Oggi Smau ha inaugurato, al Padiglione 11 di PadovaFiere, la prima tappa dei Road Show 2017. Con la tappa di Padova vanno in scena oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
Veneto terra di innovazione e di aziende che scelgono di crescere e rinnovarsi attraverso l’incontro con startup e imprese innovative. Lo dimostrano i dati del Primo Osservatorio sul Corporate Venture Capital realizzato da Smau, Assolombarda e Italia Startup, in collaborazione con Cerved e Ambrosetti, pubblicati sul sito http://www.osservatorio-openinnovation.it/ e presentati nell’ambito dello Smau Live Show in programma domani alle ore 14.30 dal titolo “Open Innovation, una visione collaborativa che sfrutta le sinergie tra aziende, startup e centri di ricerca”. Il Veneto è al secondo posto, dopo la Lombardia e prima dell’Emilia-Romagna, come Regione che ospita il più alto numero di soci corporate nelle startup innovative italiane. Dei 5.149 soci corporate che investono in startup, rilevati dall’Osservatorio, ben l’11,3% risiede in Veneto. Il Veneto inoltre, con 539 startup iscritte al Registro delle Imprese, su un totale di 6.745, rientra nella TOP5 delle Regioni con il più alto numero di startup innovative (dati relativi al 4° trimestre 2016).
Proprio per soddisfare le esigenze di innovazione delle Imprese e Pubbliche Amministrazioni del Veneto, Smau ha portato e porterà in scena, presso il Padiglione 11 di Padova Fiere, oltre 60 startup, FabLab e imprese del digital, tra cui Alcatel Lucent Enterprise, Cisco, Clouditalia, TIM, Hewlett Packard Enterprise, Seeweb, 28 casi di successo di aziende del territorio vincitrici del Premio Innovazione Smau e più di 60 workshop gratuiti dedicati ad imprenditori e professionisti.
“Questa sarà un’edizione che premia il Veneto dell’Industria, dell’Agroalimentare e delle aziende appartenenti anche settori più tradizionali della nostra economia che hanno scelto l’innovazione per crescere e rinnovarsi” – anticipa Pierantonio Macola, Presidente di Smau. “Queste realtà sono dei modelli da cui le altre imprese possono ispirarsi e Smau è la guida che le accompagna a raggiungere questo risultato, presentando loro i partner più corretti alle loro esigenze e mettendo a disposizione oltre 60 workshop gratuiti per la loro formazione professionale”.
Tra gli argomenti di questa edizione, Smau Padova parlerà di agroalimentare, di tutela e valorizzazione del made in Italy, di industria 4.0, di sanità e medicina, di energia, ambiente e soluzioni per il business delle aziende presentate da oltre 20 startup e FabLab Veneti. Ed è proprio a commento della presenza dei FabLab Veneti a Smau che Gianluca Forcolin, VicePresidente della Regione Veneto afferma: “Nel 2015 la Regione del Veneto, con un apposito Bando, ha deciso di investire 2 milioni di Euro sul tema della fabbricazione digitale e far nascere 18 laboratori digitali (FabLab) sul proprio territorio, con lo scopo principale di promuovere la cultura digitale e ridurre nel contempo il cosiddetto digital divide culturale. Ne è nata una squadra alquanto variegata, che raggruppa FabLab già esistenti, FabLab che si sono costituiti per la prima volta grazie al bando, un Istituto Superiore ed altri Fablab nati nel mondo dell’associazionismo e della cooperazione. La filosofia di fondo che stava alla base del bando regionale era quella di accompagnare i 18 FabLab nella crescita e nel consolidamento in un mercato affollato come quello del digitale, per arrivare a creare una vera e propria “Community dei Fablab Veneti” capace di camminare da sola e di dare impulso allo sviluppo economico della nostra Regione e, perché no, anche del nostro Paese. Dialogo, collaborazione e condivisione, sono state le keywords dell’Amministrazione regionale che ha da un lato supportato i FabLab con attività di coaching e, dall’altro, ha promosso la loro conoscenza in contesti nazionali ed internazionali attraverso un’efficace attività di comunicazione istituzionale. SMAU è quindi l’occasione per presentare il lavoro fin qui svolto dalla Rete dei Fablab Veneti, gli obbiettivi che sono stati raggiunti e le strategie future che la Ragione intende adottare per continuare a dare sostegno a questo progetto ambizioso.”
In rappresentanza dei FabLab veneti saranno infatti presenti: Crunchlab, realtà specializzata in droni e multirotori autocostruiti, cupole geodetiche in legno autocostruite, stampanti 3D autocostruite di tipo RepRap, il Fablab di Belluno che si occupa principalmente di formazione rispetto alle professioni del futuro, insegnando l’uso di droni, stampanti 3D ed Automazione, mentre, allo stand di Officine Zip si potranno trovare Soluzioni IoT e software su misura.
Tra le startup, gli acceleratori e incubatori presenti, l’Università degli studi di Padova presenta due startup, Audio Innova e T4Innovation, e 4 spin-off, AtemEnergia, BMR Genomics, InovaLab e Unilab. H-Farm è presente con 5 startup: Agriopendata by EZ-Lab, BiorFarm, Melovita, Wethod e Xensify. StartCube, l’incubatore dell’Università degli Studi di Padova, presenta a Smau due startup, dEDIcated e Floome by 2045 Tech srl. Saranno inoltre presenti Invictus, startup di M31, 2Specials e Futurenext. All’interno dello spazio espositivo e nelle numerose iniziative di networking in programma si possono incontrare nuovi partner per il proprio business. Per dare qualche anticipazione sulle novità proposte, sono state presentate le soluzioni di comunicazione e networking, anche in cloud, di ETI System, partner di Alcatel Lucent Enterprise. Con Cisco si è parlato di Sicurezza IT, di innovazione nell’Agrifood e di Industria 4.0. Sono statii presentati i servizi integrati di Telecomunicazioni e Cloud Computing dedicati alle PMI proposti da Clouditalia e, ancora, i sistemi informativi per PMI e Grandi Aziende proposti da Information Consulting, partner di Hewlett Packard Enterprise e i servizi di Cloud Computing, Hosting e Datacenter proposti da Seeweb. Con TIM il focus è dedicato alla piattaforma TIM OPEN, dedicata a sviluppatori e startup, delle innovative soluzioni cloud, disponibili attraverso il marketplace Digital Store di TIM Impresa Semplice, e dell’acceleratore di startup TIM #Wcap. Le soluzioni presentate dall’azienda spaziano dallo storage all’identità digitale, fino all’offerta di applicazioni di digital marketing che consentono alle PMI di promuovere il proprio business. Inoltre Olivetti presenta la piattaforma in ambito Big Data per il monitoraggio dei flussi di presenze.
La prima giornata di Smau Padova si è aperta con lo Smau Live Show “Verso l’industria 4.0: soluzioni innovative per migliorare la competitività e la gestione dell’impresa”: un momento di confronto sugli strumenti offerti alle imprese – PMI e multinazionali – e agli enti per migliorare le vendite, informatizzare i processi interni e innovare i prodotti. All’evento parteciperanno Gianluca Forcolin, VicePresidente e Assessore al bilancio e patrimonio, affari generali, enti locali della Regione del Veneto, Marco Bacci, Territory Account Manager di Cisco, Ruggero Frezza, Presidente di M31, Gianni Pegorin, AD e Titolare di Pettenon Cosmetics Spa, Francesco Baroncelli, Direttore Generale Marketing & Operations di Clouditalia e Marco Tauber, ICT Managing Director Lima Corporate Spa.
Successivamente, alle ore 11.30, l’attenzione si è spostata sul tema delle Smart Communities con lo Smau Live Show dal titolo “Smart Communities, risorse e servizi per le nuove città” a cui parteciperanno Maurizio Gasparin, Direttore Area Programmazione e sviluppo strategico Regione del Veneto, Alessandra Poggiani, Direttore Generale Venis S.p.a. Comune di Venezia, Simonetta Rusciadelli, Dirigente Amministrativo e Responsabile per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza A.T.E.R. della Provincia di Padova. Alberto Corò, Capo Settore Servizi Informatici e Telematici del Comune di Padova, Fabio De Luigi, Dirigente del Servizio sistemi Informativi e Statistica del Comune di Ferrara.
Dedicato ai protagonisti dell’innovazione del territorio e alle tecnologie abilitanti per l’innovazione dei servizi sarà lo Smau Live show dal titolo “Gli ingredienti dell’innovazione nei servizi: idee, competenze, strumenti e network “ a cui parteciperanno Giulia Turra, Marketing&Strategy Consultant di StartCube, Gianni Potti, Presidente CNCT – Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Luca Griggio, AD PadovaFiere, Antonio Velleca, Vicepresidente Portabagagli del Porto di Venezia Soc. Coop., Nadia Fontana, CFO Emaze Information Security e Andrea Cortellazzo, Founder Menocarta.net.
Allo Smau Live Show dedicato all’Open Innovation, in programma alle 14.30 è stato affidato il compito di presentare i dati del Primo Osservatorio sull’Open Innovation e Corporate Venture Capital e di raccontare le esperienze in corso in aziende come Riello International Group e Seeweb. All’evento, infatti, erano presenti Alvise Biffi, Vice Presidente Piccola Industria Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza e Vice Presidente Piccola Industria Confindustria, Antonio Baldassarra, CEO di Seeweb, Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità di Regione del Veneto, Giordano Riello, Presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Veneto e CEO di Giordano Riello Group.
Il programma della prima giornata di Smau Live Show si è concluso oggi alle 16.00 con un momento di confronto sul tema dell’innovazione nel settore agroalimentare. All’evento, dal titolo “Agrifood: innovazione e tecnologie per lo sviluppo e la competitività di un settore chiave dell’economia italiana” parteciperanno, infatti, Enrico Miolo, Product Specialist Collaboration di Cisco, Marzia Giuditta Anelli, Program Leader di H-FARM, Liliana Carraro, Responsabile delle Relazioni esterne della Antonio Carraro Spa, Fabio Curto, Dottor Medico Veterinario Azienda Agricola Ponte Vecchio, Davide Morandi, titolare Allevamento Veneto Ovini. Ed è proprio all’interno degli Smau Live Show che si sono potute approfondire le esperienze delle 28 aziende vincitrici del Premio Innovazione Smau, tra cui, per citarne alcune Antonio Carraro, Pettenon Cosmetics, Comune di Venezia, Comune di Padova, A.T.E.R Padova, PadovaFiere, Università degli Studi di Trento, Regione Veneto e molte altre.
La giornata di Venerdì 31 marzo proseguirà con il calendario degli Smau Live Show dedicati all’Industria 4.0, all’Agrifood, alle Smart Communities e ai servizi alle imprese e cittadini e con le testimonianze del Comune di Thiene, di Invent, Eurac Research, LAGO, Maschio Gaspardo, Le Monfumine, Alisea, Emergenza24, Consorzio Bonifica Acque Risorgive, Mediclinic, Ausilia, Consorzio Arsènal.it e Palazzo della Salute. Venerdì 31, inoltre, sarà presente Mattia Corbetta del Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI, che nell’ambito dello Smau Live Show dal titolo “Industria 4.0: tecnologie abilitanti e servizi per innovare la filiera produttiva” in programma alle 11.30 e nel workshop che si terrà alle ore 13.00 parlerà delle opportunità del Piano Industria 4.0 per startup e imprese che fanno innovazione.
Il Microsoft Forum 2017 è stato lo stage dove la rivoluzione digitale e le prospettive dell’Industry 4.0 sono state al centro di un vivace dibattito, incentrato sul futuro delle PMI e delle grandi aziende italiane in merito alle opportunità offerte dal Cloud Computing, Internet of Things, Machine Learning, Big Data e Intelligenza Artificiale.
Le tendenze e gli sviluppi tecnologici ed economici che plasmeranno il futuro nei prossimi anni, sono state commentate anche da Alec Ross, uno dei maggiori esperti americani per l’innovazione e autore del bestseller “The Industries of the Future”, in Italia per intervenire al Microsoft Forum: “La digitalizzazione ha creato migliaia di miliardi di euro di valore e centinaia di migliaia di lavori ben remunerati. Questa tendenza alla digitalizzazione è destinata a proseguire e a impattare positivamente e in modo sempre più diretto l’Italia e gli italiani. La Penisola è stata un centro di innovazione per centinaia di anni e sono certo che continuerà a distinguersi per la sua capacità creativa. L’ingegno innovativo ha caratterizzato il passato del Paese grazie al lavoro di scienziati e artisti, ma ne potrà guidare anche il futuro attraverso una nuova classe di professionisti capaci di cavalcare il cambiamento senza lasciarsi intimorire dagli sviluppi tecnologi, anzi volgendoli a proprio vantaggio per inaugurare nuovi modelli di produttività e business”.
E in effetti il tessuto economico italiano – costituito per il 99% da PMI – si mostra positivo sul futuro e non teme l’automazione, anzi considera le nuove tecnologie un alleato per liberarsi da operazioni routinarie e dedicare più tempo all’espressione della propria creatività. Questo quanto emerge da una nuova ricerca Microsoft-Ipsos Mori sulle PMI italiane presentata nell’ambito del Microsoft Forum e che delinea un generale ottimismo sul futuro (46% ottimisti VS 27% pessimisti). Se si interrogano i dipendenti delle piccole e medie aziende nostrane sul significato di “Digitalizzazione”, la maggior parte (53%) tende a ricondurlo al concetto di automazione – andando oltre il semplice passaggio dalla carta al computer (32%) – e intendendo la digitalizzazione dei processi di gestione dei clienti, l’adozione di app o servizi per attività quali la contabilità e il monitoraggio dell’inventario, nonché l’analisi dei dati di business attraverso strumenti digitali, insomma l’automazione di operazioni routinarie. Interessante anche la percentuale (24%) di coloro che per digitalizzazione intendono la possibilità offerta alle risorse di lavorare ovunque e in qualunque momento. Sui benefici della tecnologia sono pressoché tutti d’accordo, il 79% dei dipendenti delle PMI italiane concorda sul fatto che permetta di ottimizzare i tempi e il 73% riconosce le opportunità offerte dal digitale in termini di flessibilità.
Un valore strategico in uno scenario in cui emerge un “approccio evoluzionistico all’innovazione” e si delinea un nuovo modello di produttività focalizzato su qualità e artigianalità, in base a cui non conta solo la crescita finanziaria, bensì la valorizzazione di tempo e risorse da dedicare a prodotti e clienti. Del resto, se interrogati sul significato di crescita la maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane (47%) sono più inclini ad andare oltre meri aspetti monetari per identificare con questo concetto il perseguimento delle proprie passioni. È un falso mito anche che l’iniziativa imprenditoriale nasca dall’idea di lanciare un nuovo prodotto sul mercato, spesso tra le ragioni principali per cui si fonda un’azienda in Italia c’è l’aspirazione a conquistare un miglior work-life balance (28% degli imprenditori) o a sentirsi più sicuri sul proprio futuro (26%), diventando in effetti più padroni del proprio tempo e degli sviluppi del proprio lavoro. Interessante anche la percentuale degli imprenditori, che in un momento in cui avevano bisogno di un lavoro hanno visto l’avvio di un nuovo business come un’opportunità concreta di trovare un impiego (24%), una peculiarità italiana quella di rimboccarsi le maniche e creare in tempi di crisi.
In generale quindi, il successo e la crescita di una PMI tendono a essere identificati con concetti olistici di soddisfazione personale e la tecnologia può far molto per sgravare le persone dall’operatività e consentire di dedicare più energia alle proprie passioni e progetti. Certo, nonostante questo ruolo chiave, le scelte IT non sono ancora frutto di processi decisionali strutturati: sì la maggior parte dei dipendenti delle PMI italiane dichiara di avere un processo ricorrente durante il quale vengono discusse esigenze e trend, ma in fondo si tratta di fatto solo del 26%.
Da un punto di vista di pianificazione, l’Italia è il primo tra i Paese europei in cui le PMI dichiarano di non avere un business plan strutturato (30% – laddove la media EU senza Business Plan è del 22%, con un picco del 29% tra le microimprese). In Italia è solo il 23% a dichiarare di avere un piano, che sia dei prossimi 12 mesi (13%) o di orizzonte più ampio da 1 a 3 anni (10%). E i motivi di questa mancanza di pianificazione strategica risiedono principalmente nella focalizzazione su priorità di breve termine (23%), nella mancanza di risorse essendo un compito non facilmente espletabile in via informale (17%) e nelle dinamiche del flusso di cassa che rendono difficile pianificare (15%).
Le nuove tecnologie non rappresentano un’opportunità solo per le PMI, ma abilitano la crescita di aziende di qualsiasi settore e dimensione e, intraprendendo un percorso di trasformazione digitale che faccia leva su Cloud, IoT, Machine Learning, Big Data e Intelligenza Artificiale, qualsiasi realtà Italiana può ottimizzare i processi, migliorare la relazione con i clienti, mettere i dipendenti nella condizione di essere più produttivi ed efficaci e trasformare prodotti e modelli di business. Al Microsoft Forum sono state proprio quattro importanti aziende italiane a darne prova raccontando la propria esperienza d’innovazione: ATM, Dolce&Gabbana, Luxottica Group e Salvagnini.
Quello di Salvagnini, leader nella progettazione, produzione e vendita di macchine per la lavorazione della lamiera, rappresenta in particolare un caso emblematico di Industry 4.0, in quanto facendo leva sulle potenzialità della piattaforma cloud Azure e delle tecnologie di IoT e Machine Learning di Microsoft, l’azienda sta integrando nei propri macchinari servizi intelligenti di monitoraggio e assistenza da remoto e facendo evolvere la relazione con i propri clienti in una logica di collaborazione. Insieme a Microsoft, Salvagnini ha dato vita al progetto LINKS e grazie alla condivisione dei dati ricevuti dalle macchine, è possibile monitorare costantemente i parametri di funzionamento, con il vantaggio di poter attivare interventi che riducono il rischio di guasti e determinano un progressivo miglioramento dell’operatività complessiva, puntando per il futuro alla manutenzione predittiva.
Tramite LINKS, Salvagnini è in grado di assistere il cliente per un utilizzo ottimale dei macchinari tarato sulle necessità specifiche e grazie alla valorizzazione dei dati può anche migliorare la Ricerca&Sviluppo e i processi produttivi, velocizzando la messa a punto di nuovi prodotti in grado di offrire migliori prestazioni. In questo scenario gli specialisti di domani saranno sempre meno tecnici addetti a riparare guasti e sempre più consulenti di processo volti ad analizzare e migliorare il quadro produttivo. L’esigenza di una gestione intelligente di grandi quantità di dati sta generando nuove interazioni e opportunità di collaborazione uomo-macchina, anche attraverso l’uso innovativo di strumenti come Microsoft Teams e Cortana.
Ma la Quarta Rivoluzione Industriale non è solo un tema di Fabbrica Intelligente, impatta tutta la società ed è per questo che risulta significativa l’esperienza di ATM, storica azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico di Milano e Monza e la metropolitana di Copenaghen, e che insieme a Microsoft punta a ripensare i propri processi e migliorare il servizio ai viaggiatori, integrando la tecnologia intelligente nel proprio modello di business e offrendo servizi tecnologicamente avanzati, basati su Mobility, Cloud Computing, Internet of Things e Machine Learning. L’intelligenza si rivela al servizio della mobilità sostenibile, garantendo una miglior esperienza di viaggio e una maggiore efficienza nella gestione.
Non solo grazie al servizio cloud Azure Web Apps è stato possibile rilasciare già da tempo l’app mobile ATM per migliorare la pianificazione dei viaggi da parte dei cittadini, il percorso di trasformazione digitale sta ora proseguendo con l’adozione di strumenti di analisi, come SQL Server, Azure SQL Datawarehouse, Power BI ed Azure Machine Learning, che consentono di elaborare in tempo reale importanti volumi di dati eterogenei, visualizzarli in modo dinamico attraverso infografiche intuitive e creare modelli predittivi con la flessibilità e la sicurezza del cloud. Sono allo studio soluzioni di pagamento innovative e grazie al Machine Learning sarà possibile osservare il cambiamento nelle abitudini di pagamento degli utenti e armonizzare gli investimenti sui sistemi di bigliettazione, riducendo i costi fissi destinati alla manutenzione degli impianti tradizionali di bigliettazione e impiegando i risparmi a favore di efficienza e qualità del servizio.
Interessante anche il percorso di trasformazione digitale a tutto tondo di Luxottica Group, leader nel design, nella produzione e nella distribuzione di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, con una rete wholesale che tocca più di 150 paesi nel mondo e un esteso network retail di circa 8.000 negozi. Il Cloud in Luxottica consente di ottimizzare i processi e recuperare efficienza attraverso un’infrastruttura IT ibrida e flessibile, capace di evolvere in base alle esigenze di business e di abilitare il reinvestimento delle risorse IT in progetti a maggior valore aggiunto (alcuni processi sono già stati migrati sulla piattaforma cloud Microsoft Azure beneficiando di maggiore scalabilità e sicurezza). Grazie all’adozione della suite cloud per la collaborazione Office 365, Luxottica ha inoltre introdotto un nuovo modo di lavorare in una logica di smartworking.
Il Cloud, infine, sta abilitando un importante progetto di valorizzazione dei dati per migliorare l’esperienza dei clienti e tradurre le informazioni in decisioni finalizzate a offrire maggior valore e servizi ai consumatori. Attraverso Microsoft Cloud Analitycs Platform, il database contenente dati transazionali – su tipo di acquisti e luogo – è stato integrato con dati di diversa natura – ambientali, economici, sociali, etc., – ottenendo la possibilità di aggregare le informazioni per creare profili e cluster di utenti più ricchi di insight. Una gestione più efficace delle relazioni con la clientela è inoltre resa possibile dall’adozione di alcune soluzioni della piattaforma cloud Dynamics 365.
Altra esperienza importante di Made-in-Italy presentata al Microsoft Forum è stata quella di Dolce&Gabbana, la casa di moda fondata nel 1985 dagli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana, la cui creatività e capacità nell’esaltare la grande artigianalità hanno sempre fatto leva su una buona dose di innovazione, nella scelta dei materiali, nella ricerca delle lavorazioni, nell’utilizzo dei macchinari. Anche per Dolce&Gabbana il Cloud Computing si rivela un alleato strategico e l’azienda ha scelto di adottare la piattaforma cloud Microsoft Dynamics 365, che offrirà la possibilità di avere costantemente aggiornata una vista completa dei clienti e della disponibilità di prodotti finiti in ciascuna area geografica e per ciascun canale di vendita, sfruttando la scalabilità, la flessibilità e l’affidabilità del cloud Microsoft.
Efficientare ulteriormente i processi e pianificare ancor meglio produzione e distribuzione sono state le esigenze da cui un’azienda “verticale” come Dolce&Gabbana, impegnata dall’approvvigionamento dei materiali fino alla vendita sul mercato, – ha dato avvio al progetto di trasformazione digitale con l’obiettivo di arrivare a garantire un servizio ancor più eccellente al cliente finale, in ogni parte del mondo.
Quattro casi che hanno offerto ispirazione ai professionisti in sala, come anche i progetti d’innovazione mostrati nell’ambito dell’Exhibition Area, un percorso esperienziale per scoprire come le nuove tecnologie sono in grado di rivoluzionare non solo il mondo industriale, ma l’intera società in una logica di smart city, e-health, fashion e retail virtuale, sport 4.0, auto connesse e smart home.
• In scena innanzitutto le nuove innovazioni tecnologiche a bordo della nuova BMW Serie 5 e i Servizi BMW ConnectedDrive, che delineano il futuro dell’automobile integrando Microsoft Exchange per sincronizzare e-mail, calendario e contatti e offrono un’architettura di servizi flessibile, la Open Mobility Cloud basata su Microsoft Azure, che grazie a Machine Learning e Data Analytics, crea la premessa per la personalizzazione dell’esperienza di viaggio.
• La startup ELSE Corp, parte del programma di accelerazione Microsoft BizSpark, ha presentato una “Virtual Boutique 3D” – basata sulla piattaforma cloud Azure – che rivoluziona la shopping experience e offre un nuovo approccio personalizzato all’e-commerce permettendo di visualizzare in 3D le collezioni fashion e di personalizzare le finiture, i materiali ed altro.
• La startup Sensoria ha mostrato per la prima volta in Europa dei prototipi di scarpa intelligente, oltre al “calzino intelligente” e a una nuova collezione di abbigliamento sportivo con sensori integrati per il monitoraggio del battito cardiaco. Inoltre ha illustrato i vantaggi della nuova elettronica wearable Sensoria Core che è stata costruita per essere integrata in abbigliamento e footwear di ogni tipo. Grazie alla flessibilità e sicurezza della piattaforma cloud Microsoft Azure, Sensoria rivoluziona il concetto di Sport in una logica 4.0 ed è in grado di offrire una soluzione completa che va dalla sensoristica alla web dashboard per l’osservazione delle performance sportive.
• Il Partner Safety21 ha presentato il progetto di smart city Pedone Sicuro 2.0, basato su cloud e IoT di Microsoft, che grazie a sensori e strumenti di analisi rivela la presenza di pedoni agli attraversamenti pedonali non semaforizzati e li segnala alle auto al fine di evitare incidenti, consentendo contestualmente agli organi preposti la visualizzazione delle riprese live e on demand dell’attraversamento stesso.
• Il Partner Proge-Software ha mostrato il progetto Surgery Touchless System dai risvolti interessanti in ambito eHealth: attraverso il cloud computing Azure, un’innovativa tecnica touchless basata su Microsoft Kinect e l’integrazione di Skype for Business è possibile facilitare l’accesso alle immagini biomediche da parte dei chirurghi e ridurre i tempi di intervento operatorio.
• E infine l’azienda di Pordenone Palazzetti ha mostrato la sua stufa a pellet Ecofire, Audrey in una logica di Smart Home e “riscaldamento intelligente”, che integra il Cloud Computing e Machine Learning di Microsoft per evitare malfunzionamenti e sprechi in un’ottica green.
Centrale al Microsoft Forum il ruolo dei Partner: l’evento è stato occasione per dare loro voce e consentire ai professionisti delle aziende italiane presenti di incontrarli e di beneficiare di un punto di vista qualificato, in virtù delle loro competenze verticali e del radicamento sul territorio.
Partner principale nell’ambito della campagna Accelerate your Business è stato Intel, che con Microsoft ha presentato i vantaggi di Windows 10 Pro per il business: maggiore sicurezza stabilità e scalabilità al servizio delle imprese.
La riconoscibilità del brand Italian Food e la crescita dei paesi dell’Europa dell’Est trainano l’export del settore alimentare italiano, ma per tutelare il marchio e la provenienza di ciò che mettiamo in tavola, startup e grandi aziende stanno lavorando alla creazione di un passaporto digitale per gli alimenti e allo sviluppo di piattaforme di vendita on line sempre più attente all’origine e alla qualità dei prodotti
Collocato al secondo posto all’interno dell’industria manifatturiera italiana, il settore alimentare, secondo i dati raccolti da Federalimentare, ha vissuto un periodo, dal 2013 al 2016, di sostanziale stabilità, registrando un fatturato di 132 miliardi di euro, pari agli anni precedenti, ma una crescita costante dell’export del 3,5% per un valore di 30 miliardi di euro. La riconoscibilità del brand Italian Food all’estero, nonché l’incremento del benessere dei Paesi dell’est Europa costituiscono i fattori determinanti di questo successo.
In questo contesto l’Innovazione e la Ricerca svolgono un ruolo fondamentale nel tutelare la produzione Made in Italy e nel rendere più efficienti le colture, con un occhio di riguardo alla crescente domanda di prodotti Bio. Le vendite del biologico in Italia secondo i dati Ismea-Nielsen, infatti, confermano per il primo semestre del 2016 un aumento significativo delle vendite di prodotti biologici nella Gdo (+20,6% rispetto al primo semestre del 2015), rafforzando la tendenza positiva registrata nel 2015 (+20%) e quella degli ultimi 5 anni (+11%).
Da dove viene il cibo che mangiamo? Qual è la sua storia e come è stato prodotto? Queste sono le domande che si pongono i consumatori di oggi, sempre più attenti a ciò che portano a tavola. La risposta oggi possono darla soluzioni innovative che permettono di realizzare un vero e proprio “passaporto digitale” dei prodotti agroalimentari, con cui tracciare il percorso dei cibi letteralmente dal campo al piatto. E’ quello che ha fatto Cisco, la cui esperienza è stata raccontata nell’ambito del programma degli Smau Live Show dedicati al settore Agrifood. L’azienda alcuni anni fa ha cominciato a collaborare con Penelope SpA, una startup di Napoli che ha creato “Value Go”, un sistema per tracciare tutti i passaggi compiuti da un prodotto lungo la sua filiera di produzione, fino alla distribuzione e alla vendita, usando un’etichetta intelligente che identifica con sicurezza ogni prodotto.
“Usare la tecnologia per dare un passaporto ai cibi è una grande occasione per il nostro Paese, che può difendere la sua eccellenza e la sua originalità. Così, infatti, si può combattere il fenomeno dell’“italian sounding”, un problema che ci costa, secondo Confagricoltura, ben 60 miliardi di euro l’anno. Michele Festuccia, responsabile dei progetti rivolti al settore agroalimentare di Cisco Italia.
E nel campo della tracciabilità di tutta la filiera quali soluzioni si possono trovare? Parliamo in questo caso di Tecnologia Blockchain
Un “passaporto elettronico” basato sulla tecnologia blockchain per certificare i prodotti biologici e distinguere così il “vero bio” dai tanti “falsi” che inquinano il settore: è quello che è stato presentato in anteprima e lanciato sul mercato in occasione di Smau di Milano da Ez Lab, startup padovana finanziata dal Programma “Smart& Start” di Invitalia, attraverso la quale ha potuto partecipare all’edizione milanese di Smau. Applicando la tecnologia alla base del funzionamento dei BitCoin – che attraverso un protocollo sicuro e inespugnabile garantisce il massimo livello di sicurezza per quanto riguarda la certificazione delle transazioni
Proprio con l’obiettivo di valorizzare la produzione agroalimentare “Made in Italy” nasce il progetto FICO – Eataly World. Il parco del cibo che sta sorgendo a Bologna, vincitore del Premio Innovazione Smau 2016, racchiuderà, a partire dal prossimo autunno, in un luogo unico la biodiversità del cibo italiano. All’interno di una superficie di 80mila metri quadrati sarà possibile vedere l’intera realizzazione del prodotto, dal campo alla forchetta
In tema di valorizzazione del Made in Italy, “la vendita di prodotti agroalimentari online attualmente rappresenta uno dei settori più dinamici nel panorama dell’e-commerce B2C italiano – afferma Carlo Rossi Chauvenet, relatore del workshop on line su www.smauacademy.it dal titolo “Piattaforme di vendita di cibo e vino on-line: problemi ed opportunità di un nuovo paradigma distributivo”. “Il canale e-commerce legato al food è peraltro sempre più sfaccettato: cresce il numero delle piattaforme on line che mettono a disposizione uno spazio virtuale di contatto tra produttore e consumatore e si sviluppano nuovi modelli di business, come ad esempio la gestione del servizio di delivery
Tra le piattaforme di vendita on line di cibo e vino sono numerose le proposte provenienti dalle startup che puntano all’internazionalizzazione per promuovere all’estero le eccellenze nostrane, come Gooty, l’e-commerce dei prodotti enogastronomici campani che ha partecipato alla scorsa edizione internazionale di Smau a Milano e a quella di Berlino. Il sito non si limita solo alla vendita di cibi e bevande, ma fornisce informazioni sull’intero contesto di origine. Con il compito di valorizzare le specialità culinarie regionali, la startup milanese Ventuno propone, invece, dei cofanetti distintivi con i prodotti tipici di ogni regione, accompagnate dalle storie e dalle tradizioni dei produttori di alta gamma.
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Un’Italia che punta sull’Agroalimentare, sull’Innovazione e sulla Ricerca per accrescere la propria competitività oltre confine sarà quella raccontata nelle tappe internazionali di Smau a Berlino, il 14, 15 e 16 giugno e a Milano il 24, 25 e 26 ottobre e negli appuntamenti territoriali a Padova il 30 e 31 marzo, Bologna l’8 e 9 giugno e Napoli il 14 e 15 dicembre.
Coffee Time oggi riporta un articolo di approfondimento di Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks, sul ruolo delle applicazioni di business e la crescente importanza dei servizi di delivery.
Per un lungo periodo le aziende hanno investito tempo, risorse e denaro nei data center per alimentare i sistemi complessi che gestiscono il loro business. Milioni di dollari e anni di lavoro capitalizzati in infrastrutture che hanno reso possibile un’ondata di crescita incredibile per le aziende sfruttando l’evoluzione della tecnologia prima come fattore abilitante e poi come vero e proprio driver del business.
Siamo ora entrati in una nuova era in cui la tecnologia guida la trasformazione del business e il cloud rappresenta anch’esso un interessante “driver” del cambiamento, dato che offre a persone e organizzazioni la possibilità di interfacciarsi ed essere convolte in modo più efficace e profondo, a vantaggio sia delle aziende sia dei clienti stessi.
Una trasformazione continua che vede già avvicinarsi una nuova era, dove l’intelligenza artificiale e il machine learning ampliano ulteriormente l’orizzonte, rendendo possibile sintetizzare quantità enormi di dati di difficile comprensione, identificare le tendenze e, ancor più importante, agire in base a essi. Tutto alla velocità della luce e, sempre di più, senza l’intervento umano.
Il potere delle applicazioni
Nonostante i tanti cambiamenti che si susseguono, permane una costante: le applicazioni, che rappresentano un veicolo potente attraverso il quale le aziende modificano il modo di operare e interagire con i propri clienti. Le app sono portatrici di opportunità ma anche di sfide, perché le aziende si affidano a un numero sempre crescente di applicazioni, distribuite più rapidamente che mai, aumentando la complessità delle infrastrutture e offrendo ai malintenzionati una fonte di nuovi vettori per muovere gli attacchi, mentre sul fronte opposto le aspettative dei clienti rispetto al servizio e al prodotto continuano a crescere. Si dice che la trasformazione digitale sia un viaggio, non una destinazione. Ogni azienda sceglie un percorso diverso e si trova davanti una tappa differente durante il viaggio. Molte aziende esplorano oggi i modi per scalare le implementazioni cloud private abbracciando l’open source, altre si concentrano su come spostare i carichi di lavoro mission critical verso il cloud pubblico e affrontano la necessità di mantenere bassa la latenza e preservare i controlli di sicurezza. Esiste, inoltre, una crescente tensione che deve essere affrontata tra i nuovi modelli di sviluppo delle applicazioni cloud-based e gli approcci IT tradizionali. E alla base di tutto questo vi è la necessità di una gestione coerente delle applicazioni e delle policy indipendentemente da dove risiede l’app e da chi la possiede. In sintesi, si tratta di uno scenario complesso che vede sempre più prioritaria un’application delivery intelligente e che deve concentrarsi a mio avviso su due principi fondamentali:
1) Lo sviluppo delle applicazioni, l’implementazione e il loro utilizzo deve dare ritmo al business e non frenarlo. Questo significa che è necessario avere le persone giuste, capaci di accelerare il time to market e massimizzare gli investimenti, e un’organizzazione IT dotata di strumenti che la rendano agile e reattiva nel garantire sicurezza, stabilità e conformità, lasciando agli sviluppatori il compito di offrire valore di business attraverso le nuove applicazioni.
2) È il cliente a definire l’ecosistema, non il vendor. Ogni azienda ha esigenze uniche e utilizza una combinazione di soluzioni e servizi offerti da vendor diversi che meglio risponde alle sue necessità. I servizi di application delivery dovrebbero funzionare su qualsiasi piattaforma, in qualsiasi scenario e per tutti i clienti perché sono questi servizi a circondare le applicazioni, non viceversa. Dovrebbero quindi essere a basso impatto, facili da ottenere e permettere alle aziende di gestire infrastrutture applicative sempre più complesse e articolate.
Il futuro dei servizi di application delivery
Solo servizi di application delivery flessibili e programmabili consentiranno ai clienti di sviluppare e distribuire rapidamente applicazioni e servizi scalabili ovunque e su qualsiasi piattaforma, e applicare policy coerenti che si estendono oltre il data center, nei cloud privati, pubblici e ibridi. Attraverso tali servizi, in definitiva, sarà possibile aiutare i clienti a ridurre il costo totale delle proprie infrastrutture applicative, aumentando la velocità con cui portare l’innovazione al mercato. In questo scenario, F5 si trova in una posizione unica: nel punto di convergenza tra cloud e servizi applicativi tradizionali sul data center. Per questo motivo la nostra visione è fare da ponte tra questi due mondi alimentando quei servizi di application delivery intelligente che daranno alle aziende la capacità di avere successo e guidare il mercato di oggi e di domani, il tutto con la stabilità, la sicurezza e la conformità che le aziende richiedono. In questi giorni abbiamo compiuto un ulteriore passaggio, annunciando una serie di soluzioni e innovazioni progettate per i clienti che desiderano utilizzare servizi applicativi consistenti e coerenti rispetto a tutti i differenti deployment applicativi nel cloud pubblico, privato e ibrido. In particolare gli Application Delivery Controller della gamma BIG-IP iSeries, piattaforme hardware che incorporano programmabilità con il supporto per node.js via iRules LX™, consentendo ai clienti di adattare i propri sistemi allo sviluppo dell’infrastruttura di cui hanno bisogno, con una protezione DDoS avanzata, il cloud privato e le tecnologie SDN.
Mentre le aziende continuano il loro viaggio individuale nel cloud è necessario fare emergere tutte le potenzialità che questo percorso offre. Immaginate un deployment su cloud ibrido che consenta di identificare i cambiamenti più significativi nella domanda dei clienti e quindi di indirizzare rapidamente tali esigenze – il tutto mentre i dati dei clienti sono protetti e la conformità viene applicata. Oppure, immaginate che gli sviluppatori e l’IT uniscano le proprie forze per sviluppare e lanciare rapidamente un’applicazione che aiuti a scalare una linea di business da centinaia a milioni di clienti – il tutto con la stessa affidabilità, sicurezza e controllo di una distribuzione su data center tradizionale.
Sono solo due esempi, riportati in questo approfondimento del Coffee Time, di un futuro senza compromessi che ritengo sia veramente raggiungibile.
Noi in F5 vogliamo immaginarlo insieme ai nostri clienti e fare sì che gli orizzonti che un’azienda può raggiungere non siano più dettati dai limiti della tecnologia e degli strumenti, ma solo dalla visione e dalla creatività delle sue persone e dei suoi prodotti.
Di Maurizio Desiderio, Country Manager di F5 Networks Italia
A Natale ogni colletta vale. Che sia per i parenti, per un gruppo di amici, per un caro che si trova lontano, per una donazione benefica. Un trend in crescita stando ai dati relativi a dicembre dello scorso anno di Le Pot Commun, la start-up francese da cui è nata Collettiamo.it, la piattaforma per la raccolta di denaro online: le collette virtuali in corrispondenza delle festività natalizie sono infatti aumentate in media del 20%.
Un dato interessante e un trend in continuo aumento che fa immaginare un andamento simile per il prossimo dicembre 2016, vista la sempre maggiore propensione al digitale e all’uso di internet in generale, soprattutto nell’ambito dell’e-commerce e del crowdfunding.
Con Collettiamo.it si possono fare regali mirati, condividendo in gruppo le spese, evitando di far recapitare, ad esempio, un oggetto inutile o indesiderato. “Le collette online accorciano le distanze. Chi di noi non ha parenti o amici lontani?” commenta Serena De Luca, Country Manager Italia. “Con pochi semplici passaggi, è possibile far arrivare il nostro pensiero a chi ci sta a cuore, che si trova lontano, magari oltreoceano”.
Capita spesso che le persone, in particolare i più giovani, preferiscano ricevere una somma in denaro da spendere come preferiscono. In questo caso, è sufficiente che, con il passaparola, chiedano a una cerchia di amici e parenti, i quali possono finalizzare velocemente e in modo semplice il regalo. Oppure, perché no, la colletta può rimanere segreta, per fare una sorpresa, sempre comunque gradita, a una persona cara ma lontana da noi. Il biglietto di auguri viene personalizzato dall’organizzatore e sottoscritto dai partecipanti alla colletta.
Su Collettiamo tutti i pagamenti avvengono in totale sicurezza tramite la piattaforma di pagamento elettronico S-Money e il sistema di verifica 3D Secure. Senza dimenticare che la commissione proposta é una delle più basse del mercato delle collette online.
“Start Up Day” è il primo appuntamento della seconda edizione del “Myllennium Award 2016”, concorso di idee organizzato dal Gruppo Barletta che si terrà, giovedì 26 maggio, al Tempio Adriano in piazza di Pietra a Roma. Le startup, presentate in occasione dell’evento, spaziano dall’e-commerce al travel 2.0, dalla sharing economy al nuovo artigianato, dalla moda generazionale alla salute e benessere.
Il contest, promosso in memoria del suo fondatore, Raffaele Barletta si rivolge ai Millennials, la cosiddetta Generazione Y, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze, in termini di creatività e innovazione, dei giovani nati tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila, e offre l’opportunità di sottoporre progetti in 6 diverse sezioni.
Gli ideatori delle startup avranno 5 minuti per presentare il loro progetto davanti alla giuria che selezionerà le 4 startup finaliste che prenderanno parte alla cerimonia conclusiva del 6 luglio che vedrà premiate due nuove imprese. A ognuno dei due progetti vincitori verrà assegnato:
· un premio per la fase di seed-money pari a 10.000 euro;
· un premio per la fase di execution rappresentato da un viaggio a Boston per la partecipazione al Boston Innovation Gateway, programma di accelerazione internazionale in cui i vincitori, con il supporto di coaches di comprovata esperienza, potranno entrare in contatto con best practices nei loro settori di interesse, visitare accelelatori, incubatori, aziende e acquisire nuove competenze, conoscenze, strumenti “to make innovation real”.
I giurati della sezione MyStartup sono Paolo Barberis, consigliere per l’Innovazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Riccardo Luna, direttore CheFuturo! e Digital Champion per il Governo italiano, Laura Mirabella, Managing Director uFirst, Riccardo Pozzoli, CEO The Blonde Salad-Chiara Ferragni, Luca La Mesa, CEO Publisoftweb.
Le iscrizioni per questa sezione MyStartup del “Myllennium Award 2016” resteranno ancora aperte fino al 15 maggio, fino 31 maggio quelle per MyBook, MyReportage, MyJob, e MyFrame; per la categoria MyCity invece si potranno inviare i progetti fino al 20 giugno.
Capgemini, in occasione dell’International Space Apps Challenge, incubatore di innovazione promosso dalla NASA che coinvolge i giovani talenti di tutto il mondo, supporterà gli oltre 350 partecipanti mettendo a disposizione il materiale tecnico per l’intenso weekend di lavoro collaborativo.
Il 23 e 24 aprile, i partecipanti all’hackathon saranno, infatti, invitati a creare delle squadre per sviluppare applicazioni mobile, software, hardware, soluzioni di visualizzazioni dei dati e di piattaforma per contribuire così alle missioni esplorative nello spazio e/o a migliorare la qualità della vita sulla Terra.
Live in contemporanea in 193 località di 72 Paesi, con 26 sfide suddivise in sei categorie, Aeronautica, Terra, Stazione Spaziale Internazionale, Viaggio verso Marte, Sistema Solare e Tecnologia Spaziale, Space Apps si concluderà con la premiazione dei 3 vincitori locali e dei 2 progetti che saranno inviati alla NASA per la competizione globale.
Nel corso dell’evento, Capgemini Italia rilancia la campagna #imiglioridavvero che, per l’edizione 2016, indagherà le sfide che i neolaureati italiani devono affrontare per entrare nel mondo del lavoro, sostenendoli con consigli pratici e testimonianze dirette di neoassunti, il tutto con l’obiettivo di facilitare il loro percorso di inserimento in azienda.
L’iniziativa #imiglioridavvero, nata nel 2014, quest’anno viene rilanciata con l’obiettivo di far emergere il talento dei giovani assunti, valorizzando la loro esperienza di ingresso nel mondo del lavoro e riflettendo sulla corrispondenza tra la preparazione universitaria dei neolaureati e le esigenze del mondo del lavoro.
Nella fattispecie, dalle interviste raccolte dai partecipanti di Space Apps sarà ricavato un reportage sull’entrata e sulla vita di impresa dei neoassunti e una fotografia della capacità delle aziende di valorizzare il loro talento. Più in generale, con le testimonianze dei giovani neolaureati, con #imiglioridavvero Capgemini vuole contribuire a dare forma ad un vero e proprio osservatorio del mondo del lavoro dal punto di vista dei giovani, a vantaggio delle generazioni che si affacceranno sul mondo del lavoro oggi e nel prossimo futuro.
Italia Startup, a nove mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio Direttivo e della nuova Presidenza, per il mandato 2015-2018, annuncia il raddoppio dei suoi Associati, che passano da 700 del giugno 2015 a oltre 1500 del marzo 2016 e l’allargamento del Comitato Esecutivo, nel quale entra Layla Pavone, con la delega ai Territori e alle Alleanze, mentre Pierantonio Macola assume la delega ai Rapporti Istituzionali: nomine che puntano a consolidare la squadra e la strategia associativa, con l’obiettivo di portare gli investimenti in capitale di rischio dagli attuali 100 milioni a 1 miliardo di €, in 3/5 anni.
Il Consiglio Direttivo di Italia Startup ha altresì deciso la costituzione di un Comitato per le Relazioni Istituzionali di cui fanno parte il Presidente (Marco Bicocchi Pichi), il Vice Presidente (Antonio Perdichizzi), il Consigliere delegato al coordinamento dell’Industry Advisory Board (Alvise Biffi), il Consigliere che coordina il tavolo degli Studi Professionali (Giovannella Condò), il Consigliere delegato alle Relazioni Istituzionali (Pierantonio Macola) e il Consigliere delegato ai Territori e alle Alleanze (Layla Pavone).
Annunciate inoltre due nuove nomine tra i Consiglieri: entrano infatti a far parte del Consiglio Direttivo di Italia Startup Stefano Mainetti, Consigliere Delegato di PoliHub e Fabiano Buongiovanni, fondatore di Far Consulting, società che abilita/accelera startup in ambito di comunicazione digitale.
L’Associazione rappresenta il principale interlocutore per il mondo delle Istituzioni e delle Imprese che vogliono confrontarsi con il panorama delle Startup nazionali. Sono i numeri complessivi degli associati, raddoppiati nel corso degli ultimi nove mesi, a confermare il ruolo centrale di Italia Startup come punto di riferimento nell’ecosistema delle nuove imprese innovative: 1038 persone fisiche, 366 startup seed, 14 startup consolidate, 64 “partner” delle startup tra incubatori, investitori e abilitatori, 21 aziende mature.
Durante il Consiglio Direttivo del 21 marzo sono state approvate numerose nuove adesioni in rappresentanza delle diverse componenti dell’ecosistema.
Sono cinque le imprese entrate a fare parte dell’associazione: Altran, Arti Grafiche Boccia, DoveConviene, Grey United, Spindox.
Cinque i nuovi ingressi anche tra gli incubatori, partner chiave per l’associazione e per le startup: BP Cube Business Incubator di Pesaro-Urbino, Fondazione Filarete di Milano, IDM Alto Adige – Südtirol di Bolzano, Impact Hub incubatore di Trento e PI Campus di Roma.
Quattro i nuovi ingressi tra gli “abilitatori”, soggetti che svolgono un ruolo importante nella connessione tra sistema economico e startup: Digital360, Far Consulting, Gozzoli Studio Legale, Studio Negri e Associati.
Quattro infine le nuove startup consolidate associate: BeMyEye, Catapush, Chupamobile e Lanieri.
Teorema Engineering e AREA Science Park hanno inaugurano TILT, primo Digital Hub in Italia per lo sviluppo di startup nell’Information Technology.
TILT, ideato da Teorema, è realizzato in partnership con AREA Science Park, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste e Microsoft e il contributo del Comune di Trieste.
Trieste, città con la più alta densità di ricercatori in Italia, 37 ogni mille abitanti, con questo progetto vuole diventare la Silicon Valley italiana, valorizzando l’area con imprese innovative e investimenti nazionali e internazionali.
Il progetto stimolato dal mondo aziendale, politico ed istituzionale ha lo scopo di creare un nuovo modello di business, sfruttando le eccellenze territoriali, attraverso la realizzazione di nuove startup: scienza, tecnologia e formazione per disegnare un futuro migliore.
TILT premierà 10 startup all’anno a cui offrirà tutta la struttura e tutti i servizi necessari alla formazione e all’avvio al mercato di un’impresa, ossia, in sintesi: education, laboratori e ricerca; supporto nella realizzazione del business plan, amministrativo e gestionale; sede e spazi di lavoro all’interno di AREA Science Park; tecnologia Microsoft; il supporto di marketing per la promozione e la rete commerciale per l’ingresso nel mercato; l’accesso a un network di finanziatori. Inoltre, per chi non ha ancora la possibilità di dedicarsi allo sviluppo, Teorema Engineering mette anche a disposizione tutto l’hardware ed il software necessari oltre a condividere prototipi di programmi e progetti, parte del patrimonio intellettuale di Teorema.
Michele Balbi, Presidente di Teorema Engineering:
“Stiamo inaugurando un’iniziativa di cui siamo davvero orgogliosi e in cui vogliamo investire risorse importanti sia in termini di persone sia di asset perché crediamo che sia un’opportunità unica e concreta per i giovani. Vogliamo restituire alla comunità il valore che ci ha dato quando abbiamo iniziato noi grazie a un terreno scientifico e produttivo fertile, apportando in più la visione, l’innovazione e le competenze che abbiamo sviluppato in tanti anni di lavoro”.
La selezione delle startup avviene in base al livello di innovazione proposto dal progetto e alla coerenza e strategicità rispetto alle attività di Teorema e dei partner nel mercato dell’Information Technology, in particolare nello sviluppo di progetti di IOT (Internet of Things), digital marketing, e-commerce ed e-malls, maker e bots, realtà virtuale e augmented reality, applicazioni mobile e sviluppo di nuove tecnologie che attivano la digital trasformation. TILT ha ricevuto a oggi 60 progetti, ne ha approfonditi 12 e ha scelto 2 startup all’avvio.
Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia:
“Offrire opportunità ai giovani e contribuire a supportarli nella costruzione del proprio futuro è una priorità per Microsoft ed anche per i nostri partner. Sono particolarmente lieto di partecipare all’apertura di questo centro di accelerazione d’impresa realizzato da un partner rilevante per noi e radicato nel territorio come Teorema. Sono certo che grazie allo spirito innovativo ed alla capacità di fungere da catalizzatore con le istituzioni e con il mondo accademico e scientifico, questo polo d’eccellenza consentirà a moltissime nuove aziende di crescere sia a livello locale, in una regione così votata all’imprenditorialità, sia a livello internazionale”.
VisLab ha vinto la prima edizione di StartupItalia! Open Summit 2015, primo evento aperto dedicato alle startup italiane per premiare e valorizzare le giovani iniziative imprenditoriali, sostenendo e coinvolgendo chi fa impresa in Italia.
La startup italiana fondata da Alberto Broggi, docente all’Università di Parma, che ha studiato la messa a punto di un’auto che si guida da sola, si è distinta tra le 100 startup candidate al primo Summit organizzato e promosso da StartupItalia!, la più autorevole community dedicata all’ecosistema delle startup italiane, che nasce con l’obiettivo di stimolare sempre più i giovani a realizzare progetti innovativi, avvicinare il mondo delle startup a quello della grande impresa, e supportare la creazione in Italia di un ambiente favorevole all’innovazione.
L’evento ha rappresentato un’occasione unica per le startup che hanno avuto la possibilità, durante la giornata, di sfruttare le occasioni di networking con investitori, venture capital e CEO di aziende italiane e internazionali.
I partecipanti sono poi stati coinvolti attivamente in nove workshop dedicati a temi come Venture Capital, Open Innovation e, ancora, le nuove frontiere tecnologiche in ambito finanziario e bancario, così come nei settori alimentare, sanitario, energia, agro-alimentare e ICT.
Al termine della giornata sono state annunciate le migliori 10 startup finaliste, selezionate da 50 giudici, tra cui amministratori delegati di grandi aziende del digitale e investitori, ed è stata infine premiata la migliore startup dell’anno.