VMware, Inc. annuncia che Amadeus IT Group, importante partner tecnologico per l’industria mondiale del travel, ha implementato un cloud privato basato su VMware Integrated OpenStack per supportare iniziative di digital transformation. VMware Integrated OpenStack ha fornito ad Amadeus il percorso più veloce per supportare i carichi di lavoro VMware vSphere in un cloud OpenStack API-driven.
“Amadeus Cloud Services ci consente di essere innovativi e di avere la responsabilità end-to-end di ciò che stiamo facendo”, ha dichiarato Wolfgang Krips, senior vice president, Global Operations, Amadeus. “La stabilità è un aspetto importante e prodotti come VMware Integrated OpenStack e NSX ci aiutano a raggiungere il livello che i nostri clienti si aspettano“.
Con sede a Madrid, in Spagna, Amadeus è una società IT dedicata all’industria mondiale dei viaggi. Le soluzioni della società migliorano le prestazioni aziendali di agenzie di viaggio, aziende, compagnie aeree, aeroporti, alberghi, ferrovie e altro ancora. I clienti si affidano alla tecnologia e ai servizi di Amadeus per tutta l’esperienza di viaggio, dalla ricerca iniziale alla prenotazione, dal prezzo e dalla biglietteria alla gestione delle prenotazioni, e dal check-in alla partenza. I sistemi Amadeus processano quasi quattro miliardi di transazioni ogni giorno.
Amadeus ha implementato un cloud privato per soddisfare le esigenze evolutive dei clienti interni ed esterni. I clienti hanno richiesto un rapido accesso alle risorse e ai servizi IT, all’automazione end-to-end per l’integrazione continua e la consegna continua (CI / CD), il supporto per applicazioni cloud-native di nuova generazione ed elevata disponibilità per applicazioni e servizi. L’azienda ha costruito la base del suo cloud sul software VMware per soddisfare queste esigenze.
La piattaforma Infrastructure as a Service (IaaS) della società è alimentata da VMware Integrated OpenStack, VMware NSX, VMware vSAN e VMware vSphere. Sostenitore di progetti open source, Amadeus ha scelto OpenStack perché voleva una piattaforma che favorisse lo sviluppo agile. Dopo un’ampia revisione delle distribuzioni OpenStack, Amadeus ha scelto la distribuzione OpenStack per la sua facilità di implementazione e integrazione con vSphere e NSX.
Utilizzando VMware NSX con VMware Integrated OpenStack, Amadeus ha aumentato notevolmente la flessibilità e l’agilità aziendale, consentendo agli utenti di accelerare i carichi di lavoro con tutte le reti virtuali associate e i servizi di sicurezza on demand senza interventi manuali o processi time-consuming. In particolare, Amadeus utilizza VMware NSX per il routing logico distribuito e il firewall distribuito attraverso la sua piattaforma IaaS. OpenStack fornisce ad Amadeus una base stabile per abilitare applicazioni e servizi “always on” utilizzando funzionalità vSphere come vMotion per ridurre al minimo i tempi di inattività del carico di lavoro. Inoltre, Questa soluzione consente ad Amadeus di sfruttare le proprie risorse, le capacità e gli strumenti esistenti per implementare, gestire e aggiornare l’ambiente OpenStack senza la necessità di servizi professionali.
Nel complesso, la trasformazione dei data center di Amadeus ha aumentato la velocità di servizio ai clienti interni ed esterni. Utilizzando OpenStack, Amadeus ha automatizzato la configurazione e l’implementazione di intere applicazioni con modelli OpenStack Heat per ridurre il tempo di implementazione delle applicazioni da settimane a meno di un’ora.
“VMware è uno dei nostri partner di fiducia da oltre 15 anni“, ha aggiunto Krips. “E siamo davvero contenti di questo percorso fatto insieme verso la nuova generazione di piattaforme che contribuiranno a modellare il futuro del travel”.
L’analisi dei dati raccolti dalla ricerca condotta da SAP Italia in collaborazione con SDA Bocconi su un campione di circa 1.200 PMI italiane segnala una situazione tendenzialmente positive verso il Digital Manufacturing. Il 63% delle aziende manifatturiere intervistate ha già concluso (27%) o ha già lanciato (36%) almeno una iniziativa di digitalizzazione, mentre il 13% ha dichiarato l’intenzione di farlo entro il 2017. Il settore manifatturiero italiano sta vivendo uno dei momenti più stimolanti della sua storia e la complessità del contesto globale in cui operano le aziende manifatturiere si unisce a trend di consumo che richiedono caratteristiche di flessibilità e adattamento mai sperimentati in passato.
La digitalizzazione consente alle imprese industriali di raccogliere queste sfide e trasformarle in opportunità e le tecnologie digitali entrano nei prodotti e nei processi del mondo manifatturiero dove il concetto di fondo che meglio sintetizza il paradigma alla base della quarta rivoluzione industriale è quello di “autonomia”.
Appare chiaro come l’Industria 4.0 non sia una specifica tecnologia, ma riguardi piuttosto la configurazione, orchestrazione e integrazione di processi che vedono l’applicazione di diverse soluzioni digitali, quali ad esempio robot collaborativi, stampa 3D, realtà aumentata, IoT, Cloud, Big Data Analytics e Cybersecurity.
Per il nostro Paese, quello che emerge sulla carta è uno scenario ideale. Resta tuttavia da capire a che punto sono le aziende nel loro percorso di digitalizzazione e come gli imprenditori e i manager stanno traducendo in azione le opportunità del digitale. Per rispondere a queste domande, SAP Italia, con il supporto di SDA Bocconi School of Management e di una serie di aziende partner quali Altea UP, BMS Italia, Derga Consulting, Engineering, Exprivia, Horsa, ICM.S, Sidi, ha condotto uno studio focalizzato sulle aziende manifatturiere italiane.
La ricerca si basa su un campione di circa 1.200 aziende, per il 54% costituito da imprese di piccole e medie dimensioni (fatturato inferiore ai 40 Milioni di Euro) ed è stato condotto a partire dal mese di settembre 2016. Le interviste hanno coinvolto interlocutori di diverse aree aziendali: sistemi informativi, produzione, logistica, commerciale, risorse umane, finanza e controllo di gestione.
Un work in progress e un approccio positivo alla digitalizzazione
L’analisi dei dati raccolti segnala una situazione tendenzialmente positiva verso la digitalizzazione. Il 63% delle aziende manifatturiere intervistate ha già concluso (27%) o ha già lanciato (36%) almeno una iniziativa di digitalizzazione, mentre il 13% ha dichiarato l’intenzione di farlo entro il 2017. Un segnale che indica una relativa buona maturità di approccio, in particolare quando si fa riferimento alla gestione economica di questo genere di iniziative: nel 65% dei casi analizzati il budget per le attività di digitalizzazione viene preso da quello aziendale globale, mentre solo nell’11% dei casi ogni divisione dispone di un suo budget specifico. Sembra dunque prevalere un orientamento al presidio centrale delle risorse per il digitale, che vede come figure di governo prevalenti il Responsabile dei Sistemi Informativi (indicato nel 48% dei casi), la prima linea manageriale (CEO o Direttore Generale nel 40% dei casi) la Proprietà (36%). Interessante notare come siano state indicate più figure con un ruolo guida (nel 62% dei casi), a testimonianza del fatto che la digitalizzazione è un fenomeno pervasivo rispetto all’organizzazione, che richiede competenze tecniche molto profonde e un elevato livello di coinvolgimento delle figure apicali dell’azienda.
Un altro dato positivo, in linea con i dati di altri Paesi europei, segnala la tendenza a sostenere nei prossimi anni gli investimenti in digitalizzazione con il 41% delle aziende manifatturiere che dichiarano un incremento di risorse. Dall’analisi degli obiettivi emerge un orientamento prevalentemente “interno” al ritorno di tali investimenti: la maggiore efficienza e produttività (57%), il maggior livello di coordinamento interno (47%) e il miglioramento della qualità (33%) sono le tre finalità più citate dagli intervistati per quanto riguarda le iniziative di digitalizzazione. In questo scenario appare evidente come sia necessario oggi predisporre le basi di processo e di prodotto su cui far leva per promuovere azioni più orientate all’esterno, quali la miglior collaborazione con altre aziende, lo sviluppo di nuovi mercati digitali e la ricerca di nuove fonti di ricavo.
“In un momento storico in cui sembra che sia sufficiente inserire tecnologia digitale in azienda per parlare di trasformazione o Industria 4.0, le aziende che abbiamo intervistato stanno dimostrando un approccio maturo al Digital Manufacturing, soprattutto dal punto di vista delle logiche di governo e di organizzazione”, ha dichiarato Gianluca Salviotti, SDA Professor di Sistemi Informativi, SDA Bocconi School of Management. “I nostri interlocutori sono impegnati a costruire l’infrastruttura, di processo e tecnologica, su cui basare le fondamenta del percorso verso i paradigmi dell’Industria 4.0. Il tutto senza ansia da moda tecnologica, ma con una oculata scelta di strumenti e tecnologie laddove opportuno”.
“L’attuazione di una strategia vincente in ambito Industry 4.0 implica la disponibilità di soluzioni e prodotti intelligenti, “connessi” e personalizzati”, ha commentato Carla Masperi, COO di SAP Italia. “L’Industry 4.0 presuppone che la digitalizzazione coinvolga tutta l’azienda e non solo la componente produttiva. Le soluzioni software devono essere in grado di sfruttare big data, social media, modelli di accesso al software in cloud, applicazioni IoT e comporre la dorsale digitale dell’organizzazione a cui collegare tutte le applicazioni a supporto del core business. Per questo motivo non si parla solo di Industry 4.0, ma anche di Value Chain 4.0. A sostegno di progetti in questi ambiti SAP ha creato un portfolio IoT dedicato, SAP Leonardo, che si basa sulla piattaforma SAP HANA® e offre applicazioni IoT intelligenti, servizi di business per lo sviluppo, servizi tecnici per processare dati le informazioni ad alta velocità a livello di singolo dispositivo”.
Per quanto riguarda le iniziative di Digital Manufacturing orientate ai prodotti e ai processi dell’azienda manifatturiera, la percentuale di aziende attive scende leggermente rispetto ai piani di digitalizzazione aziendale: sono il 48% le realtà che si dichiarano attive e il 15% quelle che prevedono di attivarsi entro il 2017. Nel 61% dei casi le attività risultano inserite in un piano, che può essere dedicato al digital manufacturing (30% dei casi) o far parte di un progetto più ampio di trasformazione digitale (31% dei casi).Tra gli obiettivi principali delle iniziative di digital manufacturing troviamo l’aumento della produttività del lavoro (43%), lo sviluppo della qualità dei prodotti (40%), la maggior flessibilità produttiva (29%) e il miglior utilizzo degli asset produttivi (25%). Come per le attività di digitalizzazione, anche per il digital manufacturing sembra prevalere un orientamento alla creazione delle pre-condizioni per abilitare le ulteriori opportunità dell’Industria 4.0, come il miglior allineamento ai livelli di domanda.
Anche sul fronte delle tecnologie abilitanti, il campione si conferma impegnato nella costruzione dell’infrastruttura su cui poggiare le basi per ulteriori evoluzioni. In questo contesto, il cloud computing e la robotica avanzata sono le due tecnologie su cui si sta lavorando con maggior intensità e da cui sono attesi gli impatti più importanti. In particolare, i responsabili ICT delle aziende intervistate hanno indicato il Cloud come una delle aree di investimento prioritarie per abilitare le iniziative aziendali di Digital Manufacturing. Leggendo come un’unica voce le attività in ambito Saas (16%), PaaS (20%) e Iaas (23%), il Cloud rappresenta, in questo momento, il focus principale dei CIO (citato dal 59% degli intervistati).
Infine, le reti IoT e gli strumenti Big Data & Analytics completeranno l’architettura digitale delle aziende manifatturiere, consentendo il collegamento fra impianti e macchinari, la raccolta, l’analisi e la retro-azione adattiva. Rispetto alla Realtà Aumentata e alla Stampa 3D sembra, invece, prevalere una certa cautela: esse rappresentano tecnologie molto citate in relazione all’Industria 4.0, ma date ormai per scontate in molti contesti manifatturieri.
Oggi Smau ha inaugurato, al Padiglione 11 di PadovaFiere, la prima tappa dei Road Show 2017. Con la tappa di Padova vanno in scena oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
Veneto terra di innovazione e di aziende che scelgono di crescere e rinnovarsi attraverso l’incontro con startup e imprese innovative. Lo dimostrano i dati del Primo Osservatorio sul Corporate Venture Capital realizzato da Smau, Assolombarda e Italia Startup, in collaborazione con Cerved e Ambrosetti, pubblicati sul sito http://www.osservatorio-openinnovation.it/ e presentati nell’ambito dello Smau Live Show in programma domani alle ore 14.30 dal titolo “Open Innovation, una visione collaborativa che sfrutta le sinergie tra aziende, startup e centri di ricerca”. Il Veneto è al secondo posto, dopo la Lombardia e prima dell’Emilia-Romagna, come Regione che ospita il più alto numero di soci corporate nelle startup innovative italiane. Dei 5.149 soci corporate che investono in startup, rilevati dall’Osservatorio, ben l’11,3% risiede in Veneto. Il Veneto inoltre, con 539 startup iscritte al Registro delle Imprese, su un totale di 6.745, rientra nella TOP5 delle Regioni con il più alto numero di startup innovative (dati relativi al 4° trimestre 2016).
Proprio per soddisfare le esigenze di innovazione delle Imprese e Pubbliche Amministrazioni del Veneto, Smau ha portato e porterà in scena, presso il Padiglione 11 di Padova Fiere, oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, tra cui Alcatel Lucent Enterprise, Cisco, Clouditalia, TIM, Hewlett Packard Enterprise, Seeweb, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
“Questa sarà un’edizione che premia il Veneto dell’Industria, dell’Agroalimentare e delle aziende appartenenti anche settori più tradizionali della nostra economia che hanno scelto l’innovazione per crescere e rinnovarsi” – anticipa Pierantonio Macola, Presidente di Smau. “Queste realtà sono dei modelli da cui le altre imprese possono ispirarsi e Smau è la guida che le accompagna a raggiungere questo risultato, presentando loro i partner più corretti alle loro esigenze e mettendo a disposizione oltre 60 workshop gratuiti per la loro formazione professionale”.
Tra gli argomenti di questa edizione, Smau Padova parlerà di agroalimentare, di tutela e valorizzazione del made in Italy, di industria 4.0, di sanità e medicina, di energia, ambiente e soluzioni per il business delle aziende presentate da oltre 20 startup e FabLab Veneti. Ed è proprio a commento della presenza dei FabLab Veneti a Smau che Gianluca Forcolin, VicePresidente della Regione Veneto afferma: “Nel 2015 la Regione del Veneto, con un apposito Bando, ha deciso di investire 2 milioni di Euro sul tema della fabbricazione digitale e far nascere 18 laboratori digitali (FabLab) sul proprio territorio, con lo scopo principale di promuovere la cultura digitale e ridurre nel contempo il cosiddetto digital divide culturale. Ne è nata una squadra alquanto variegata, che raggruppa FabLab già esistenti, FabLab che si sono costituiti per la prima volta grazie al bando, un Istituto Superiore ed altri Fablab nati nel mondo dell’associazionismo e della cooperazione. La filosofia di fondo che stava alla base del bando regionale era quella di accompagnare i 18 FabLab nella crescita e nel consolidamento in un mercato affollato come quello del digitale, per arrivare a creare una vera e propria “Community dei Fablab Veneti” capace di camminare da sola e di dare impulso allo sviluppo economico della nostra Regione e, perché no, anche del nostro Paese. Dialogo, collaborazione e condivisione, sono state le keywords dell’Amministrazione regionale che ha da un lato supportato i FabLab con attività di coaching e, dall’altro, ha promosso la loro conoscenza in contesti nazionali ed internazionali attraverso un’efficace attività di comunicazione istituzionale. SMAU è quindi l’occasione per presentare il lavoro fin qui svolto dalla Rete dei Fablab Veneti, gli obbiettivi che sono stati raggiunti e le strategie future che la Ragione intende adottare per continuare a dare sostegno a questo progetto ambizioso.”
In rappresentanza dei FabLab veneti saranno infatti presenti: Crunchlab, realtà specializzata in droni e multirotori autocostruiti, cupole geodetiche in legno autocostruite, stampanti 3D autocostruite di tipo RepRap, il Fablab di Belluno che si occupa principalmente di formazione rispetto alle professioni del futuro, insegnando l’uso di droni, stampanti 3D ed Automazione, mentre, allo stand di Officine Zip si potranno trovare Soluzioni IoT e software su misura.
Tra le startup, gli acceleratori e incubatori presenti, l’Università degli studi di Padova presenta due startup, Audio Innova e T4Innovation, e 4 spin-off, AtemEnergia, BMR Genomics, InovaLab e Unilab. H-Farm è presente con 5 startup: Agriopendata by EZ-Lab, BiorFarm, Melovita, Wethod e Xensify. StartCube, l’incubatore dell’Università degli Studi di Padova, presenta a Smau due startup, dEDIcated e Floome by 2045 Tech srl. Saranno inoltre presenti Invictus, startup di M31, 2Specials e Futurenext. All’interno dello spazio espositivo e nelle numerose iniziative di networking in programma si possono incontrare nuovi partner per il proprio business. Per dare qualche anticipazione sulle novità proposte, sono state presentate le soluzioni di comunicazione e networking, anche in cloud, di ETI System, partner di Alcatel Lucent Enterprise. Con Cisco si è parlato di Sicurezza IT, di innovazione nell’Agrifood e di Industria 4.0. Sono statii presentati i servizi integrati di Telecomunicazioni e Cloud Computing dedicati alle PMI proposti da Clouditalia e, ancora, i sistemi informativi per PMI e Grandi Aziende proposti da Information Consulting, partner di Hewlett Packard Enterprise e i servizi di Cloud Computing, Hosting e Datacenter proposti da Seeweb. Con TIM il focus è dedicato alla piattaforma TIM OPEN, dedicata a sviluppatori e startup, delle innovative soluzioni cloud, disponibili attraverso il marketplace Digital Store di TIM Impresa Semplice, e dell’acceleratore di startup TIM #Wcap. Le soluzioni presentate dall’azienda spaziano dallo storage all’identità digitale, fino all’offerta di applicazioni di digital marketing che consentono alle PMI di promuovere il proprio business. Inoltre Olivetti presenta la piattaforma in ambito Big Data per il monitoraggio dei flussi di presenze.
La prima giornata di Smau Padova si è aperta con lo Smau Live Show “Verso l’industria 4.0: soluzioni innovative per migliorare la competitività e la gestione dell’impresa”: un momento di confronto sugli strumenti offerti alle imprese – PMI e multinazionali – e agli enti per migliorare le vendite, informatizzare i processi interni e innovare i prodotti. All’evento parteciperanno Gianluca Forcolin, VicePresidente e Assessore al bilancio e patrimonio, affari generali, enti locali della Regione del Veneto, Marco Bacci, Territory Account Manager di Cisco, Ruggero Frezza, Presidente di M31, Gianni Pegorin, AD e Titolare di Pettenon Cosmetics Spa, Francesco Baroncelli, Direttore Generale Marketing & Operations di Clouditalia e Marco Tauber, ICT Managing Director Lima Corporate Spa.
Successivamente, alle ore 11.30, l’attenzione si è spostata sul tema delle Smart Communities con lo Smau Live Show dal titolo “Smart Communities, risorse e servizi per le nuove città” a cui parteciperanno Maurizio Gasparin, Direttore Area Programmazione e sviluppo strategico Regione del Veneto, Alessandra Poggiani, Direttore Generale Venis S.p.a. Comune di Venezia, Simonetta Rusciadelli, Dirigente Amministrativo e Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza A.T.E.R. della Provincia di Padova. Alberto Corò, Capo Settore Servizi Informatici e Telematici del Comune di Padova, Fabio De Luigi, Dirigente del Servizio sistemi Informativi e Statistica del Comune di Ferrara.
Dedicato ai protagonisti dell’innovazione del territorio e alle tecnologie abilitanti per l’innovazione dei servizi sarà lo Smau Live show dal titolo “Gli ingredienti dell’innovazione nei servizi: idee, competenze, strumenti e network “ a cui parteciperanno Giulia Turra, Marketing&Strategy Consultant di StartCube, Gianni Potti, Presidente CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Luca Griggio, AD PadovaFiere, Antonio Velleca, Vicepresidente Portabagagli del Porto di Venezia Soc. Coop., Nadia Fontana, CFO Emaze Information Security e Andrea Cortellazzo, Founder Menocarta.net.
Allo Smau Live Show dedicato all’Open Innovation, in programma alle 14.30 è stato affidato il compito di presentare i dati del Primo Osservatorio sull’Open Innovation e Corporate Venture Capital e di raccontare le esperienze in corso in aziende come Riello International Group e Seeweb. All’evento, infatti, erano presenti Alvise Biffi, Vice Presidente Piccola Industria Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Vice Presidente Piccola Industria Confindustria, Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb, Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità di Regione del Veneto, Giordano Riello, Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Veneto e CEO di Giordano Riello Group.
Il programma della prima giornata di Smau Live Show si è concluso oggi alle 16.00 con un momento di confronto sul tema dell’innovazione nel settore agroalimentare. All’evento, dal titolo “Agrifood: innovazione e tecnologie per lo sviluppo e la competitività di un settore chiave dell’economia italiana” parteciperanno, infatti, Enrico Miolo, Product Specialist Collaboration di Cisco, Marzia Giuditta Anelli, Program Leader di H-FARM, Liliana Carraro, Responsabile delle Relazioni esterne della Antonio Carraro Spa, Fabio Curto, Dottor Medico Veterinario Azienda Agricola Ponte Vecchio, Davide Morandi, titolare Allevamento Veneto Ovini. Ed è proprio all’interno degli Smau Live Show che si sono potute approfondire le esperienze delle 28 aziende vincitrici del Premio Innovazione Smau, tra cui, per citarne alcune Antonio Carraro, Pettenon Cosmetics, Comune di Venezia, Comune di Padova, A.T.E.R Padova, PadovaFiere, Università degli Studi di Trento, Regione Veneto e molte altre.
La giornata di Venerdì 31 marzo proseguirà con il calendario degli Smau Live Show dedicati all’Industria 4.0, all’Agrifood, alle Smart Communities e ai servizi alle imprese e cittadini e con le testimonianze del Comune di Thiene, di Invent, Eurac Research, LAGO, Maschio Gaspardo, Le Monfumine, Alisea, Emergenza24, Consorzio Bonifica Acque Risorgive, Mediclinic, Ausilia, Consorzio Arsènal.it e Palazzo della Salute. Venerdì 31, inoltre, sarà presente Mattia Corbetta del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI, che nell’ambito dello Smau Live Show dal titolo “Industria 4.0: tecnologie abilitanti e servizi per innovare la filiera produttiva” in programma alle 11.30 e nel workshop che si terrà alle ore 13.00 parlerà delle opportunità del Piano Industria 4.0 per startup e imprese che fanno innovazione.
Coffee Time oggi riporta un articolo di approfondimento di Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks, sul ruolo delle applicazioni di business e la crescente importanza dei servizi di delivery.
Per un lungo periodo le aziende hanno investito tempo, risorse e denaro nei data center per alimentare i sistemi complessi che gestiscono il loro business. Milioni di dollari e anni di lavoro capitalizzati in infrastrutture che hanno reso possibile un’ondata di crescita incredibile per le aziende sfruttando l’evoluzione della tecnologia prima come fattore abilitante e poi come vero e proprio driver del business.
Siamo ora entrati in una nuova era in cui la tecnologia guida la trasformazione del business e il cloud rappresenta anch’esso un interessante “driver” del cambiamento, dato che offre a persone e organizzazioni la possibilità di interfacciarsi ed essere convolte in modo più efficace e profondo, a vantaggio sia delle aziende sia dei clienti stessi.
Una trasformazione continua che vede già avvicinarsi una nuova era, dove l’intelligenza artificiale e il machine learning ampliano ulteriormente l’orizzonte, rendendo possibile sintetizzare quantità enormi di dati di difficile comprensione, identificare le tendenze e, ancor più importante, agire in base a essi. Tutto alla velocità della luce e, sempre di più, senza l’intervento umano.
Il potere delle applicazioni
Nonostante i tanti cambiamenti che si susseguono, permane una costante: le applicazioni, che rappresentano un veicolo potente attraverso il quale le aziende modificano il modo di operare e interagire con i propri clienti. Le app sono portatrici di opportunità ma anche di sfide, perché le aziende si affidano a un numero sempre crescente di applicazioni, distribuite più rapidamente che mai, aumentando la complessità delle infrastrutture e offrendo ai malintenzionati una fonte di nuovi vettori per muovere gli attacchi, mentre sul fronte opposto le aspettative dei clienti rispetto al servizio e al prodotto continuano a crescere. Si dice che la trasformazione digitale sia un viaggio, non una destinazione. Ogni azienda sceglie un percorso diverso e si trova davanti una tappa differente durante il viaggio. Molte aziende esplorano oggi i modi per scalare le implementazioni cloud private abbracciando l’open source, altre si concentrano su come spostare i carichi di lavoro mission critical verso il cloud pubblico e affrontano la necessità di mantenere bassa la latenza e preservare i controlli di sicurezza. Esiste, inoltre, una crescente tensione che deve essere affrontata tra i nuovi modelli di sviluppo delle applicazioni cloud-based e gli approcci IT tradizionali. E alla base di tutto questo vi è la necessità di una gestione coerente delle applicazioni e delle policy indipendentemente da dove risiede l’app e da chi la possiede. In sintesi, si tratta di uno scenario complesso che vede sempre più prioritaria un’application delivery intelligente e che deve concentrarsi a mio avviso su due principi fondamentali:
1) Lo sviluppo delle applicazioni, l’implementazione e il loro utilizzo deve dare ritmo al business e non frenarlo. Questo significa che è necessario avere le persone giuste, capaci di accelerare il time to market e massimizzare gli investimenti, e un’organizzazione IT dotata di strumenti che la rendano agile e reattiva nel garantire sicurezza, stabilità e conformità, lasciando agli sviluppatori il compito di offrire valore di business attraverso le nuove applicazioni.
2) È il cliente a definire l’ecosistema, non il vendor. Ogni azienda ha esigenze uniche e utilizza una combinazione di soluzioni e servizi offerti da vendor diversi che meglio risponde alle sue necessità. I servizi di application delivery dovrebbero funzionare su qualsiasi piattaforma, in qualsiasi scenario e per tutti i clienti perché sono questi servizi a circondare le applicazioni, non viceversa. Dovrebbero quindi essere a basso impatto, facili da ottenere e permettere alle aziende di gestire infrastrutture applicative sempre più complesse e articolate.
Il futuro dei servizi di application delivery
Solo servizi di application delivery flessibili e programmabili consentiranno ai clienti di sviluppare e distribuire rapidamente applicazioni e servizi scalabili ovunque e su qualsiasi piattaforma, e applicare policy coerenti che si estendono oltre il data center, nei cloud privati, pubblici e ibridi. Attraverso tali servizi, in definitiva, sarà possibile aiutare i clienti a ridurre il costo totale delle proprie infrastrutture applicative, aumentando la velocità con cui portare l’innovazione al mercato. In questo scenario, F5 si trova in una posizione unica: nel punto di convergenza tra cloud e servizi applicativi tradizionali sul data center. Per questo motivo la nostra visione è fare da ponte tra questi due mondi alimentando quei servizi di application delivery intelligente che daranno alle aziende la capacità di avere successo e guidare il mercato di oggi e di domani, il tutto con la stabilità, la sicurezza e la conformità che le aziende richiedono. In questi giorni abbiamo compiuto un ulteriore passaggio, annunciando una serie di soluzioni e innovazioni progettate per i clienti che desiderano utilizzare servizi applicativi consistenti e coerenti rispetto a tutti i differenti deployment applicativi nel cloud pubblico, privato e ibrido. In particolare gli Application Delivery Controller della gamma BIG-IP iSeries, piattaforme hardware che incorporano programmabilità con il supporto per node.js via iRules LX™, consentendo ai clienti di adattare i propri sistemi allo sviluppo dell’infrastruttura di cui hanno bisogno, con una protezione DDoS avanzata, il cloud privato e le tecnologie SDN.
Mentre le aziende continuano il loro viaggio individuale nel cloud è necessario fare emergere tutte le potenzialità che questo percorso offre. Immaginate un deployment su cloud ibrido che consenta di identificare i cambiamenti più significativi nella domanda dei clienti e quindi di indirizzare rapidamente tali esigenze – il tutto mentre i dati dei clienti sono protetti e la conformità viene applicata. Oppure, immaginate che gli sviluppatori e l’IT uniscano le proprie forze per sviluppare e lanciare rapidamente un’applicazione che aiuti a scalare una linea di business da centinaia a milioni di clienti – il tutto con la stessa affidabilità, sicurezza e controllo di una distribuzione su data center tradizionale.
Sono solo due esempi, riportati in questo approfondimento del Coffee Time, di un futuro senza compromessi che ritengo sia veramente raggiungibile.
Noi in F5 vogliamo immaginarlo insieme ai nostri clienti e fare sì che gli orizzonti che un’azienda può raggiungere non siano più dettati dai limiti della tecnologia e degli strumenti, ma solo dalla visione e dalla creatività delle sue persone e dei suoi prodotti.
Di Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks Italia
Rold smartfab è una piattaforma innovativa “ready to use” in grado di connettere essere umano, macchina e informazione e rendere più semplice questa integrazione e fruizione.
Rold smartfab nasce dalla collaborazione dei team di ricerca e sviluppo di Rold e di Samsung, che hanno messo a fattor comune know how, competenze e tecnologie per dare vita a un sistema innovativo, ideale per le PMI che operano nell’industria del manifatturiero, che consente di monitorare, analizzare e gestire dati e informazioni provenienti dagli impianti di produzione e dai sottosistemi aziendali e renderli disponibili in real time, su device fissi, mobili e wearable.
In uno scenario in cui le tecnologie digitali, ormai a disposizione delle imprese a costi sempre più ridotti, possono rivoluzionare le tradizionali attività produttive, generando innovazione in differenti ambiti, e grazie alle quali i prodotti e i processi acquisiscono nuove funzionalità, dando l’opportunità alle aziende di proporre prodotti e servizi nuovi maggiormente personalizzati sulle specifiche esigenze del cliente, diventa fondamentale il rilancio dell’attività manifatturiera. L’Unione Europea ha recentemente posto l’attenzione su ICT e manifattura avanzata, ritenute fondamentali per la crescita e l’occupazione, nonché sulle tecnologie, come il Cloud e l’IoT, che abilitano l’accesso all’evoluzione tecnologica anche alle aziende di dimensioni più contenute.
Rold smartfab è la soluzione ideale soprattutto per quel tessuto di aziende italiane che fanno dell’eccellenza la propria peculiarità e vogliono continuare a garantirla nei propri prodotti e ai propri clienti. Rispondendo alla specifica esigenza di verificare in tempo reale le linee di produzione, il rendimento delle macchine e la qualità dei lotti, grazie all’accessibilità dei dati, alla semplicità di utilizzo e alla compatibilità con piattaforme aperte, la soluzione garantisce una maggiore interconnessione e cooperazione tra le risorse aziendali, migliorando le competenze e, di riflesso, l’efficienza dei sistemi e la competitività.
La sinergia con tecnologia e device Samsung rende possibile l’ottimizzazione dei processi di gestione dei dati, l’analisi dei macchinari, l’attivazione delle notifiche di allarme e dei sensori, la manutenzione dei sistemi. Lungo le linee di produzione, l’installazione di soluzioni Smart Signage di Samsung per il controllo e l’analisi dei flussi di informazioni rende i dati immediatamente disponibili, migliorando l’efficienza degli impianti, aumentandone la qualità e il rendimento. Gli smartwatch Samsung Gear S2 consentono la gestione diretta degli allarmi del sistema informativo, attraverso la visualizzazione in tempo reale dei codici di errore e di eventuali problemi, per rispondere tempestivamente alle potenziali urgenze. Ulteriori opportunità sono offerte dai Samsung Gear VR, che garantiscono un’interazione più immediata con prodotti e macchinari, e da Samsung e-Board, progettata con uno schermo LCD ad alta risoluzione, che garantisce alti livelli di collaborazione tra i dipendenti e con i sistemi di controllo e gestione della produzione.
Insight Technology Solutions ha annunciato di aver conseguito il Microsoft Country Partner of the Year Award 2016 per l’Italia, riconoscimento conferito nell’ambito della Worldwide Partner Conference, l’evento annuale dedicato all’ecosistema dei Partner. L’azienda è stata premiata tra i migliori partner Microsoft nel mondo per l’eccellenza dimostrata nell’innovare e implementare presso aziende clienti soluzioni basate su tecnologia Microsoft.
Insight vanta una lunga relazione di successo con Microsoft, di cui è partner da oltre 25 anni. Nell’ultimo anno fiscale, ha lavorato duramente e con impegno per trasformare il proprio modello di business, dimostrando un grande allineamento alla strategia di Microsoft e rivelando una sorprendente capacità di esecuzione.
Il business di Insight è cambiato in modo tale che il partner adesso è in grado di offrire non solo Licensing Consulting Services ai clienti, ma anche soluzioni di Modern Workplace e Hybrid Cloud. L’offerta di Insight comprende adesso soluzioni di cloud, mobility, productivity e collaboration, consolidando negli ultimi 12 mesi una crescita notevole nel deployment e nell’esecuzione. Migliorando la value proposition e focalizzandosi su soluzioni che indirizzano le varie esigenze delle aziende, Insight ha elevato l’ingaggio con il cliente, e in questo rappresenta un esempio brillante di evoluzione di un partner Microsoft.
Insight Technology Solutions si è distinta per aver fornito servizi e soluzioni di altissima qualità e per il grande impegno a livello locale. I premi Microsoft Country Partner of the Year vengono assegnati ai partner che nell’ultimo anno hanno dimostrato eccellenza di business nel fornire a molteplici clienti le soluzioni Microsoft. Questo premio riconosce quindi ad Insight Technology Solutions di essere un partner di successo che vanta una relazione proficua con la sede Microsoft in Italia, oltre a una grande capacità di innovare e impattare positivamente sul business, soddisfacendo al meglio le aziende e conquistando nuovi clienti.
Insight Italia non solo ha accresciuto il proprio business nell’ultimo anno, ma ha fatto evolvere il modo di approcciare i propri clienti, aumentando la propria offerta di soluzioni e servizi basati sul cloud di Microsoft e diventando il consulente di fiducia per migliaia di aziende in Italia attive in settori differenti come financing, entertainment, servizi, tecnologia. Questa nuova strategia, basata sul cloud di Microsoft, permette a Insight Italia di aiutare i clienti ad accelerare la propria comprensione del cloud computing e di guidarli verso una strategia di adozione di successo. Insight accelera il processo di adozione e ottimizzazione di Microsoft Office 365 e di Microsoft Azure nelle aziende clienti, seguendo l’intero processo, dall’analisi delle loro necessità, alla fornitura e attivazione dei servizi e delle sottoscrizioni, offrendo una guida personalizzata per l’implementazione e trasferendo le proprie conoscenze durante l’intero processo.
La ricerca Microsoft-Ipsos Mory “I dipendenti delle PMI e la tecnologia” sottolinea come il 66% delle PMI del Belpaese abbia rinnovato o stia rinnovando i propri processi IT e il 68% dei dipendenti punterebbe su Cloud Computing e Mobility a supporto del business. Gli italiani sono il popolo che dà più peso al ruolo della tecnologia come strumento per ottimizzare il lavoro e il work-life balance.
I dipendenti delle PMI italiane riconoscono l’importanza della tecnologia: il 43% crede che l’utilizzo della tecnologia debba essere una priorità per ridurre i costi, molto diffusa anche la convinzione che la tecnologia possa aiutare la propria azienda a crescere (42%).
Le PMI italiane appaiono di fatto in cammino verso l’innovazione: il 33% dei dipendenti lavora già per aziende che seguono logiche paperless e sono ben connesse online e la stessa percentuale, il 33%, dichiara di lavorare per aziende che stanno rinnovando i proprio processi IT e passando a un modello online.
Mobility e Cloud sono aspetti importanti nell’opinione dei dipendenti italiani per supportare le proprie aziende nel percorso di crescita. Se dovessero suggerire l’acquisto di una nuova soluzione/servizio per aiutare il proprio business ad avere più successo, il 37%, punterebbe su laptop, smartphone e tablet e il 31% sul Cloud, sia che si tratti di infrastruttura o servizi per la collaborazione o il CRM.
Per quanto riguarda i device di comune utilizzo, i confini tra aziendale e personale sono labili: si fa strada anche tra le PMI il BYOD, ma al contempo l’utilizzo di strumenti aziendali per fini personali. Il 61% dei dipendenti italiani afferma di utilizzare un PC aziendale e solo il 26% un PC personale, ma se si considerano i device mobili, la situazione cambia e sono più numerosi i dipendenti che utilizzano dispositivi personali: una buona percentuale (il 40%) utilizza uno smartphone personale, il 30% un laptop personale e il 17% un tablet personale – quote che crescono tra i dipendenti che lavorano regolarmente fuori ufficio (rispettivamente 51%, 45% e 21%). Dato interessante emerge dal confronto con gli altri Paesi europei oggetto della ricerca: sono gli italiani quelli che più utilizzano device personali.
Altro aspetto significativo è legato alle implicazioni in termini di sicurezza e perdita di dati, perchè dalla survey emerge come solo 1 dipendente su 3 abbia un back up online.
Dalla ricerca Microsoft-Ipsos Mori che indaga il rapporto tra dipendenti delle PMI e tecnologia emergono importanti considerazioni anche in termini di lavoro fuori sede e work-life balance. La stragrande maggioranza (93%) afferma di lavorare regolarmente o occasionalmente anche fuori dall’orario lavorativo. La maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane in grado di lavorare fuori dall’ufficio accede al proprio lavoro da remoto con smartphone, tablet, computer attraverso un servizio cloud come Office 365 (52%) o da un computer di casa con connessione remota (51%).
Nonostante la maggior parte (65%) dei dipendenti delle PMI italiane considera adeguato il proprio work-life balance, 1 su 4 ammette di doversi destreggiare per conciliare vita privata e vita lavorativa. Di fatto il work-life balance risulta essere un aspetto decisamente importante nella valutazione del proprio posto di lavoro (74%), al pari di altri elementi quali salario (79%) e sicurezza/stabilità (75%).
Nell’opinione dei dipendenti delle PMI italiane quello che potrebbe semplificare il proprio lavoro sono sicuramente software e applicazioni più smart e nuovi device (oltre 30%). Interessante il confronto con lo scenario europeo: gli italiani sono il popolo che dà più peso alla tecnologia come strumento per ottimizzare il proprio lavoro. In particolare i dipendenti delle PMI italiane sono consapevoli del ruolo strategico della mobility e dell’impatto positivo dei nuovi device mobili sul proprio work-life balance: il 62% afferma che la tecnologia mobile è in grado di ottimizzare i tempi e migliorare la produttività.
Vibram ha quest’anno acquisito Quabaug Corporation, partner storico da oltre 50 anni situato a North Brookfield, divenendo così QVI (Quabaug Vibram Innovation), rappresenta un esempio significativo di PMI che si è fatta strada nel mondo grazie alla costante attenzione all’innovazione: la qualità della suola “Carrarmato” ideata dall’alpinista Vitale Bramani per garantire aderenza e impermeabilità è apprezzata in 120 Paesi. Il percorso di internazionalizzazione di Vibram vede l’azienda attiva anche all’estero con 3 sedi, 700 dipendenti e oltre 1000 partner per una produzione che supera i 40 milioni di suole all’anno. Aprendosi a diversi mercati nel mondo per Vibram è stato fondamentale mantenere un’identità forte e facilitare la condivisione di informazioni. Con l’obiettivo di ottimizzare la comunicazione e avvalendosi del supporto del Partner NetVisory, l’azienda ha dato il via a un processo di ristrutturazione del sistema informativo aziendale che ha fatto leva sull’introduzione di nuovi strumenti di produttività e collaborazione come la piattaforma cloud Office 365 e la nuova Intranet basata su Sharapoint Online.
Il caso di Directio dimostra il valore strategico del Cloud Computing a supporto della competitività delle PMI. Nel giro di un paio di anni l’azienda è infatti riuscita ad accreditarsi come partner progettuale di Ministeri, Ordini Professionali e Associazioni Datoriali Nazionali per la capacità di organizzare eventi, offrire servizi digitali ed erogare approfondimenti su temi economici e normativi: Directio produce 3000 news, 320 video tematici, oltre 1200 segnalazioni di scadenze commentate, circa 50 piattaforme per la formazione online. Le piattaforme online di Directio registrano oltre 3 milioni di contatti unici e anche per garantire un servizio continuativo e affidabile l’azienda ha scelto di dotarsi di un’infrastruttura solida e sicura, in grado di far fronte ai picchi di utilizzo senza richiedere manutenzione impegnativa. Per questo si è scelto di passare dallo IaaS al PaaS migrando sulla piattaforma cloud Microsoft Azure.
Il festival ICT è una kermesse dedicata al vasto mondo dell’ICT e alle tecnologie ad esso afferenti.
Protagonisti dell’edizione 2013 sono stati Internet ed tutto il suo ecosistema. Social Networking, Security, Cloud, Datacenter, Server, Storage, Unified Communication, Opensource, Videoconferenza e Collaboration, Wireless e Mobility, Programmazione, Sviluppo e Mobile sono stati gli argomenti trattati dai diversi relatori intervenuti alla manifestazione, che è stata un tributo energetico alle tecnologie che quotidianamente cambiano le nostre dinamiche sociali.
La redazione di Viralcaffè ha intervistato alcuni tra i tanti relatori che hanno animato l’evento.