Dopo aver fatto quest’estate il corso di Fashion Feng Shui Style, ho iniziato a sperimentare molto di più con gli abiti e gli accessori, per trovare una chiave più profonda nel rapporto esistente tra “essere umano e stile”. E’ vero, ognuno di noi ha un suo stile particolare, ma è quello che ci appartiene veramente e rispecchia la nostra personalità, o è una semplice scelta di comodo, magari dettata dalle convenzioni sociali? a volte sperimentare può essere di aiuto per capire quali vestiti o accessori ci fanno sentire bene, che emozioni ci fanno provare e quanto possono influenzare il nostro modo di pensare, ed agire. Si tratta del cosidetto effetto “enclothed cognition“, ovvero il tipo di vestito che indossiamo non solo influenza il pensiero degli altri che hanno di noi, ma anche i processi psicologici di chi lo indossa.
Prova dunque, quando vuoi, a sperimentare abiti ed accessori diversi da quelli che indossi normalmente; è un gioco divertente, utilissimo e ti farà scoprire molte più cose su di te, e sul rapporto che hai con gli abiti e la moda. Magari scoprirai che quella collana che non metti mai ti fa provare più positività, o quel foulard classico ti fa sentire più professionale e sul pezzo….
Per farti capire meglio come funziona, ti racconto alcuni esperimenti che ho fatto di recente:
• settimana scorsa mi stavo preparando per andare in accademia a Milano, dove insegno consulenza d’immagine, e di solito cerco di indossare abiti stilosi ma allo stesso tempo comodi, dovendomi spostare con tanti mezzi (macchina, tram, metropolitana). Quindi niente tacchi (che peraltro indosso raramente), pantaloni, e di solito una T-shirt carina con bijoux particolari. Quel giorno il look che avevo scelto, pantaloni e cardigan neri, con una blusa color panna di stile romantico, mi sembrava un pò monocolore e troppo sportivo, per cui ho abbinato una collana lunga di finte perle, ricordo di mia mamma. Un tocco bon ton ed elegante insomma…Beh, voi non ci crederete, ma le perle mi hanno fatto sentire più femminile, raffinata, e in generale più autorevole e a mio agio, e la giornata è volata via con un senso di benessere provato tutto il giorno.
• l’altro giorno, per un appuntamento di lavoro che avevo, ho deciso di rispolverare i tacchi, dopo tanto tempo che non li portavo più, a causa di problemi fisici alla schiena. Niente di vertiginoso, delle semplicissime ballerine con la zeppa 5 cm., che durante la mattinata mi hanno fatto assumere una postura più slanciata e femminile. Tanto è bastato per farmi subito sentire più fascinosa e sicura del mio stile, e di me stessa.
Ma che cosa è veramente il FASHION FENG SHUI:? Si tratta di un percorso che unisce la consulenza d’immagine classica, il coaching e il mondo olistico. Come nel Feng Shui classico, che studia l’influenza della natura sull’uomo, e come disporre gli ambienti della casa, il Fashion Feng Shui studia l’influenza che hanno abiti ed accessori su di noi, lavorando su quella che è la nostra vera personalità, il cosidetto “Io Autentico”. Grazie a questo splendido percorso puoi scoprire a quale elemento del Feng Shui appartieni (Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo) e quali sono gli abiti, i colori e lo stile che richiamano il maggior senso di benessere e appartenenza per te. Finalmente smetterai di sentirti a disagio con alcuni vestiti, e potrai capire la chiave del tuo stile e del tuo benessere quando crei i tuoi outfit…..
Per chi di voi conosce bene l’inglese, vi lascio il link a questo interessantissimo articolo di Nicole Kliest, giornalista free-lance, pubblicato su Who What Wear, che ha fatto un esperimento simile al mio, con risultati sorprendenti.
A presto, buona giornata!
Valentina Lombardi – consulente d’immagine e make up artist
http://www.valentinalombardi.com
Eccoci ad una nuova intervista di Viral Caffè. Oggi parliamo con una persona molto particolare che ha fatto dell’aiutare altre donne ad avere successo nel lavoro la sua mission. Giada Carta è una Soulful Mentor, e fra poco vedremo cosa vuol dire, Supporta le donne nell’organizzazione del proprio lavoro, siano esse dipendenti o freelance, con l’obbiettivo di permettere loro di avere successo ma al tempo stesso di mantenere il delicato equilibrio tra vita personale e professionale. Ma lo fa in un modo molto particolare e del tutto personale. Scopriamolo insieme.
Giada ti definisci una Soulful Mentor, ci puoi spiegare esattamente di che cosa si tratta?
Ma certo! In inglese la parola “soulful” significa letteralmente “pieno di anima”: il mio titolo spiega quello che sono, una mentore che ti porta a percorrere gli stessi passi che ho fatto prima di te, e il modo in cui lo faccio, insegnandoti cioè a creare il successo che desideri nella vita e nel lavoro senza snaturarti, senza scendere a compromessi, senza dover censurare nemmeno un pezzettino della tua anima.
Ti rivolgi prevalentemente alle donne, perché questa scelta?
Sono una femminista da quando ho memoria e credo che per approdare alla parità di genere si debba lavorare per sanare la mancanza di equilibrio che c’è stata nella nostra società per millenni e che purtroppo ancora perdura. Per troppo tempo le donne hanno avuto difficoltà in più e opportunità in meno, per questo ho scelto di concentrare il mio lavoro solo su di loro in modo da fare la mia parte per capovolgere la situazione una cliente realizzata alla volta! Naturalmente questo non significa che non ci siano uomini che potrebbero aver bisogno del mio lavoro o che non mi piacerebbe lavorare con loro, ma il mio lavoro è nato proprio dal mio desiderio di fare un cambiamento positivo nel mondo e mi sono sentita chiamata a trasformare la disparità di genere più di ogni altra cosa.
Anche tu come molte nostre lettrici avevi prima un lavoro da dipendente e poi hai fatto una scelta di vita diversa. Come hai affrontato il cambiamento?
Devo dire che per me è stato un cambiamento facilissimo! Naturalmente prima di fare il grande salto avevo molta paura, questa è stata la parte difficile e in effetti è stato per disperazione e per principio, come racconto qui, che ho deciso di buttarmi ben prima di quanto avessi preventivato. Una volta fatta la scelta di lasciare il mio lavoro precedente però la paura si è dissolta e tutto il resto è stato in discesa. Non vuol dire che lavorare in proprio non sia difficile o faticoso, ma è tutta un’altra cosa quando sei libera in ogni aspetto della tua professione e delle tue giornate. Non è per tutti e richiede molta disciplina, ma per me è stato come trovare finalmente la mia dimensione naturale dopo che per tredici anni avevo sofferto in ogni posizione lavorativa, non importa quanto prestigiosa, perché essere sottoposta a qualcuno e ai dettami delle multinazionali mi logorava.
Molte persone scelgono di lasciare un lavoro da dipendente per cercare di bilanciare meglio lavoro, famiglia, vita privata. Lavorando in proprio non si corre il rischio di fare proprio il contrario. Come si può evitare di farsi assorbire troppo?
La prima cosa da dire su questo è che a mio parere bilanciare meglio lavoro famiglia e vita privata non è una motivazione sufficiente per mettersi in proprio: non importa quanto ci piaccia l’idea, essere liberi professionisti è davvero difficile, almeno all’inizio richiede molte più ore di lavoro rispetto a quelle di un normale lavoro d’ufficio e per avere successo un business deve avere una missione solida a supportarlo, che esuli dalle nostre esigenze pratiche e che abbia invece a che fare col cambiamento che vogliamo fare nel mondo e che vogliamo offrire ai nostri clienti con quello che vendiamo. Detto questo, quando decidiamo di buttarci, si spera per le motivazioni giuste, bisogna sviluppare una buona organizzazione, concentrarsi sulla gestione del tempo prima che su ogni altra cosa, darsi dei paletti e rispettarli. Non bisogna cedere alle richieste degli altri o lasciare che tutti ci chiedano qualunque cosa perché siccome lavoriamo da casa pensano che il nostro non sia un vero lavoro. Soprattutto, bisogna pianificare con largo anticipo e rispettare quella pianificazione e no, non si può evitarlo perché “siamo persone libere e creative” perché nessun business può avere davvero successo senza una visione e una pianificazione a lungo termine: rifiutarsi di pianificare e organizzarsi ostinandosi a navigare a vista è il modo più sicuro per trovarsi a lavorare ventiquattr’ore su ventiquattro senza peraltro raggiungere i risultati economici che desideriamo.
Quanto è importante la creatività nel nostro essere donne e soprattutto nell’essere imprenditrici?
Credo che la creatività sia fondamentale per ogni essere umano, uomo o donna, è una parte di noi che deve venire fuori se vogliamo sentirci realizzati e completi e per questo è importante coltivarla. Spesso per un fattore culturale associamo la creatività solo con la capacità di fare qualcosa con le mani e venderla a caro prezzo , ma non c’è niente di più sbagliato! Siamo creative ogni volta che risolviamo velocemente un problema, ogni volta che organizziamo un viaggio con un itinerario che rispecchi i nostri sogni, ogni volta che cuciniamo senza una ricetta prestabilita o che scriviamo un biglietto a una persona che amiamo. Per un’imprenditrice è essenziale la capacità di creare una visione solida del futuro immaginando qualcosa che ancora non c’è e di ripetere quest’azione nel tempo, se poi comunichiamo online il nostro lavoro naturalmente è importantissimo anche saper creare i contenuti giusti per coinvolgere i potenziali clienti che sogniamo.
Tre consigli che puoi dare ad una donna che sceglie di diventare imprenditrice.
1. Metti sempre te stessa al primo posto per il bene del tuo lavoro, perché non si può rendere al meglio se ci si svuota di ogni energia nel tentativo di fare tutto e subito.
2. Coltiva costantemente una visione solida del futuro che sogni per il tuo business e aggrappati ad essa ogni volta che devi creare qualcosa di nuovo, prendere una decisione, superare un momento in cui il lavoro non sta andando come vorresti.
3. Pianifica e agisci con determinazione e costanza, senza cedere al primo fallimento e rispettando sempre le promesse fatte a te stessa.
Dove puoi trovare Giada https://giadacarta.com/
Thanks to L&V Photography
Un anno fa, quando Chiara Mazzetta mi ha proposto di lavorare per lei alla stesura del suo nuovo progetto professionale, non avrei mai creduto di diventarne parte attiva. Di oli essenziali non sapevo nulla, unica conoscenza era l’abbinamento di questo prodotto alla cosmesi…e invece!!! È nato tutto una sera per caso mentre progettavamo il suo sito web. Chiara mi ha visto agitata e ha acceso il suo diffusore con dentro un olio essenziale. Poco dopo un aroma freschissimo mi ha preso le narici e poi, piano piano, mi ha aiutato a sentirmi rilassata e concentrata sul tema, in pace con me stessa. Accorgermi che stavo cambiando stato d’animo lentamente mi ha lasciata a bocca aperta… “Che olio è” ho chiesto, nome Stress Away. la mia risposta: “LO VOGLIO!!!” L’affermazione è uscita dalla mia bocca senza che me ne accorgessi! Quella sera uscivo da casa di Chiara con quella boccettina di olio essenziale, un blend, cioè un mix di oli essenziali tutti puri al 100% e carichi di principi attivi, perché prodotti e distillati in modo da permettere alle piante, da cui provengono, di regalarci questo prodotto meraviglioso (che io definirei la loro “Stessa anima” senza perderne neanche una caratteristica benefica.
From Sead To Seal, dal seme al sigillo, tracciabilità al 100%. Miracolo?? No, basta guardare la storia, e, scettica come sono, io la storia sono andata a leggerla, ho cercato sul web, tornando indietro nel tempo fino all’antico Egitto.
Ora porto gli oli essenziali sempre con me, e parlo al plurale perché non uso solo Stress Away, l’olio descritto sopra, ma anche altri oli essenziali singoli, che mi accompagnano nel corso della giornata in moltissimi usi, anche in cucina. Ora mi piace pensare che il cambio di vita di Chiara Mazzetta, sia stato un volano anche per un mio cambio di vita… di Oli Essenziali parlerò ancora, spiegandone l’utilizzo nel quotidiano e, perché no, anche in ufficio. Gli oli essenziali, nel mio caso, sono stati uno strumento per imparare ad ascoltare le mie esigenze interiori, a centrarmi per ritrovare me stessa, il coraggio di affrontare giornate difficili, la voglia di condividere con altri le mie esperienze, la gioia nel socializzare, raccontare ed ascoltare![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]