Dopo aver fatto quest’estate il corso di Fashion Feng Shui Style, ho iniziato a sperimentare molto di più con gli abiti e gli accessori, per trovare una chiave più profonda nel rapporto esistente tra “essere umano e stile”. E’ vero, ognuno di noi ha un suo stile particolare, ma è quello che ci appartiene veramente e rispecchia la nostra personalità, o è una semplice scelta di comodo, magari dettata dalle convenzioni sociali? a volte sperimentare può essere di aiuto per capire quali vestiti o accessori ci fanno sentire bene, che emozioni ci fanno provare e quanto possono influenzare il nostro modo di pensare, ed agire. Si tratta del cosidetto effetto “enclothed cognition“, ovvero il tipo di vestito che indossiamo non solo influenza il pensiero degli altri che hanno di noi, ma anche i processi psicologici di chi lo indossa.
Prova dunque, quando vuoi, a sperimentare abiti ed accessori diversi da quelli che indossi normalmente; è un gioco divertente, utilissimo e ti farà scoprire molte più cose su di te, e sul rapporto che hai con gli abiti e la moda. Magari scoprirai che quella collana che non metti mai ti fa provare più positività, o quel foulard classico ti fa sentire più professionale e sul pezzo….
Per farti capire meglio come funziona, ti racconto alcuni esperimenti che ho fatto di recente:
• settimana scorsa mi stavo preparando per andare in accademia a Milano, dove insegno consulenza d’immagine, e di solito cerco di indossare abiti stilosi ma allo stesso tempo comodi, dovendomi spostare con tanti mezzi (macchina, tram, metropolitana). Quindi niente tacchi (che peraltro indosso raramente), pantaloni, e di solito una T-shirt carina con bijoux particolari. Quel giorno il look che avevo scelto, pantaloni e cardigan neri, con una blusa color panna di stile romantico, mi sembrava un pò monocolore e troppo sportivo, per cui ho abbinato una collana lunga di finte perle, ricordo di mia mamma. Un tocco bon ton ed elegante insomma…Beh, voi non ci crederete, ma le perle mi hanno fatto sentire più femminile, raffinata, e in generale più autorevole e a mio agio, e la giornata è volata via con un senso di benessere provato tutto il giorno.
• l’altro giorno, per un appuntamento di lavoro che avevo, ho deciso di rispolverare i tacchi, dopo tanto tempo che non li portavo più, a causa di problemi fisici alla schiena. Niente di vertiginoso, delle semplicissime ballerine con la zeppa 5 cm., che durante la mattinata mi hanno fatto assumere una postura più slanciata e femminile. Tanto è bastato per farmi subito sentire più fascinosa e sicura del mio stile, e di me stessa.
Ma che cosa è veramente il FASHION FENG SHUI:? Si tratta di un percorso che unisce la consulenza d’immagine classica, il coaching e il mondo olistico. Come nel Feng Shui classico, che studia l’influenza della natura sull’uomo, e come disporre gli ambienti della casa, il Fashion Feng Shui studia l’influenza che hanno abiti ed accessori su di noi, lavorando su quella che è la nostra vera personalità, il cosidetto “Io Autentico”. Grazie a questo splendido percorso puoi scoprire a quale elemento del Feng Shui appartieni (Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo) e quali sono gli abiti, i colori e lo stile che richiamano il maggior senso di benessere e appartenenza per te. Finalmente smetterai di sentirti a disagio con alcuni vestiti, e potrai capire la chiave del tuo stile e del tuo benessere quando crei i tuoi outfit…..
Per chi di voi conosce bene l’inglese, vi lascio il link a questo interessantissimo articolo di Nicole Kliest, giornalista free-lance, pubblicato su Who What Wear, che ha fatto un esperimento simile al mio, con risultati sorprendenti.
A presto, buona giornata!
Valentina Lombardi – consulente d’immagine e make up artist
http://www.valentinalombardi.com
Nell’ambito del Convegno “Focus Ungheria”, organizzato dall’Ordine dei Commercialisti di Milano in collaborazione con la Camera di Commercio italiana per l’Ungheria, abbiamo avuto modo di approfondire il quadro economico di un paese il cui governo ha saputo rilanciare l’economia, sfruttando al meglio i Fondi Europei e aprendo agli investimento dall’estero.
L’Ungheria è un paese in rapida crescita, dove la disoccupazione è scesa al di sotto del 4% ed il piano di sviluppo economico si concentra su 4 temi, sostenuti da regole specifiche sulla tassazione e agevolazioni: Industry 4.0, i Parchi Scientifici, la logistica ed un nuovo sistema nazionale di R&S.
Il convegno, moderato dalla Dott.ssa Arianna Gasbarra, Vice Presidente Commissione Internazionalizzazione delle Imprese e Rapporti con Organismi Internazionali Odcec Milano, ha accolto importanti figure istituzionali come l’Ambasciatore Ungherese, S.E. Ádám Zoltán KOVÁCS, il Segretario di Stato per le Relazioni Internazionali S.E. Zsolt
Belánszky-Demkó, Adam Zoltan Kovacs Ministero Agricoltura, la Dott.ssa Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, Francesco Maria Mari, Presidente Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria.
Erano presenti anche figure imprenditoriali di prestigio come Francesco Fanciulli, Senior Vicepresident Energy di Prysmian Group e Raluca Popescu, International Corporate Managing Director di Banca Unicredit.
In un contesto così prestigioso, ed essendo ormai focalizzate sulle imprese in rosa, abbiamo intervistato l’Ambasciatore di Ungheria in Italia, S.E. Ádám Zoltán KOVÁCS, chiedendogli di fare uno spaccato sulla situazione dell’imprenditoria femminile nel suo paese.
- L’Ungheria è un paese in forte crescita; in che modo incide l’imprenditoria femminile sullo sviluppo economico del Paese? Qualche dato sulle
imprese in rosa?
Dati ufficiali dimostrano che le donne titolari di azienda sono il 28,1% – dunque a capo di circa ogni terza impresa c’è una donna. Siamo al 12° posto al livello mondiale per quanto riguarda il numero delle imprese al femminile oppure le imprese con proprietarie donne. Secondo le direttive europee, per il 2020, nelle società registrate in borsa il 40% dei dirigenti deve essere donna. Il maggior numero delle dirigenti donne in Ungheria lavorano nel settore della sanità o dell’istruzione. Molte indagini condotte in Ungheria confermano che le imprese al femminile sono più efficaci rispetto a quelle maschili grazie alla maggiore capacità organizzativa, alla precisione e alla migliore “problem solving” delle donne.
Sono dati che possono e devono cambiare, considerando che il potenziale femminile che contribuisce significativamente alla crescita e in generale al benessere della società, sicuramente non è ancora sfruttato appieno.
- Esistono incentivi ed opportunità rivolte alla famiglia e, più in particolare, alle donne per incentivare l’impresa al femminile?
In Ungheria cerchiamo di fare dell’imprenditoria femminile un tema politico chiave, in conformità ai programmi dell’Unione Europea: promuovendo iniziative e progetti che hanno l’obiettivo di coinvolgere le donne in questa sfera specifica, incoraggiando e sostenendo lo spirito imprenditoriale anche con lo sviluppo di supporti finanziari, crediti e servizi di formazione per l’avvio e lo svolgimento di nuove imprese al femminile. L’Ungheria punta a dare supporto fondamentale in termini economici, fiscali e legislativi non soltanto alle grandi imprese, ma anche a quelle piccole che nascono dalla creatività e dalla passione di tante donne e giovani che cercano di affermarsi sul mercato per garantire servizi e prodotti migliori.
In Ungheria, i redditi in termini reali sono aumentati del 10,7% tra il 2010 e 2014. Per le donne con un figlio l’aumento è stato del 9%, con due figli è del 15% e con tre figli e più è del 37%. Nel 2016, il tasso di occupazione femminile è cresciuto più velocemente al (4,5%) rispetto al tasso dell’occupazione maschile (2,2%). L’amministrazione capitolina di Budapest ha elaborato la propria strategia per incentivare l’economia e aumentare i posti di lavoro. Il programma pluriennale è stato deliberato nel 2015 dall’amministrazione capitolina e ha una durata di sei anni.
- In quali settori le donne sono maggiormente presenti?
L’imprenditoria femminile è globalmente in aumento e, come in altri paesi dell’Europa e del mondo, anche in Ungheria sempre più donne decidono di avviare attività in diversi campi dell’economia e del commercio, e molte altre occupano un posto ai vertici in aziende consolidate – ma sono ancora di meno coloro che danno vita a una “start up”.
In Ungheria, in questo momento, le donne imprenditrici si concentrano principalmente nei settori del servizio alla persona, della sanità, dell’istruzione, del piccolo commercio, dell’industria tessile e dell’agricoltura. Sicuramente sono ancora poche ma possono crescere soprattutto per merito delle giovani donne che investono nelle imprese innovative ed emergenti. Oltre al settore creativo e manifatturiero, i campi delle nuove tecnologie nell’industria (ingegneria, industria meccanica e mineraria, costruzione e riparazione di macchinari e attrezzature industriali, ecc.) e nel digitale (computer, elettronica, ottica, ecc.) pongono una vera sfida e un’ispirazione alle donne di oggi: portare le loro idee innovative sul mercato creando nuove imprese di qualità, costruendo modelli di successo e metodi di formazione nuovi, dando così risposte concrete e valide tra l’altro anche all’occupazione giovanile. Tuttavia, per far crescere le nuove imprese, alle soluzioni di risorse finanziarie si deve aggiungere una formazione integrata e il supporto di competenze tecniche, come per esempio nozioni di leadership femminile e gestione del business.
- Quanto è importante la formazione per lo sviluppo di nuove competenze e in che modo il settore femminile è coinvolto?
La situazione delle donne ungheresi di oggi in termini di preparazione e titoli è migliore, si sentono sicuramente più qualificate e, di conseguenza, rispetto a qualche anno fa scelgono percorsi di studio più orientati al mercato, aprendo le porte di accesso finora relativamente limitato anche alla formazione imprenditoriale di alto livello, segno che ci troviamo di fronte ad iniziative d’impresa vere e proprie, più che a soluzioni di autoimpiego.
Attualmente molte connazionali studiano anche all’estero, sono colte, precise, intraprendenti, conoscono le lingue e hanno capacità organizzative che indiscutibilmente indicano interessanti segnali di cambiamento nel mondo dell’imprenditoria femminile; tuttavia per costruire la loro carriera stabile e duratura, le donne devono affrontare ostacoli non solo economici (accesso al credito e squilibrio retributivo), ma stereotipi culturali, vincoli sociali e sacrifici privati e famigliari.
Auspichiamo che le donne con vari profili professionali, nei loro ruoli da imprenditrici, manager, mogli e madri, facciano parte di un cambiamento culturale all’interno del mondo del lavoro anche in Ungheria, come nella maggior parte dell’Europa.

Si è svolta il 23 novembre scorso la prima edizione del “Women4Women – Hack Your campaign”, il primo bootcamp sul Facebook advertising dedicato a startup fondate da donne, ideato e promosso da Women @Facebook, Winspire di WPP e SheTech Italy.
Erano più di quaranta i professionisti che hanno messo a disposizione delle cinque start up al femminile selezionate, il proprio know how e le proprie competenze con l’obiettivo di mettere a punto una campagna facebook efficace.
Women4 Women si è svolto presso sede di Facebook Italia a Milano, e vi hanno partecipato gli esperti di Women @Facebook, Winspire di WPP e SheTech Italy che hanno offerto una ricca giornata di formazione sull’ottimizzazione della strategia di posizionamento online attraverso l’utilizzo di strumenti messi a disposizione dalle aziende partner dell’iniziativa.
Molto interessanti le startup che hanno preso parte all’iniziativa: DEESUP, il marketplace second-hand dedicato ai design lovers; WHER, l’app basata su una community di donne che condivide recensioni sulle strade cittadine; Marshmallow, la fabbrica di App sicure e divertenti per bambini dai 3 agli 11 anni; Beautic, il marketplace dell’influencer marketing del make-up; DueDiLatte, la startup che trasforma il latte in tessuto. Nel corso della giornata le startup sono state affiancate da figure specializzate in area strategica, digital, UX, content e business development e un esperto di Facebook che insieme hanno supportato le partecipanti nella creazione di una nuova campagna media. Al termine della giornata le rappresentanti delle 5 aziende hanno presentato di fronte al team di esperti il proprio progetto di comunicazione e i risultati attesi delle attività proposte.
“Siamo orgogliose, come SheTech Italy di avere messo a disposizione delle aziende un format innovativo che contribuisce a creare valore tangibile. Questo tipo di eventi rispecchia sempre di più l’identità della nostra community che ha come missione quella di alimentare la cultura digitale e offrire opportunità di network di valore.” ha dichiarato Lisa Di Sevo, Presidente di SheTech Italy.
“Winspire, l’iniziativa lanciata due anni fa all’interno del Gruppo WPP che ha come obiettivo il supporto della diversity, è orgogliosa di mettere a disposizione i migliori talenti WPP e offrire consulenza specializzata a giovani imprenditrici femminili nell’area della tecnologia.
Ringraziamo Facebook e SheTech per l’opportunità.” ha dichiarato Simona Maggini, Presidente Winspire.
Per informazioni: http://shetechitaly.org/women4women/
Nato nel 2004 per valorizzare la capacità innovativa dell’imprenditoria femminile e giovanile, anno dopo anno il Premio GammaDonna ha portato alla ribalta talenti autentici, ancora poco conosciuti, che nel tempo si sono affermati a livello nazionale e internazionale, dimostrando che in Italia la vocazione imprenditoriale non solo è assai vitale, ma è in grado di fornire un valido e forte contributo al rilancio dell’economia del paese. E oggi il Premio si è affermato a livello nazionale come un formidabile talent scout imprenditoriale in ogni settore e angolo del Paese.
La mission è una sola, promuovere la crescita del ruolo delle donne e dei giovani nel mondo produttivo, attraverso la valorizzazione di iniziative imprenditoriali innovative. .
Ogni anno la consegna dei prestigiosi Premio è l’occasione per un confronto e per sottolineare l’importante contributo che le donne portano e possono portare, in termini di creatività innovativa, nella realizzazione di nuove imprese o nell’introduzione di soluzioni di prodotto e di processo, tali da contribuire in maniera significativa allo sviluppo del business e del territorio, aprendo anche opportunità di lavoro ai giovani.
In particolare quest’anno, il GammaForum lancerà alcune sfide significative per il prossimo triennio, delle quali l’imprenditoria femminile e giovanile può farsi interprete e ambasciatrice per un’impresa “futuribile”.
Le sfide si articoleranno su 3 direttrici: evidenziare il contributo di donne e giovani nel plasmare un’impresa sostenibile e responsabile; favorire una maggiore apertura internazionale, a partire dall’ambito europeo; puntare sul valore delle competenze, in particolare quelle STEAM.
LE FINALISTE DEL PREMIO GAMMA DONNA 2018
Dall’innovazione energetica e biomedica al riscatto dei rifugiati, passando per la promozione della cucina italiana nel mondo e per il terzo settore: le 6 imprenditrici apriranno un’edizione del Forum davvero speciale e ricca di sorprese, raccontandoci la loro storia di innovazione!
Solo una di loro si aggiudicherà però il riconoscimento che, dal 2004, GammaDonna assegna alle realtà più rappresentative della vitalità imprenditoriale del Paese, affinché siano di esempio e ispirazione per altre imprenditrici e giovani imprenditori.
Ecco le prescelte della Giuria 2018:
Marianna BENETTI, VEIL Energy (www.veil-energy.eu) — Scoprire l’energia dove nessuno la cercherebbe. Produce energia dai fumi di scarto delle centrali a biogas, trasformando rifiuti termici in energia ’buona’, riutilizzabile dall’impianto, che aumenta così la propira efficienza.
Silvia BOLZONI, Zeta Service — Amministrare il lavoro non è mai stato così semplice. Una società di servizi per il mondo risorse umane, con un approccio imprenditoriale innovativo, centrato sul benessere delle persone, che sfocia in una logica win-win fra aziende e forza lavoro.
Valentina GARONZI, Diamante — Innovare il bio-tech grazie alle piante. Una start-up innovativa che produce rivoluzionari strumenti di diagnosi impiegando le piante per la produzione ecosostenibile di nanoparticelle da virus vegetali modificati. Prodotto di punta, un kit diagnostico per la Sindrome di Sjögren.
Chiara ROTA, My Cooking Box — Tutto il gusto del Made in Italy… in una scatola! Nasce per diffondere la cultura gastronomica italiana nel mondo attraverso un kit che contiene il necessario per preparare un piatto gourmet e offrire una vera “Food Experience” con ingredienti Made in Italy secondo la ricetta di un grande Chef.
Roberta VENTURA, SEP Jordan — Ridare dignità ai profughi attraverso la moda etica di lusso. Un’impresa sociale nata in un campo profughi in Giordania con l’obiettivo di valorizzarne il talento, quello delle donne in particolare, realizzando capi moda con tessuti pregiati e sofisticati ricami.
Silvia WANG, ProntoPro — Trovare il professionista giusto in pochi click. Un portale di incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle più disparate categorie e aree professionali, con la possibilità di confrontare recensioni, preventivi e accuratezza dei lavori.
L’appuntamento con il decimo Premio GammaDonna 2018 è per giovedì 15 novembre, presso la sede de Il Sole 24 Ore a Milano.
Per il programma dettagliato clicca qui
Dopo il successo della prima edizione, che ha visto 230 start up coinvolte, Banca Monte dei Paschi di Siena prosegue il suo percorso di innovazione tecnologica e digitale e lancia la seconda edizione di “Officina Mps”. Il progetto, sviluppato in partnership con Accenture, è nato con l’obiettivo di scoprire e promuovere le idee delle start up innovative, perseguendo allo stesso tempo il rafforzamento dell’esperienza cliente, il miglioramento dei processi aziendali e lo sviluppo dell’offerta commerciale.
Una collaborazione virtuosa che ha creato risultati concreti: sono già una decina le start up della prima edizione che oggi lavorano con un contratto con Mps e che hanno fornito idee immediatamente attivabili nelle attività della Banca. I clienti sono al centro di questa nuova iniziativa; infatti nella seconda edizione le start up saranno chiamate a presentare proposte innovative orientate a trovare soluzioni evolute per soddisfare i bisogni bancari di famiglie ed imprese. I partecipanti potranno quindi concorrere in due differenti categorie, PMI/Small Business e clienti privati, cercando di immaginare e realizzare nuovi canali, strumenti, metodi per offrire servizi sempre più all’avanguardia e vicini alle persone.
Marco Morelli, amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, ha commentato: «Banca Mps, nel pieno di un articolato e complesso piano di ristrutturazione, ha comunque intrapreso un cammino originale di innovazione e cambiamento fondamentale in uno scenario bancario in continua evoluzione che necessita di idee sempre nuove per sostenere la ripresa economica. Dopo i positivi risultati della prima edizione di “Officina Mps” rafforziamo ora il nostro impegno con soluzioni più mirate continuando a spingere sulla collaborazione con le start up per selezionare in modo continuativo progetti da applicare in Banca che accelerino ulteriormente il percorso di cambiamento che abbiamo avviato. Con “Officina Mps” abbiamo creato un sistema unico e distintivo per agganciare competenze, persone ed idee con un flusso spontaneo in entrata che altrimenti sarebbe difficile da intercettare. Un’iniziativa che esce dall’attività ordinaria della Banca, permettendo di valorizzare Mps e al contempo di sostenere lo sviluppo dei giovani e delle realtà imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo, elementi fondamentali per il futuro del Paese».
La nuova edizione di “Officina Mps” si articola attraverso un processo di selezione che prevede la presentazione da parte dei candidati di progetti con soluzioni implementabili direttamente nell’ambito del business della Banca. Le domande potranno essere inserite dal 15 ottobre 2018 al 15 gennaio 2019 sul sito internet www.officina.mps.it.
Le start up e le PMI innovative individuate lavoreranno fianco a fianco con i team della Banca per individuare le migliori modalità di realizzazione delle loro soluzioni in Mps, con un coinvolgimento e una collaborazione sempre più forti. L’iniziativa si conferma, così, un’occasione di crescita per tutte le parti coinvolte: per le start up che potranno testare e verificare l’applicabilità dei loro progetti in un contesto reale, e per i professionisti Mps che accresceranno le loro competenze contaminandosi direttamente con chi fa innovazione, dando ulteriore impulso al percorso di cambiamento già avviato dalla Banca. Proprio in questa ottica le risorse interne coinvolte nel progetto saranno molte di più rispetto alla precedente edizione. La partecipazione alla selezione è completamente gratuita ed offre la possibilità di far emergere e sviluppare nuove idee e potenzialità appositamente studiate per il contesto di Banca Mps, anche mettendo in collegamento le start up con aziende già consolidate, attraverso una serie di azioni e iniziative a supporto della loro crescita. Dopo la fase di presentazione delle candidature la Banca procederà ad una prima selezione da cui emergeranno 7 start up per ciascuna categoria (14 in totale).
I soggetti selezionati lavoreranno singolarmente di concerto con il management Mps per identificare un’applicazione concreta dell’innovazione al contesto della Banca in ottica di “Co-progettazione” da realizzare in tempi rapidi. Le 14 proposte verranno presentate in primavera durante il Selection day che identificherà 4 finaliste che si sfideranno per aggiudicarsi il premio finale di 25.000 euro, oltre a poter lavorare da subito con la Banca.
Manca una settimana esatta all’inaugurazione di Smau Milano 2018, (Fieramilanocity dal 23 al 25 ottobre) l’evento che ogni anno favorisce l’incontro tra aziende e start up e si propone come un laboratorio di innovazione e un marketplace di opportunità di business dove scoprire, incontrare e acquisire nuove idee, progetti e partner strategici.
Saranno tre giorni ricchi di spunti e momenti di formazione e approfondimento. Un’occasione unica per le giovani imprese o chi sta lavorando ad un proprio progetto, per incontrare chi ce l’ha già fatta e per usufruire di momenti di aggiornamento gratuiti.
Sono oltre 300 i workshop proposti. I tempi sono i più attuali, dalla Realtà Aumentata e Intelligenza Artificiale, alla cyber security e GDPR, non mancheranno poi approfondimenti su IoT, lean production e Industry 4.0, SEO, Internazionalizzazione, innovazione nell’Agrifood, startup e Open Innovation, cloud e big data, oltre a tutte le tematiche legate al marketing digitale e ai social media per il business.
Gli eventi più interessanti andranno ad arricchire l’offerta della Smau Academy, la piattaforma gratuita di formazione e aggiornamento professionale permanente, dedicata ad imprenditori, manager e professionisti italiani che vogliono accrescere le proprie competenze su tematiche di grande attualità per il loro business.
Da non perdere gli Smau Live Show, incontri di circa 50 minuti durante i quali si affrontano temi legati a uno dei settori produttivi (come ad esempio industria 4.0, commercio e turismo, sanità, agrifood, smart communities, servizi): nella prima parte spazio allo speed pitching delle startup che hanno progetti e prodotti inerenti il settore; nella seconda parte si confrontano sul tema imprese vincitrici del Premio Innovazione, incubatori, stakeholder e player del digital. Al termine un momento di networking permetterà di approfondire i temi trattati nell’evento pubblico.
Da tenere d’occhio anche gli eventi di matching: tavoli di lavoro tematici, eventi a porte chiuse dove si incontrano aziende della domanda con startup selezionate e player digitali. Fra i temi al centro dei tavoli di lavoro ci sarà sanità, fintech, open innovation e le evoluzioni nel settore mobility e nel settore del commercio e turismo.
Insomma ce n’è per tutti i gusti. Per scegliere l’incontro più adatto basta collegarsi al sito di Smau Milano 2018 e consultare il programma. Bisogna però affrettarsi perché la capienza delle sale è ridotta e molti worshop stanno esaurendo la disponibilità di posti.
Per informazioni e per consultare il programma e iscriversi agli eventi https://www.smau.it/milano18/pages/event/
Torna a Milano, dal 18 al 20 ottobre prossimi, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, Mashable Social Media Days. Si tratta della quinta edizione in Italia di un evento dedicato alle tematiche del digital marketing, del social media marketing, dell’imprenditoria e dell’innovazione, attraverso la presentazione e la discussione di strategie concrete e case study di successo presentate dalle migliori eccellenze del settore digitale. Partito solo cinque anni fa, Mashable è oggi considerato uno degli eventi globali da non perdere e ad oggi ha già registrato oltre 1000 iscrizioni all’edizione 2018.
Padrona di casa anche per quest’anno sarà Eleonora Rocca, marketing manager, imprenditrice, digital strategy consultant e blogger, romana d’origine e London based, ma milanese nel cuore – che nel 2014 fonda il Mashable Social Media Day Italia. Quest’anno Mashable sarà ospitato nelle sale dell’Università IULM, a Milano e proporrà un format innovativo: per alcuni special guest non è stato riservato il classico momento talk, bensì le interviste one-to-one con la founder Eleonora Rocca che darà poi il la alle domande che giungeranno dal pubblico. L’obiettivo è di creare più partecipazione e interazione dato che… “L’evento non è il mio, ma il vostro – ci ha tenuto a precisare la stessa Eleonora Rocca -. Grazie al mio team abbiamo organizzato un evento alquanto spettacolare e ricco di contenuti, ma il successo vero sarà raggiunto solo quando tutti i partecipanti nelle tre sale, dal primo all’ultimo, andranno via la sera dell’ultimo giorno consapevoli di aver arricchito il proprio bagaglio di informazioni pronte da mettere in alto per sviluppare le proprie idee di business o potenziare quelle già in essere”.
Il programma prevede la presenza di 150 relatori, 105 speech, 15 workshop per una tre giorni che quest’anno sarà ancora di più “donna” rispetto alle precedenti edizioni, grazie alla partecipazione di influencer e imprenditrici protagoniste di tanti momenti spalmati sui tre giorni. Alcuni meritano particolare attenzione, come dei workshop dedicati al public speaking, al turismo e al fashion, tutti gestiti da ragazze di successo. Ma anche sul palco centrale ne vedremmo delle belle, in tutti i sensi: ci sarà tra gli speaker internazionali Kimberly Afonso, consulente di marketing digitale. Originaria degli States ha lavorato a New York e Barcellona prima di trasferirsi in Italia. Inoltre, verrà offerta una formula nuova per confrontarsi con le dirette protagoniste: grazie al supporto di WordWideWomen si terranno delle colazioni e dei pranzi di networking dedicati proprio allo sviluppo di idee e imprese in ambito femminile dato che uno degli obiettivi di #SMDAYIT + #DIDAYS è proprio quello di incentivare e contribuire alla crescita delle quote rosa nel mondo del digital, ma più in generale dell’imprenditoria sia italiana che internazionale.
Tra i temi caldi dell’edizione di quest’anno ci saranno: Influencer & Micro Influencer Marketing, Blockchain & Cryptovalute, rapporto tra TV & Social Media Marketing, Smart Working & Sharing Economy, Strategie di Facebook Advertising, rapporto tra Pubblicità tradizionale e nuovi media, nuove frontiere della comunicazione sia in ambito Ecommerce che nel settore Retail, utilizzo strategico dei dati e molto altro ancora.
Per iscrizioni e per il programma completo
http://mashablesocialmediaday.it/
Nuovi ricercatori per Il progetto EMERALD, coordinato dal Politecnico di Torino insieme a 27 partner europei tra università, ospedali e aziende private efinanziato con 3 milioni e 300 mila euro sul programma UE “Marie Sklodowska Curie actions”.
Tredici nuovi studenti di dottorato hanno iniziato il proprio percorso di ricerca nell’area delle immagini a microonde grazie al progetto EMERALD – ElectroMagnetic imaging for a novel genERation of medicAL Devices, finanziato dal programma europeo Horizon 2020 “Marie Sklodowska Curie actions” con 3 milioni e 300 mila euro e coordinato dal Politecnico di Torino (con la professoressa Francesca Vipiana – Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni).
EMERALD nasce dalla collaborazione tra un network di ingegneri che si occupano delle possibili applicazioni delle onde elettromagnetiche alla frequenza delle microonde nel campo delle immagini di diagnostica medica e un team di medici impegnati a trasferire questa tecnologia dalla fase di test in laboratorio all’utilizzo sui pazienti.
I progetti “Marie Sklodowska Curie actions”, hanno come finalità la formazione di una nuova generazione di giovani ricercatori che, grazie a un percorso di dottorato di ricerca con scambi internazionali e progetti di ricerca singoli correlati tra loro all’interno di EMERALD, siano consapevoli dei differenti aspetti tecnici e applicativi di queste tecnologie e sappiano parlare una sorta di “linguaggio comune” tra ingegneri e medici.
I dispositivi allo studio nel progetto, oltre a basarsi su una tecnologia già conosciuta e quindi a basso costo, hanno la particolarità di essere mobili e di consentire un utilizzo prolungato, adatto a monitorare in tempo reale l’efficacia di una terapia o l’evoluzione della patologia, due aspetti che rappresentano la vera innovazione di queste apparecchiature rispetto quelle tradizionalmente impiegate nella diagnostica per immagini, come la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata (CT); queste hanno la peculiarità di essere molto affidabili, ma anche costose, ingombranti e, nel caso della CT, con possibili effetti collaterali per i pazienti, a causa dell’utilizzo di radiazioni ionizzanti (raggi X).
Per il progetto, che durerà quattro anni, verranno selezionati 13 dottorandi ospitati dai vari partner: 8 di loro si occuperanno della parte del progetto dedicata allo sviluppo delle tecnologie e 5 alla parte dedicata alla realizzazione dei dispositivi. Verrà chiesto loro di interfacciarsi con i partner del consorzio, ovvero istituzioni, industrie private, ospedali e cliniche universitarie per arrivare fino alla fase pre-clinica, quando i dispositivi saranno disponibili per i test sui pazienti.
Molto ampio il raggio di applicazione di queste tecnologie, che consentiranno più tempestività ad esempio nell’individuazione di patologie cardiovascolari (ictus, ischemie), meno invasività (analisi dei linfonodi senza asportazione) e interventi più mirati (ablazione delle masse tumorali).
In particolare, il Politecnico svilupperà l’applicazione di questa tecnologia alle tecniche di diagnostica per immagini per le patologie cerebrali, quali ischemie, ictus o emorragie ed ematomi cerebrali da trauma. Il dispositivo che sarà reso disponibile avrà la caratteristica di essere portatile (una sorta di casco), consentendo, ad esempio, un monitoraggio già sul luogo di un incidente. Utilizzando le microonde, e non radiazioni ionizzanti, sarà possibile ripetere il test con una frequenza molto superiore rispetto ai metodi diagnostici tradizionali, come la tomografia computerizzata, e sarà quindi molto utile per monitorare l’evoluzione della patologia. Il progetto EMERALD finanzierà due borse di Dottorato di ricerca al Politecnico: un dottorando svilupperà l’hardware per l’accelerazione dell’algoritmo di elaborazione, con la supervisione del professor Mario Casu, e l’altro si occuperà dell’implementazione del dispositivo per la diagnostica delle malattie cerebrovascolari, sotto il coordinamento della professoressa Francesca Vipiana.
L’Istituto per il Rilevamento dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), con sede a Napoli, ospiterà due dottorandi, entrambi sotto la supervisione del dott. Lorenzo Crocco. Il primo studente, in collaborazione con l’Università di Trento (co-tutor: professor Paolo Rocca), svilupperà algoritmi di imaging a microonde affidabili ed efficaci per elaborare i dati forniti dai dispositivi sviluppati nell’ambito della rete EMERALD. Il secondo dottorando, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma (co-tutore: professoressa Marta Cavagnaro), svilupperà un dispositivo innovativo per trattamenti di ablazione termica guidati mediante imaging a microonde.
Nasce color-size, un’applicazione sistematica per rappresentare il colore mediante forme predeterminate in funzione del linguaggio....”la dimensione ideale è il colore, che di conseguenza ha tutte le altre dimensioni”
(Apollinaire)
Gli aspetti, quantitativo e qualitativo, hanno rappresentato l’oggetto delle principali teorie sul colore, ampiamente dibattute e in qualche modo dimostrate scientificamente, oltre ad aver costituito materia di speculazione filosofica. Ciascun colore viene identificato dal nome, semplice o composto, convenzionalmente attribuitogli, ad indicarne caratteristiche e variazioni tonali. La nomenclatura dei colori non contempla indicazioni in merito alla loro quantità, rilevabile unicamente al momento della loro discrezionale materializzazione nel rapporto spaziale: in pittura il colore è un mezzo assolutamente relativo, la cui quantità di impiego non è soggetta a regole. Volendo invece “oggettivare” la quantità, così come avviene per la qualità, si è adottata, nell’ambito di questo progetto, una metodologia che fa riferimento al nome del colore.
I nomi dei colori hanno lunghezze diverse, sia che vengano enunciati nella medesima lingua, o che siano confrontati con quelli di altre lingue e possono ritenersi immutabili, se riferiti a un dato periodo storico, e perciò possono dirsi affidabili quali misura di quantità confrontabile. Al fine di “quantificare” visivamente i nomi dei colori si è assunta la forma del quadrato, in quanto elemento compositivo di base, che si adatta con semplicità ed efficacia al metodo.
La dimensione viene determinata dalla traduzione in dati numerici dei singoli nomi, corrispondente alla sommatoria delle lettere, che si ottiene dalla scansione scritta in una data lingua, così come pronunciata o traslitterata all’alfabeto latino: il numero che se ne ricava costituisce la dimensione del lato del quadrato quale forma–colore. L’assunzione di un metodo basato su dati numerici per rappresentare ”quantitativamente” il colore permette la produzione con mezzo digitale di innumerevoli composizioni di facile e rapida esecuzione e, ad ognuna di esse, il sistema assegnerà un codice univoco.
Le varie composizioni, individuate dal codice di unicità, recanti i nomi dei colori progressivamente scelti, insieme al titolo, la data di invio, il nominativo o pseudonimo dell‘autore saranno archiviate dal sistema a formare il museo virtuale “color-size” che nell’evoluzione futura potrà materializzarsi, in uno o più determinati luoghi fisici (Musei, Fondazioni, Spazi Pubblici). Si andrà a costituire progressivamente l’opera color–size, che avrà immensa dimensione spaziale e temporale, in quanto il metodo può adattarsi ad ogni possibile termine di colore, espresso in ogni possibile idioma, presente e futuro.
Color-size è frutto dell’esperienza di un’idea del colore che permette una reale condivisione nella realizzazione di un’opera collettiva in continua progressione.
#scopri la dimensione dei colori
#crea la tua composizione unica al mondo
#esponi nel museo virtuale color-size
Finanziamenti donne 2018 a fondo perduto, prestiti e agevolazioni per l’imprenditorialità femminile come funziona la domanda, requisiti e a chi rivolgersi
Ecco quali sono i finanziamenti agevolati donne 2018. In Italia, vuoi per la crisi economica che per le reali difficoltà nel trovare un posto di lavoro, cresce sempre di più la voglia di mettersi in proprio e trasformare un’idea di impresa in una start up di successo, magari tutto al femminile.
Ed è a questo target che oggi vogliamo dedicare una guida facile e pratica ai finanziamenti agevolati donne, ai requisiti di accesso richiesti, ai tipi di incentivi riservati all’imprenditoria femminile e dove e a chi rivolgersi per presentare la domanda.
Quali sono i requisiti necessari per accedere ai finanziamenti? La legge italiana, 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile” prevede delle agevolazioni per le imprese costituite o da costituire formate in prevalenza da donne. Per fruire delle agevolazioni e presentare domanda, le PMI in rosa devono possedere i seguenti requisiti:
- Ditta individuale: il titolare deve essere una donna;
- Società di persone e cooperative: deve esserci almeno il 60% dei soci donne;
- Società di Capitali: almeno 2/3 delle quote devono essere in possesso di donne e l’amministrazione deve essere composta almeno da 1/3 di donne.
Per quanto riguarda le piccole imprese i requisiti da possedere al momento della domanda di partecipazione al bando sono:
- Aver meno di 50 dipendenti;
- Avere un fatturato inferiore a 7 milioni di euro o 5 milioni di totale di bilancio;
- Non essere dipendenti da imprese partecipanti.
Dal 15 gennaio 2018, è possibile presentare anche Resto al Sud 2018 domanda Invitalia riservata ai giovani tra i 18 ed i 35 anni. Quali tipi di agevolazioni spettano alle imprese femminili?
I tipi di agevolazioni che spettano alle donne che costituiscono imprese femminili, ossia, che rientrano nei requisiti sopra elencati, a seconda del bando a cui partecipano e al tipo di Ente a cui si rivolgono spettano:
- Contributi a fondo perduto: sono incentivi che servono ad avviare l’impresa femminile, per cui sono costituiti da una parte di capitale che non deve essere restituito, generalmente il 50% dei fondi sono a fondo perduto e il resto è rimborsato in rate mensili a tasso agevolato.
- Fondo di Garanzia: non è un contributo economico, ma permette di richiedere un finanziamento garantito dallo Stato. Come funziona il Fondo PMI: Il Fondo non interviene nei rapporti tra il beneficiario e la banca né tantomeno sui tassi di interessi applicati ma sulle garanzie reali, assicurative e bancarie. Le domande per la concessione della Garanzia dello Stato possono essere presentate sia dalle imprese femminili che dalle professioniste, direttamente alla banca e al Fondo.
- Microcredito: anche questo tipo di agevolazione prevede non un contributo economico ma la garanzia sull’eventuale prestito richiesto da imprese femminili già costituite o da professioniste con Partita IVA da almeno 5 anni.Per accedere al microcredito le imprese e le professioniste non devono avere più di 5 dipendenti e 10 in caso di Società di persone, SRL semplificate e cooperative.
- Autoimpiego Invitalia: ottimo strumento di sostegno per creare, sviluppare ed avviare piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupate e donne in cerca di prima occupazione. La gestione del fondo, è assegnata a INVITALIA, l’Agenzia nazionale per l’attrazione d’investimenti e lo sviluppo d’impresa che si occupa di valutare le domande di contributo a fondo perduto e di mutuo a tasso agevolato ed offrire l’assistenza su 3 importanti iniziative che sono:
- Lavoro autonomo sotto forma di ditta individuale, microimpresa e franchising. A causa dell’esaurimento dei fondi, non è più possibile presentare nuove domande di agevolazioni per l’Autoimpiego.
- Incentivi SMART&START: ossia, incentivi e agevolazioni start up innovative Italia.
Come e dove si presenta la domanda finanziamenti agevolati donne 2018:
Le donne interessate ad accedere ai finanziamenti a fondo perduto e alle agevolazioni legge 205/1992 devono verificare l’uscita dei bandi sul sito del MISE o della propria regione. Tali bandi, sono infatti periodicamente pubblicati, di volta in volta, specificando le risorse disponibili, le modalità di finanziamento a fondo perduto e delle agevolazioni per l’Imprenditoria femminile.
Una volta uscito il bando, e verificato il possesso dei requisiti, è possibile poi presentare la domanda, utilizzando i moduli pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico.
Successivamente all’invio della domanda, l’Ente gestore, provvede alla pubblicazione della graduatoria sulla base di criteri bene precisi quali: occupazione, fattibilità dell’idea di impresa, partecipazione femminile, business plan, certificazioni ambientali e di qualità.
Per vedere i bandi finanziamento donne 2018 aperti o di prossima apertura?
Ecco dove leggere i bandi per l’imprenditoria femminile
- IF imprendiotorialità femminile UnionCamere;
- Imprenditoria femminile e lavoro autonomo bando ABI
- MISE finanziamenti giovani e donne: