Trend Micro, leader nella security presenta anche una piattaforma anti phising gratuita e comunica di essere tra i fondatori del Cybersecurity Tech Accord, per contrastare in maniera sempre più efficace gli attacchi IT Nel 2017 il 94% dei ransomware è stato veicolato via email. Nel 2018, si prevede che le truffe BEC raggiungano perdite per $9 miliardi. Trend Micro, leader globale nelle soluzioni di cybersecurity, annuncia Trend Micro Writing Style DNA, un nuovo livello di protezione contro le truffe BEC (Business Email Compromise), che integra capacità di intelligenza artificiale. Trend Micro Writing Style DNA è in grado di catalogare lo stile di scrittura di un utente, utilizzando più di 7.000 parametri. Quando una email viene sospettata di “impersonificare” un utente di alto profilo, lo stile viene confrontato con il modello di intelligenza artificiale e un alert viene inviato al mittente, al destinatario e al dipartimento IT.
Writing Style DNA fornisce un’analisi dell’autore che completa le scansioni che si focalizzano sulla comunicazione, e che controllano quindi solo i contenuti e le informazioni nell’oggetto dell’email. In questo modo, la soluzione è in grado di individuare gli attaccanti che utilizzano domini o account legittimi, per aggirare i filtri tradizionali. Gli executive possono anche fornire un feedback sulle email sospette, per migliorare il rilevamento e ridurre i falsi positivi. Writing Style DNA sarà disponibile da giugno 2018 per le soluzioni Cloud App Security (CAS) per Microsoft Office 365 e ScanMail per Microsoft Exchange (SMEX), senza alcun costo extra.
Le truffe BEC (Business Email Compromise) non sono però gli unici rischi alla sicurezza email. Un altro serio pericolo viene dal phishing. Per questo motivo, Trend Micro presenta la piattaforma gratuita di simulazione phishing Phish Insight, che permette alle aziende di tutte le dimensioni di mettere alla prova i loro dipendenti, circa la loro comprensione delle truffe via email. Le aziende possono anche creare un programma formativo su misura, basato sui risultati delle simulazioni e utilizzando materiale fornito dalla piattaforma.
Trend Micro comunica anche di essere tra i fondatori del Cybersecurity Tech Accord, che mira a difendere le aziende di tutto il mondo dagli attacchi cyber, perpetrati sia da organizzazioni criminali che da stati. Questa nuova alleanza è formata da 30 aziende, tra le quali Cisco, Facebook, HP, Intel, Microsoft, Nokia, Oracle, Siemens.
Packlink ha annunciato le ultime integrazioni della sua piattaforma Packlink PRO, la soluzione tecnologica per le imprese di qualsiasi dimensione in grado di centralizzare tutte le spedizioni e di semplificare la gestione della logistica.
Sempre più il business passa dall’online e il mercato delle vendite in rete non conosce battute d’arresto. Cresce contestualmente l’importanza di poter gestire tutte le fasi della filiera, dalla ricerca, all’acquisto passando per la movimentazione e la consegna della merce. Esigenza che si evidenzia in vista del periodo natalizio in cui aumenta esponenzialmente il volume di ordini e spedizioni e la necessità di doverle gestire in maniera ottimale, centralizzata e con tempistiche ben specifiche: Packlink PRO si adatta a queste esigenze di spedizione.
È per questo che Packlink ha investito in innovazione per rendere la propria soluzione professionale ancora più trasversale ed efficace, non vincolando a volumi minimi di spedizione, adattandosi pertanto ai periodi “di picco” come a quelli post festivi, e offrendo servizi internazionali con la possibilità di scegliere tra vari corrieri con diverse opzioni ciascuno.
Packlink PRO, infatti, è oggi in grado di rispondere alle esigenze sia del mercato e-commerce che dei principali marketplace. Partendo da questi ultimi, all’integrazione con la piattaforma eBay, segue quella con Amazon, che abilita i marketplace ad importare automaticamente tutti gli ordini su Packlink PRO e completare le spedizioni con pochi clic. Attraverso la soluzione Packlink è possibile confrontare più di 300 servizi di spedizione e oltre 50 corrieri espresso, andando a selezionare le tariffe più convenienti in maniera dinamica e sempre aggiornata. La soluzione, inoltre, si caratterizza per l’estrema trasversalità, consentendo a tutti quei business che vendono sia attraverso il canale eBay che Amazon di gestire le spedizioni attraverso un unico pannello di controllo, semplificando notevolmente tutto il processo logistico. Nel pannello di controllo Packlink PRO ogni ordine sarà etichettato con il canale da cui è stato importato in modo che sia sempre possibile effettuare un controllo su ordini importati da canali diversi.
Packlink PRO non si limita al mercato dei marketplace ma risponde anche alle esigenze dell’e-commerce. È per questo che mette a disposizione dei propri utenti moduli di spedizione add-on per Prestashop, WooCommerce o Zen Cart, tra gli altri.
Grazie all’integrazione con Packlink PRO, infatti, il modulo connette il negozio online a oltre 300 servizi di spedizione e permette di risparmiare tempo e costi attraverso un’unica soluzione di gestione centralizzata. È possibile scegliere se importare gli ordini automaticamente o in maniera manuale, così come sincronizzare automaticamente gli stati della spedizione, stampare etichette e attuare modifiche singole o in blocco.
I benefici dell’integrazione
Packlink PRO è la soluzione ideale per chi ha un negozio online e un’esigenza specifica di gestire in modo pratico e veloce i propri ordini con un conseguente risparmio sia in termini economici, grazie alla comparazione, sia di gestione della logistica.
L’integrazione, sia per un marketplace che per un business online, non prevede costi fissi o di installazione né un quantitativo minimo di spedizioni. Permette di scegliere tra una vasta gamma di corrieri come Poste Italiane, BRT, Nexive, SDA, TNT o UPS e molti altri ancora e di confrontare tariffe e servizi senza dipendere da contratti esclusivi con un singolo fornitore, in modo da selezionare la soluzione di spedizione più adatta alla specifica esigenza e disporre delle migliori tariffe scontate. Packlink PRO prevede, inoltre, una copertura assicurativa di base gratuita su qualsiasi spedizione, la totale integrazione con altre piattaforme di vendita online oltre alla disponibilità di un account manager dedicato ai clienti Business per studiare tariffe su misura e dare supporto nella configurazione della piattaforma.
Insight Technology Solutions ha annunciato di aver conseguito il Microsoft Country Partner of the Year Award 2016 per l’Italia, riconoscimento conferito nell’ambito della Worldwide Partner Conference, l’evento annuale dedicato all’ecosistema dei Partner. L’azienda è stata premiata tra i migliori partner Microsoft nel mondo per l’eccellenza dimostrata nell’innovare e implementare presso aziende clienti soluzioni basate su tecnologia Microsoft.
Insight vanta una lunga relazione di successo con Microsoft, di cui è partner da oltre 25 anni. Nell’ultimo anno fiscale, ha lavorato duramente e con impegno per trasformare il proprio modello di business, dimostrando un grande allineamento alla strategia di Microsoft e rivelando una sorprendente capacità di esecuzione.
Il business di Insight è cambiato in modo tale che il partner adesso è in grado di offrire non solo Licensing Consulting Services ai clienti, ma anche soluzioni di Modern Workplace e Hybrid Cloud. L’offerta di Insight comprende adesso soluzioni di cloud, mobility, productivity e collaboration, consolidando negli ultimi 12 mesi una crescita notevole nel deployment e nell’esecuzione. Migliorando la value proposition e focalizzandosi su soluzioni che indirizzano le varie esigenze delle aziende, Insight ha elevato l’ingaggio con il cliente, e in questo rappresenta un esempio brillante di evoluzione di un partner Microsoft.
Insight Technology Solutions si è distinta per aver fornito servizi e soluzioni di altissima qualità e per il grande impegno a livello locale. I premi Microsoft Country Partner of the Year vengono assegnati ai partner che nell’ultimo anno hanno dimostrato eccellenza di business nel fornire a molteplici clienti le soluzioni Microsoft. Questo premio riconosce quindi ad Insight Technology Solutions di essere un partner di successo che vanta una relazione proficua con la sede Microsoft in Italia, oltre a una grande capacità di innovare e impattare positivamente sul business, soddisfacendo al meglio le aziende e conquistando nuovi clienti.
Insight Italia non solo ha accresciuto il proprio business nell’ultimo anno, ma ha fatto evolvere il modo di approcciare i propri clienti, aumentando la propria offerta di soluzioni e servizi basati sul cloud di Microsoft e diventando il consulente di fiducia per migliaia di aziende in Italia attive in settori differenti come financing, entertainment, servizi, tecnologia. Questa nuova strategia, basata sul cloud di Microsoft, permette a Insight Italia di aiutare i clienti ad accelerare la propria comprensione del cloud computing e di guidarli verso una strategia di adozione di successo. Insight accelera il processo di adozione e ottimizzazione di Microsoft Office 365 e di Microsoft Azure nelle aziende clienti, seguendo l’intero processo, dall’analisi delle loro necessità, alla fornitura e attivazione dei servizi e delle sottoscrizioni, offrendo una guida personalizzata per l’implementazione e trasferendo le proprie conoscenze durante l’intero processo.
Data Driven Innovation | Rome 2016 Open Summit, dal 20 al 21 maggio a Roma, è il primo evento dedicato alla Data Driven Innovation. Il summit di tre giorni sarà una conferenza per discutere dell’innovazione e delle sfide tecnologiche, economiche e sociali determinate dai Big Data e della Data Driven Innovation.
La Data Driven Innovation è un fenomeno dirompente e fondamentale per la crescita economica, politica e sociale di un Paese perché ne migliora la produttività e la competitività. I dati sono indispensabili per prendere decisioni e creare strategie. Ci aiutano ad accelerare le diagnosi mediche, a individuare il sito perfetto per installare un parco eolico, a migliorare le performance energetiche di uno stato, a evitare gli imbottigliamenti nel traffico, a prevedere i raccolti agricoli, a studiare gli avversari nello sport fino a prevedere i disastri ambientali.
La kermesse romana è co-organizzata da Università Roma TRE, Codemotion e Fondazione “Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei”. L’evento è sostenuto da IBM, Google, TIM #WCAP Accelerator e Cerved. Patrocinano la conferenza l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e il Garante per la protezione dei dati personali.
SAP Business One Forum, evento dedicato al mondo della piccola e media impresa, quest’anno è stata l’occasione per sottolineare le opportunità che la Digital Transformation offre alle PMI, con una particolare attenzione verso modelli reali di Live Business: esempi di aziende che usano sistemi e soluzioni “in the moment” per orchestrare in modo perfetto processi decisionali, operation, supply chain, vendite, prodotti e partner al fine di soddisfare i bisogni del cliente nel momento esatto in cui si creano le opportunità.
Adriano Ceccherini, General Business Director SAP Italia e Luis Murguia, Global Head of SAP Business One, hanno presentato la visione di SAP per la semplificazione a partire dalla gestione digitale delle attività core dell’azienda basata su SAP Business One, soluzione gestionale sviluppata per le PMI che permette di integrare in un unico sistema i processi aziendali, di far crescere sostenibilmente la propria impresa e di approdare a tutti gli effetti nel nuovo scenario del Live Business.
Adriano Ceccherini, General Business Director di SAP Italia:
“In un contesto sempre più digitalizzato, le aziende, e in particolar modo le PMI, devono rispondere con tempestività alle richieste del mercato per essere sempre più competitive e non perdere importanti opportunità di business; risulta quindi fondamentale mettere a disposizione dei clienti soluzioni flessibili e intelligenti che semplifichino i processi aziendali. Anche in Italia i clienti ci chiedono sempre di più di accompagnarli nel processo di digitalizzazione, oltrepassando il concetto di “real time” per approdare al nuovo mondo del “live business” in cui è possibile non solo controllare il passato, ma predire il futuro collegando le funzioni aziendali, le persone e i partner a un unico sistema integrato totalmente digitale, in grado di anticipare, simulare e identificare nuove opportunità di business. E oggi tutto questo è anche alla portata delle PMI”.
SAP ha anche presentato la nuova applicazione SAP Business One Sales mobile, disponibile sull’App Store, un’innovativa soluzione per SAP Business One, basata sulla piattaforma SAP HANA. L’applicazione mobile è stata progettata per supportare al meglio i bisogni delle piccole e medie imprese e filiali di grandi imprese. La versione trial di SAP Business One Sales mobile è disponibile sull’App Store di Apple.
La soluzione si fonda su SAP HANA ed è stata sviluppata su misura delle specifiche esigenze digitali dei responsabili vendite. L’app include ricche funzionalità come la gestione della pipeline, l’aggiornamento dell’inventario, la gestione delle offerte e degli ordini. Sfruttando le potenti caratteristiche di SAP HANA, l’applicazione è usufruibile online sempre e ovunque, offrendo agli utenti l’accesso ai dati mission-critical costantemente aggiornati e in tempo reale.
Tra le novità dell’app, la possibilità di tenere traccia delle attività e dei risultati e aggiornare facilmente i forecast di vendita anche in mobilità, tutte attività che in precedenza richiedevano l’utilizzo di un computer. Con una migliore esperienza utente resa possibile grazie alla visualizzazione più chiara dei grafici, l’applicazione offre ai venditori uno strumento per rispondere con tempismo alle richieste dei clienti sempre più digitali, rimanendo connessi ovunque e in qualsiasi momento.
Un’indagine di Kaspersky Lab ha sottolineato come oltre due terzi delle aziende preferiscono affidarsi a una banca che abbia una solida reputazione per quanto riguarda la sicurezza.
Quelle banche che ne fanno una priorità e che si impegnano a garantire l’applicazione di misure di sicurezza che proteggano dalle frodi finanziarie saranno avvantaggiate nel conservare gli attuali clienti e ottenerne di nuovi.
I risultati della ricerca mostrano che nove aziende su dieci (94%) usano l’online banking per le loro operazioni quotidiane. La possibilità di utilizzare i servizi bancari senza dover andare fisicamente in banca offre molti vantaggi, come la riduzione dei tempi di risposta e dei costi delle operazioni.
Tuttavia, questi vantaggi comportano un prezzo: le aziende rischiano frodi finanziarie online e offrono ai cyber criminali un ulteriore modo di compromettere le infrastrutture IT aziendali. Poco meno di due terzi (63%) delle aziende intervistate da Kaspersky Lab comprendono questi rischi e l’importanza di implementare tutte le misure di sicurezza possibili per proteggere le proprie informazioni critiche.
La sicurezza delle informazioni gioca un ruolo fondamentale per le aziende quando si tratta di scegliere una banca. Quasi tre aziende su quattro (72%) hanno affermato di scegliere la propria banca in base alla sua reputazione di sicurezza e quasi nove rispondenti su 10 (88%) hanno affermato di essere disposti a pagare di più per lavorare con una banca che abbia una policy di sicurezza forte e un buon track-record. Il 43% delle aziende ha ammesso di dover a sua volta migliorare le proprie misure di sicurezza, per proteggere le transazioni finanziarie online.
Per assicurarsi di offrire il miglior servizio possibile ai clienti business e per garantire che le informazioni e le transazioni siano al sicuro, è essenziale un approccio completo alla sicurezza. Kaspersky Fraud Prevention può aiutare le banche a proteggere tutti i componenti della propria infrastruttura IT, comprese le app per il mobile banking. Kaspersky Fraud Prevention for Endpoints offre una protezione completa dalle frodi finanziarie ai clienti e ai loro dispositivi, in modo che possano gestire il proprio conto facilmente e comodamente online, senza esporre se stessi o il provider a rischi.
Morten Lehn, General Manager di Kaspersky Lab Italia:
“In un ambiente tecnologico come quello odierno, le banche operano più come aziende IT che come istituzioni finanziarie. Tutte le loro interazioni con i clienti e i partner sono computerizzate e le informazioni vengono condivise e archiviate online. Tuttavia, nonostante i vantaggi, questo rende i processi finanziari vulnerabili e qualsiasi compromissione all’infrastruttura IT può portare a una significativa perdita di dati o, persino, gravi danni finanziari e reputazionali. È quindi necessario che le banche pensino più come delle aziende IT e rendano la sicurezza una priorità nel momento di sviluppare e offrire un servizio”.
Ford ha introdotto una nuova tecnologia che permette ai guidatori di lasciare i fari di profondità sempre accesi senza rischiare di abbagliare involontariamente gli altri automobilisti e garantendo costantemente la migliore illuminazione della strada.
I nuovi fari con funzione antiabbagliamento, Adaptive Front Lighting with Glare-Free Highbeam, adeguano forma e profondità del fascio di luce in base alle condizioni di guida e riconoscono la presenza di veicoli di fronte all’auto, che procedono in entrambe le direzioni, passando automaticamente agli anabbaglianti quando necessario.
Il dispositivo prende in considerazione le condizioni esterne di illuminazione, la velocità dell’auto e la relativa direzione per modificare la luce prodotta dai fari, ed e in grado di riconoscere la presenza di altri veicoli o di biciclette fino a 800 metri di distanza. Il sistema si avvale di avanzati sensori che riconoscono sia l’illuminazione prodotta da fari anteriori e posteriori, sia quella riflessa, per esempio da targhe e catarifrangenti.
“Chiedendo agli automobilisti quali siano le situazioni più sgradite che si verificano di frequenza alla guida, prima o poi il discorso verterà sugli abbaglianti dimenticati accesi”, ha spiegato Michael Koherr, ingegnere di ricerca per i sistemi di illuminazione, di Ford Europa. “Il nuovo sistema antiabbagliamento Ford permette di massimizzare l’utilizzo dei fari di profondità e migliorare la visibilità della strada, senza rischiare di distrarre o perfino accecare gli altri guidatori, migliorando la sicurezza delle strade”.
Lo sviluppo è stato portato avanti in località di tutto il mondo, ognuna differente per le condizioni di illuminazione ambientale sia di giorno di notte. Test e ricerche hanno rivelato che il sistema passa dagli anabbaglianti ai fari di profondità con una frequenza, in media, anche 10 volte superiore rispetto all’attivazione manuale, a tutto vantaggio della sicurezza e della visibilità.
“Abbiamo appreso, con stupore, che alcuni guidatori, in alcuni casi, tengono un comportamento eccessivamente conservativo sull’utilizzo dei fari anabbaglianti, e non attivano quasi mai i fari di profondità per timore di accecare gli altri automobilisti”, ha spiegato Koherr. “Il nuovo sistema antiabbagliamento Ford elimina una fonte di stress e permette di massimizzare l’illuminazione lasciando al guidatore solo il compito di concentrarsi sulla strada”.
I nuovi fari adattivi Ford con funzione antiabbagliamento sono disponibili a bordo di Mondeo, S-MAX, Galaxy, nonché sulla Edge, il nuovo SUV ‘full-size’ dell’Ovale Blu.
Apple contro FBI, arresto in Brasile del VP Facebook, poi subito rilasciato, non passa giorno senza una nuova notizia, e le voci sono spesso discordanti come nel caso di BlackBerry che ha collaborato con la Procura di Torino, e TripAdvisor che al contrario si è rifiutata di fornire informazioni a quella di Milano.
La Digital Transformation ha moltiplicato esponenzialmente le opportunità e i rischi legati all’utilizzo di un’infinità di dati digitali, infatti ogni giorno internet entra in maniera sempre più prepotente nella nostra vita con Smartphone, Tablet, Smartwatch e PC esponendoci a rischi sempre maggiori. È così che il tema della cybersecurity risulta essere sempre più centrale nella agenda governativa alla luce della nuova normativa europea che prevede un notevole aumento delle responsabilità soprattutto per gli istituti finanziari e per i service provider.
Ma gli italiani come vivono il rapporto con la propria banca e la sicurezza?
È la recente ricerca commissionata a Doxa da Auriga su “La banca che vorrei” che ci dà uno spaccato di come la pensano i nostri connazionali mostrando che per il 77% degli italiani l’aumento della tecnologia delle soluzioni bancarie ha comportato un incremento della sicurezza. La ricerca sottolinea un approccio ambivalente degli utenti infatti se da una parte la digitalizzazione, accompagnata da una crescente importanza delle carte di pagamento e dei conti online, ha comportato una rassicurazione sulla riservatezza delle informazioni e sulla gestione del denaro contante, dall’altra parte si pongono il tema di protezione delle informazioni scambiate on line e del «prezzo» da pagare per una gestione sicura della propria operatività, come nel caso della gestione delle password o dei token.
Sue Holly Rodway, Senior Director di VMware EMEA, ha approfondito il tema delle competenze digitali e come queste possono essere promosse all’interno dell’organizzazione.
Viviamo in un mondo digitale, con una connettività 24/7, notizie ridotte a 140 caratteri e un numero di dispositivi mobili sul pianeta maggiore delle persone. Il ‘digitale’ è onnicomprensivo: per questo motivo con il termine digital skill non ci riferiamo a rigide competenze tecniche, come la codifica o lo sviluppo delle applicazioni, ma alla capacità di “agire” in modo digitale.
Che cosa significa questo per le organizzazioni? Si tratta di avere al proprio interno dipendenti in grado di utilizzare la tecnologia da loro scelta per trovare, accedere, analizzare, utilizzare e condividere le informazioni e i dati, cambiando e migliorando il modo di lavorare. Questo aspetto si è rapidamente spostato dall’essere un “nice-to-have” al divenire un elemento concreto di differenziazione del business: il nostro recente studio sull’importanza delle competenze digitali ha rivelato che quasi tre quarti dei dipendenti in Italia ritiene che l’utilizzo diffuso delle digital skill possa migliorare il vantaggio competitivo delle aziende e il 71% di essi ha aggiunto che sarà in grado di migliorare il fatturato e il profitto delle aziende nei prossimi cinque anni.
La sfida che abbiamo scoperto, sul fronte opposto, è che poco più della metà dei dipendenti in Italia (55%) è in grado di sfruttare pienamente le digital skill all’interno della propria azienda. Sembra che i dipendenti siano bloccati da strutture rigide che non consentono l’adozione di nuove pratiche di lavoro o la collaborazione inter-dipartimentale. Fino a quando le digital skill non potranno essere pienamente espresse, le aziende continueranno a perdere terreno, incapaci di attrarre e trattenere i talenti di cui hanno bisogno e, di conseguenza, di innovare e stare al passo con la concorrenza per sfruttare le opportunità di business a portata di mano.
Naturalmente, è più facile a dirsi che a farsi, ma l’aspetto positivo è che lo scenario è comune a tutti: il mondo digitale è in grado di livellare le gerarchie organizzative tradizionali e la sfida, per ciascuno di noi, è abbracciare nuovi modi di pensare e di fare business. Con questa prospettiva in mente, a mio avviso queste sono le azioni che è necessario compiere, e non, per promuovere l’adozione delle digital skill nella propria organizzazione:
Sì: Considerare con attenzione il valore che le digital skill sono in grado di offrire alla propria organizzazione:
Eseguire qualcosa in modo cieco (o anche semplicemente vago) è inutile. È necessario identificare i modi in cui le competenze digitali e le nuove metodologie di lavoro possono essere rilevanti per un’organizzazione in modo specifico e per la sua strategia.
Iniziare dal ‘perché’ si prende in esame una competenza specifica, per poi comprendere ‘cosa’ comporterà rispetto a quello che già oggi i dipendenti sono in grado di fare, e solo dopo aver risposto a queste domande, porsi il quesito di ‘come’ fare funzionare tutto questo nella propria azienda.
Non limitare le digital skill liquidandole come un “progetto IT”
Si tratta di un’iniziativa che riguarda l’intera organizzazione; sarebbe un errore enorme limitarla al dipartimento IT. La tecnologia è pervasiva in tutte le aree che coprono ogni aspetto dell’organizzazione moderna, quindi perché tutti non dovrebbero essere coinvolti nella pianificazione di una strategia di digital skill? Non si tratta di un problema dell’IT ma di un’occasione per tutti!
Sì: Raggiungere una community più ampia
È necessario andare oltre i soliti noti. Si tratta di un’occasione di formazione complessiva – anche se questo significa mescolare anziani e giovani, finanza e team creativo – è incredibile quello che si può apprendere uno dall’altro quando si tratta di un tema così universale come il digitale. Due terzi dei dipendenti in Italia, di tutte le età, dichiara di voler utilizzare il proprio tempo per imparare nuove digital skill e nuovi modi di lavorare e migliorare così la propria produttività; le organizzazioni devono saper sfruttare questo entusiasmo!
Non fare cadere tutto dall’alto
È molto importante, per quanto possibile, che le organizzazioni incoraggino le idee e gli input che vengono dal basso. Promuovere l’adozione delle digital skill richiede il confronto con le persone in prima linea, che eseguono effettivamente il lavoro. Non si tratta di un’iniziativa che si può fare calare dall’alto, di istruire semplicemente i dipendenti, perché questo non comporterebbe un vero impegno personale. Bisogna invece coinvolgerli in modo significativo, fargli comprendere come per loro si tratti di un’opportunità.
Sì: investire in modo corretto
Le aziende non devono solo investire, ma essere percepite come realtà che investono. Non è sufficiente impostare il tutto come un progetto di secondo piano che presto sarà dimenticato.
Si tratta di un’opportunità enorme (internamente ed esternamente all’azienda) per migliorare la propria immagine sul mercato, posizionando la propria organizzazione come innovativa, in grado di gestire questo scenario in modo corretto.
E certamente tutto questo non deve essere vissuto come un obbligo da esplicare, una casella da spuntare o qualcosa che si può semplicemente dichiarare di fare a parole.
Non avere paura di sbagliare
Il mio collega Joe Baguley, CTO di VMware in EMEA, ha recentemente dichiarato: “Se si vuole innovare, è necessario essere pronti a lasciare che le persone falliscano”. Parole sagge e del tutto applicabili a come promuovere le digital skill nella propria azienda: non si tratta di superare un test o ottenere un’abilitazione. Il punto è coinvolgere le persone nella nuova era digitale e permettere loro di fare germogliare nuove idee. Ricordate: non esiste il fallimento, si tratta solo di esperienza.
Teorema Engineering e AREA Science Park hanno inaugurano TILT, primo Digital Hub in Italia per lo sviluppo di startup nell’Information Technology.
TILT, ideato da Teorema, è realizzato in partnership con AREA Science Park, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e Microsoft e il contributo del Comune di Trieste.
Trieste, città con la più alta densità di ricercatori in Italia, 37 ogni mille abitanti, con questo progetto vuole diventare la Silicon Valley italiana, valorizzando l’area con imprese innovative e investimenti nazionali e internazionali.
Il progetto stimolato dal mondo aziendale, politico ed istituzionale ha lo scopo di creare un nuovo modello di business, sfruttando le eccellenze territoriali, attraverso la realizzazione di nuove startup: scienza, tecnologia e formazione per disegnare un futuro migliore.
TILT premierà 10 startup all’anno a cui offrirà tutta la struttura e tutti i servizi necessari alla formazione e all’avvio al mercato di un’impresa, ossia, in sintesi: education, laboratori e ricerca; supporto nella realizzazione del business plan, amministrativo e gestionale; sede e spazi di lavoro all’interno di AREA Science Park; tecnologia Microsoft; il supporto di marketing per la promozione e la rete commerciale per l’ingresso nel mercato; l’accesso a un network di finanziatori. Inoltre, per chi non ha ancora la possibilità di dedicarsi allo sviluppo, Teorema Engineering mette anche a disposizione tutto l’hardware ed il software necessari oltre a condividere prototipi di programmi e progetti, parte del patrimonio intellettuale di Teorema.
Michele Balbi, Presidente di Teorema Engineering:
“Stiamo inaugurando un’iniziativa di cui siamo davvero orgogliosi e in cui vogliamo investire risorse importanti sia in termini di persone sia di asset perché crediamo che sia un’opportunità unica e concreta per i giovani. Vogliamo restituire alla comunità il valore che ci ha dato quando abbiamo iniziato noi grazie a un terreno scientifico e produttivo fertile, apportando in più la visione, l’innovazione e le competenze che abbiamo sviluppato in tanti anni di lavoro”.
La selezione delle startup avviene in base al livello di innovazione proposto dal progetto e alla coerenza e strategicità rispetto alle attività di Teorema e dei partner nel mercato dell’Information Technology, in particolare nello sviluppo di progetti di IOT (Internet of Things), digital marketing, e-commerce ed e-malls, maker e bots, realtà virtuale e augmented reality, applicazioni mobile e sviluppo di nuove tecnologie che attivano la digital trasformation. TILT ha ricevuto a oggi 60 progetti, ne ha approfonditi 12 e ha scelto 2 startup all’avvio.
Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia:
“Offrire opportunità ai giovani e contribuire a supportarli nella costruzione del proprio futuro è una priorità per Microsoft ed anche per i nostri partner. Sono particolarmente lieto di partecipare all’apertura di questo centro di accelerazione d’impresa realizzato da un partner rilevante per noi e radicato nel territorio come Teorema. Sono certo che grazie allo spirito innovativo ed alla capacità di fungere da catalizzatore con le istituzioni e con il mondo accademico e scientifico, questo polo d’eccellenza consentirà a moltissime nuove aziende di crescere sia a livello locale, in una regione così votata all’imprenditorialità, sia a livello internazionale”.