessione e cooperazione tra le risorse aziendali, migliorando le competenze e, di riflesso, l’efficienza dei sistemi e la competitività.
La sinergia con tecnologia e device Samsung rende possibile l’ottimizzazione dei processi di gestione dei dati, l’analisi dei macchinari, l’attivazione delle notifiche di allarme e dei sensori, la manutenzione dei sistemi. Lungo le linee di produzione, l’installazione di soluzioni Smart Signage di Samsung per il controllo e l’analisi dei flussi di informazioni rende i dati immediatamente disponibili, migliorando l’efficienza degli impianti, aumentandone la qualità e il rendimento. Gli smartwatch Samsung Gear S2 consentono la gestione diretta degli allarmi del sistema informativo, attraverso la visualizzazione in tempo reale dei codici di errore e di eventuali problemi, per rispondere tempestivamente alle potenziali urgenze. Ulteriori opportunità sono offerte dai Samsung Gear VR, che garantiscono un’interazione più immediata con prodotti e macchinari, e da Samsung e-Board, progettata con uno schermo LCD ad alta risoluzione, che garantisce alti livelli di collaborazione tra i dipendenti e con i sistemi di controllo e gestione della produzione.
Il World Insurance Report 2016, pubblicato da Capgemini ed Efma, evidenzia le minacce che spingono il settore assicurativo verso un cambiamento dirompente. La continua evoluzione dell’Internet of Things, combinata con i comportamenti e le preferenze dei clienti della cosiddetta generazione Y , sono i driver principali che impongono un radicale cambiamento per le Compagnie di assicurazione, per non rischiare di restare indietro rispetto a competitor emergenti come le start-up Fintech.
La survey “Capgemini Voice of Customer”, realizzata intervistando più di 15.500 clienti in tutto il mondo, ha evidenziato come per i clienti della generazione Y ci siano molte meno probabilità di avere esperienze positive con la propria Compagnia assicurativa rispetto ai consumatori di altre fasce di età, a dispetto di una comunicazione molto più frequente. I clienti della generazione Y hanno più interazioni con il proprio assicuratore attraverso tutti i canali di comunicazione, in particolare quelli digitali. Essi interagiscono fino a 2,5 volte più sui social media rispetto ad altri clienti e oltre due volte di più tramite dispositivo mobile.
Il numero d’interazioni, tuttavia, si traduce in livelli di customer experience positiva che sono quasi 20 punti percentuali più bassi rispetto a quelli dei clienti in altre fasce di età, il che suggerisce che i clienti della generazione Y hanno standard più elevati in termini di aspettative sui canali digitali rispetto ai clienti più anziani. Dato che più di un quarto di tutti i consumatori ha in programma di acquistare o rinnovare la propria assicurazione attraverso canali digitali nei prossimi 12 mesi, bassi livelli di customer experience positiva tra i clienti della generazione Y sono particolarmente allarmanti per l’industria. Inoltre, quasi un quarto dei clienti Y Gen afferma di essere propensa ad acquistare polizze assicurative da provider technology-led non tradizionali, confermando come i concorrenti emergenti rappresentino una minaccia per le Compagnie di assicurazione tradizionali.
L’incombenza dell’IoT
Una minaccia ancora più radicale per il futuro delle Compagnie tradizionali è la prossima ondata di “tecnologie connesse”, nella forma di alcune innovazioni come gli ecosistemi intelligenti per la casa, i wearables e i droni guidati da macchine, i robot e le automobili. Ci si aspetta che queste tecnologie IoT trasformino i modelli di business assicurativo tradizionali, comprese le modalità attraverso le quali gli assicuratori si connettono ai propri clienti, fino al modo di valutare e gestire il rischio. Eppure, nonostante questa minaccia, gli assicuratori stanno sottovalutando in modo significativo il grado con cui le “tecnologie connesse” saranno ampiamente adottate. Solo il 16 per cento degli assicuratori, ad esempio, pensa che i clienti abbracceranno le driverless car, mentre il 23 per cento dei clienti ha manifestato il proprio interesse.
Più significativa dell’età, la ricchezza è il fattore che sembra essere predominante nelle scelte di adozione dell’IoT da parte dei clienti. Più del 45 per cento di clienti “abbienti” della generazione X è disposto ad adottare dispositivi connessi, ecosistemi intelligenti e wearables, rispetto ad una percentuale compresa solo tra il 30 e il 35 per cento dei clienti più giovani e meno benestanti della generazione Y. I consumatori benestanti della Gen Y sono in assoluto i più propensi ad adottare tecnologie IoT (50%). Tuttavia, i clienti benestanti sono anche quelli più propensi ad acquistare polizze da fornitori non tradizionali e technology-led. Quasi il 31 per cento di questi, infatti, dichiara di essere propenso ad acquistare l’assicurazione da aziende tecnologiche, una percentuale che sale fino al 47 per cento se si considera la sola generazione Y.
Ridefinizione del Rischio
Oltre agli effetti sulla connessione con i clienti, ci si aspetta che l’IoT abbia un impatto ancora maggiore sui principi fondamentali del business assicurativo. In un mondo connesso, i dati forniti da dispositivi collegati, dagli ecosistemi intelligenti e dai wearables aumenteranno la risk transparency, una dinamica che porterà probabilmente a nuovi modelli di business, specialmente in termini di pricing e controllo del rischio stesso. L’ownership del rischio stesso si sposterà con le tecnologie connesse, così come le responsabilità delle azioni: per esempio nel caso delle driverless car, si sposterà dal proprietario dell’auto alla casa automobilistica.
Infine, e più importante, l’IoT incombe significativamente sul tema del livello di esposizione al rischio, attraverso ambienti più sicuri. Ciò con impatti significativi sui premi, minacciando alcuni operatori, ma contemporaneamente offrendo opportunità per quelli in grado di cogliere i rischi emergenti inerenti il tasso di tecnologia che cambia diventando più pervasiva nelle vite delle persone e nel commercio.
Le Compagnie devono prepararsi per l’inevitabile trasformazione del business. La raccomandazione del report per le Compagnie è, nel breve periodo, di costruire strutture allo stesso tempo solide e agili. Nel medio termine, di affinare la propria value proposition attraverso alleanze strategiche e data-driven insight. Le strategie di lungo termine, infine, devono concentrarsi sulla trasformazione del business per tenere testa all’emergere di nuovi profili di rischio e di nuovi modelli d’interazione, dovuti al cambiamento dei comportamenti dei clienti e agli impatti derivanti dell’IoT sulla risk selection, sul pricing e sulla prevenzione dei sinistri.
Qualcomm in occasione del MWC 2016 di Barcellona presenta una serie di soluzioni innovative pensate per l’evoluzione dei dispositivi mobili, per l’implementazione dell’Internet of Things, il rinnovamento del mondo automotive e quello dell’healthcare.
Una delle novità principali è il Qualcomm Snapdragon X16 LTE, pensato per i dispositivi top premium, modem LTE che consente di raggiungere velocità elevate su network mobile, in grado di gestire trasmissioni fino a 1 Gpbs (Cat. 16).
Il modem, costruito con un processo produttivo a 14 nm FinFET, permette di sperimentare nuovi form factor con un’attenzione particolare al consumo energetico. Gli smartphone equipaggiati con Qualcomm Snapdragon X16 LTE saranno in grado di massimizzare servizi di streaming, della realtà virtuale e i quelli del mondo cloud.
Abbiamo intervistato Fabio Iaione, Country Manager di Qualcomm Italia, che presenta alcune delle novità che l’azienda lancerà al MWC 2016.
L’edizione 2015 di Nuvola Rosa, progetto di Microsoft Italia nato per aiutare le giovani donne a intraprendere percorsi tecnico-scientifici utili ad accedere al mondo del lavoro, si è conclusa con grande successo.
L’incontro, dal titolo “Con la Nuvola il futuro è Rosa”, realizzato in collaborazione con il Comune di Milano e Accenture, ha chiuso ufficialmente l’intenso percorso di attività durato sei mesi – in concomitanza con il semestre di Expo Milano -, avviato lo scorso maggio con le tre giornate milanesi di formazione specializzata – su Coding, Cloud Computing, IoT, Digital Marketing– che hanno coinvolto quasi 2000 ragazze di 18 diverse nazionalità, numero che va ad aggiungersi alle oltre 1100 giovani donne formate nelle due precedenti edizioni, evidenziando un trend di crescita importante.
Un bilancio positivo quello emerso dalle presentazioni odierne, che hanno evidenziato gli importanti risultati ottenuti in un semestre di attività che ha visto la partecipazione attiva di oltre 25 partner e Istituzioni nazionali e internazionali, 11 grandi eventi e 150 sessioni di training in 26 atenei per offrire formazione sulle tecnologie più richieste dal mercato, con l’obiettivo di contribuire a colmare il gap di genere nel mondo dell’ICT, già fortemente penalizzato dal fenomeno del disallineamento tra domanda e offerta di competenze tecnologiche – particolarmente radicato nel nostro Paese in cui la media del mismatching è del 13%, a fronte di una media mondiale pari al 7% – e sostenere concretamente le giovani donne nell’ingresso nel mondo del lavoro: ancora oggi solo 29 donne su 1000 lavorano nel settore ICT (Fonte ITU), un dato anacronistico che riflette un accesso ancora limitato dell’universo femminile alla formazione tecnologica.
Paola Cavallero, direttore Marketing & Operations, Microsoft Italia:
“Siamo molto orgogliosi del crescente successo della Nuvola Rosa, il progetto che abbiamo costruito nell’intento di aiutare le donne ad accedere e ad affermarsi in un mondo del lavoro che sempre più richiede competenze tecnologiche, e che ha coinvolto tantissime realtà, nazionali e internazionali. I risultati di quest’anno sono davvero importanti: in tre anni siamo passati da 400 a quasi 2000 giovani donne coinvolte, un dato, che insieme al grande entusiasmo e alle determinazione delle ragazze incontrate, ci spinge con ancor più energia a raccontare come la tecnologia rappresenti un fattore abilitante per la realizzazione di progetti innovativi nel nostro Paese”.
Ad offrire una testimonianza ancor più concreta della rilevanza e della strategicità dell’acquisizione di competenze tecnico- scientifiche nel nostro Paese, l’annuncio di Accenture, che ha avviato quest’anno un’ingente campagna di assunzioni che prevede di integrare 2.400 risorse in Italia di cui 1.800 tra profili senior e junior dipendenti e 600 in stage.
Ad arricchire la campagna di selezione, che riguarda profili professionali con differenti livelli di competenza, selezionati tra neolaureati e professionisti esperti, prevalentemente con competenze all’interno delle aree Digital e Strategy, Tecnology e Consulting, l’obiettivo dell’azienda di raggiungere un tasso di assunzioni femminili del 35 – 40% sul totale.
IKS è da sempre attiva in questo segmento di mercato ed è riconosciuta come fornitore leader di soluzioni di mobile security.
La crescita del mercato dei dispositivi mobile e IoT e l’incremento di applicazioni dedicate, richiede sempre più attenzione al tema della sicurezza e agli standard da garantire agli utenti.
Mettendo a frutto tutta la sua esperienza nell’ambito delle più moderne e avanzate tecnologie di sicurezza informatica, IKS garantisce una vera libertà di utilizzo degli strumenti mobile senza rischi, con servizi che vanno dal Mobile Security Assessment al Mobile Development, passando per prodotti come SMASH Mobile l’ormai consolidato sistema di monitoraggio delle transazioni per il canale di mobile banking, alla quale oggi si affianca un nuovo e innovativo prodotto: MORE.
MORE è una soluzione per mobile e IoT che protegge le App dalle minacce di sicurezza. Grazie ad analisi sia di tipo biometrico che di tipo comportamentale degli utenti, MORE è in grado di valutare e identificare i rischi operativi, ossia i rischi di perdite di dati causate da processi interni o da eventi esterni.
Le informazioni raccolte sono analizzate attraverso una combinazione di analisi biometriche e di rilevamento delle minacce e determinano se è in corso un attacco hacker.
Guido Ronchetti, Team Leader del Centro di Competenza Mobile di IKS:
“MORE è una soluzione di analisi del rischio operativo basata sul comportamento, che fornisce protezione contro le frodi, le violazioni sulla privacy e, più in generale, le minacce alla sicurezza sul canale Mobile, anche mediante il riconoscimento dell’utente che sta utilizzando il device”.
La soluzione permette quindi alle aziende di avere un controllo in tempo reale delle minacce relative alle proprie applicazioni presenti su piattaforme mobile e IoT, integrando metriche e strumenti di analisi e riducendo i costi di supervisione. Sono queste sue caratteristiche funzionali e tecnologiche che hanno permesso alla soluzione di essere riconosciuta dagli analisti di Gartner come perfettamente in linea con i requisiti nell’ambito del M-Commerce, come evidenziato all’interno del report Mobile Operative Risk Evaluation.
Trend Micro e Ponemon Institute presentano la ricerca, “Privacy e sicurezza in una vita connessa” che rivela come solo il 44% dei consumatori creda che i benefici dell’Internet of Things giustifichino le preoccupazioni che riguardano la privacy, mentre il 75% del campione ritiene di non avere alcun controllo sulle proprie informazioni personali. La ricerca, che ha coinvolto 1.903 consumatori di diversi paesi, mette a confronto anche la percezione che i consumatori hanno della privacy e il valore riconosciuto ai dati personali.
Un dato sorprendente rivela che la maggior parte dei consumatori, il 56%, sarebbe disposta a offrire alle aziende le proprie informazioni come genere, nome, abitudini di consumo e addirittura stato di salute e credenziali di log in, se fossero ricompensate. Nel caso in cui fosse richiesto, gli utenti metterebbero anche delle etichette con i prezzi alle loro informazioni personali, con costi che variano da 2,66€ a 69,55€.
Questo il valore medio che i consumatori attribuiscono ai propri dati:
Password – 69,55€
Condizioni di salute – 54,87€
Informazioni bancarie – 33€
Cronologia degli acquisti – 18,90€
Dati di localizzazione – 14,77€
Indirizzo di residenza – 11,84€
Foto e video – 11,19€
Stato civile – 7,62€
Numero di telefono – 5,46€
Sesso – 2,66€
I dati principali emersi dallo studio
· Il 47% degli intervistati afferma che le preoccupazioni relative alla privacy e alla sicurezza delle proprie informazioni personali sono cresciute negli ultimi 5 anni
· Solo il 44% crede che i benefici dell’Internet of Things superino le preoccupazioni che riguardano la privacy
· Il 75% ritiene di avere poco controllo sulle proprie informazioni
· L’80% è molto preoccupato sulla sicurezza dei propri dati personali custoditi negli smartphone e il 74% teme per le proprie informazioni personali sui social media
· Il 46% non adotta protezioni o accorgimenti particolari per tenere al sicuro le proprie informazioni
· Il 61% ha capito che i dati hanno un valore per le aziende
· Il 56% sarebbe disposto a offrire alle aziende le proprie informazioni, se fossero ricompensate
Raimund Genes, CTO, Trend Micro, ha sottolineato:
“I dati dimostrano che i consumatori sono preoccupati in tema di privacy e sicurezza, ma allo stesso tempo non comprendono a pieno il loro ruolo. Anche chi si ritiene sensibile al tema della privacy non adotta particolari accorgimenti per proteggere le proprie informazioni. Questo potrebbe essere attribuito a un sentimento di impotenza o a una generale mancanza di consapevolezza. È necessaria una maggiore attenzione nella protezione della privacy e nella propria sicurezza e fortunatamente esistono svariati strumenti che possono supportare gli utenti in questo”.
Samsung ha presentato al CeBit 2015 di Hannover la piattaforma enterprise Samsung Business, un’ecosistema integrato di prodotti e servizi a supporto dei mercati del retail, dell’education, dell’hospitality, dei trasporti e del finance.
Nel keynote di apertura, Won-Pyo Hong, Presidente e Chief Marketing Officer di Samsung Electronics, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è offrire alle aziende soluzioni all’avanguardia in grado di assicurare performance eccellenti in base alle diverse esigenze. In un mercato come quello attuale dove la consumerizzazione dell’IT, la Mobility e il BYOD stanno profilando un nuovo modo di lavorare, diventa sempre più importante offrire un ecosistema integrato di servizi e soluzioni in grado di migliorare il valore per i clienti, favorendo la produttività e la collaborazione. Siamo consapevoli delle possibilità legate all’IoT nei diversi mercati verticali, ma per adottare un approccio sempre più strategico ed efficace, accelerando l’adozione dell’Internet of Things, stiamo continuando a ottimizzare la compatibilità della piattaforma, l’analisi dei dati e della sicurezza.”
Samsung Business raccoglie e ottimizza tutte le soluzioni enterprise di Samsung, come Samsung Knox, una piattaforma per la gestione della sicurezza e della mobilità aziendale. In questo modo Samsung Business garantisce il massimo della sicurezza per una realtà aziendale sempre più connessa e la supporta nel raggiungere in modo efficace gli obiettivi di business.
Nell’ambito del retail, Samsung Business offre soluzioni di Digital Signage, Smart Signage e device mobili di ultima generazione, che permettono al retailer di presentare i propri prodotti o servizi attraverso un’esperienza multimediale e coinvolgente per i clienti.
Le soluzioni di Samsung Business nel mondo education sono studiate per migliorare l’esperienza dell’apprendimento, ottimizzare l’efficacia dell’insegnamento e permettere agli operatori del settore di raggiungere più efficacemente le istituzioni.
Con Samsung School Solution è possibile integrare dispositivi mobili con strumenti di apprendimento interattivi, favorendo un ambiente di apprendimento attivo che vede la partecipazione diretta degli studenti, grazie a strumenti come lo screen-sharing, il quiz on-screen e la scrittura digitale con la S-pen.
Samsung Cloud Print Service permette invece agli insegnanti e agli studenti di gestire e monitorare lo stato dei propri documenti. Infine, studenti e insegnanti possono migliorare il proprio lavoro con Workbook Composer, uno strumento di editing che consente di convertire le proprie scansioni in documenti di testo, direttamente dalla stampante. Gli utenti possono selezionare le aree che desiderano scansionare, convertirle in un file e poi stamparlo o spedirlo via mail.
Samsung Business per l’Hospitality comprende Smart Hotel Solution, una soluzione di management nata per offrire un’esperienza premium in-room. Il cliente può usufruire di comodità hi-tech nella propria stanza, come l’auto regolazione delle luci, possibile anche attraverso la gestione delle imposte per raggiungere livelli di luminosità ottimali. Inoltre gli eleganti Hospitality Display full HD di Samsung offrono un’eccezionale qualità delle immagini e contenuti personalizzati sullo schermo TV; attraverso la tecnologia Smart Wi-fi gli ospiti possono visualizzare i contenuti del loro smartphone direttamente sugli schermi TV e viceversa, per una visione dinamica e multicanale.
Samsung Business per il Finance ottimizza i processi finanziari grazie all’integrazione tra i dispositivi Samsung Enterprise e la gestione automatizzata dei documenti, offrendo così un servizio rapido e personalizzato, all’insegna della massima sicurezza.
Infine, Samsung Business offre soluzioni anche per il mercato dei trasporti, come il monitoraggio delle informazioni in tempo reale.
All’interno degli aereoporti, ad esempio, grazie alle soluzioni Samsung SMART Signage situati in varie location, operatori di settore e passeggeri possono ricevere informazioni in tempo reale sugli orari di arrivi e partenze, numeri di voli e gate in maniera chiara e accurata. In questo modo i passeggeri potranno godersi al meglio il proprio viaggio riducendo al minimo il rischio di imprevisti.