Mind the Bridge, in occasione del 43° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, lancia il nuovo programma Executive.
L’associazione, al convegno nazionale dal titolo “Scateniamoci”, presenta il suo programma per aiutare imprenditori e manager a riavviare percorsi di crescita e di innovazione.
L’Italia è una macchina che non sa più crescere e che occorre rianimare attraverso la contaminazione tra imprese dei settori maturi e startup ad alto contenuto tecnologico.
Il mondo aziendale italiano, infatti, in questa particolare congiuntura economica, è in netta crisi ma, nei primi 6 mesi dal lancio del Decreto Sviluppo bis, vede la nascita di 736 startup e migliaia di nuovi progetti di impresa.
Alberto Onetti, Presidente di Mind the Bridge, ha commentato: “In questi ultimi mesi abbiamo ricevuto tantissime richieste e dimostrazioni di interesse, non solo da parte di startup ma anche da parte di imprese avviate e manager, per un percorso di crescita in Silicon Valley. Per questo motivo oggi diamo vita a un nuovo programma Executive di due settimane attraverso il quale sarà possibile aiutare manager di aziende esistenti a guardare al proprio business da una prospettiva diversa e con un’ottica internazionale. Non solo supporto alle startup quali agenti di cambiamento come fatto fino a oggi, quindi, ma anche aiuto alle imprese consolidate per far ripartire la macchina dell’innovazione che, come i dati dimostrano, risulta ferma da tempo”.
La necessità di una contaminazione tra startup innovative e aziende consolidate come volano per la ripresa dell’economia è confermata, come spesso accade, anche dal modello americano. Secondo i dati della Kauffman Foundation, infatti, presentati da Alberto Onetti durante il panel “Ready, Startup, Go! Nuovi ecosistemi per nuove imprese”, negli Stati Uniti le nuove aziende contano solo per il 3% ma creano 3 milioni di nuovi posti di lavoro nel primo anno di vita (il 20% del totale) mentre le aziende esistenti ne perdono in media 1 milione ogni anno.
Allo stesso modo anche il nostro paese soffre di un posizionamento prevalente su settori maturi che determina un continuo calo dell’economia reale (18,6% del PIL, era il 21% nel 2000). Il peso dei settori innovativi è ancora troppo basso (2-6%), tuttavia sono incoraggianti i segnali di cambiamento che vengono proprio dal mondo delle startup.
Alberto Onetti, ha concluso:
“I tanti imprenditori che ci vengono a trovare nell’incubatore a San Francisco apprezzano moltissimo la possibilità di contaminarsi con i progetti che partecipano alla nostra Startup School: il programma Executive procederà in parallelo con la scuola e con i programma di accelerazione. Applicheremo ai business esistenti quello che viene chiamato il “lean approach” aiutandoli a pensare in maniera destrutturata per trovare nuove opportunità e mettere a frutto il talento italiano che da diverso tempo a questa parte si è un po’ smarrito”.
Il programma, organizzato in sessioni di 2 settimane ciascuna per un massimo di 15-20 partecipanti, sarà calendarizzato in modalità custom-based sulla base delle specifiche esigenze delle aziende e aperto agli imprenditori di tutto il mondo al fine di offrire un’atmosfera internazionale in cui il pensiero creativo possa contaminarsi con l’esperienza e il saper fare delle imprese consolidate.